Con la replica del Sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea il Senato ha ripreso l'esame del ddl n. 1877 in materia di stato giuridico degli insegnati di religione, di cui sono stati approvati i sei articoli nel testo proposto dalla Commissione. Il Sottosegretario ha confermato che il Governo si riconosce pienamente nel provvedimento, nella consapevolezza della necessità di dare piena attuazione all'Accordo di revisione del Concordato siglato nel 1984 e soprattutto di razionalizzare e normalizzare l'attività di insegnamento della religione, a partire dalla definizione delle modalità di reclutamento e dal riconoscimento della pari dignità di tali insegnanti rispetto al resto del corpo docente. Le dichiarazioni di voto finale, che proseguiranno nella seduta pomeridiana convocata per le ore 16,30, hanno offerto alle forze politiche l'occasione per esprimere posizioni articolate e in parte trasversali su un testo che pone problematiche estremamente diversificate, dai rapporti tra Stato e Chiesa alla salvaguardia del principio di laicità dello Stato, dalla parità di trattamento tra lavoratori al rispetto dei requisiti minimi di qualità del corpo docente, dalle aspettative della maggioranza delle famiglie italiane alle questioni poste dalle sempre più massiccia presenza nelle scuole di ragazzi di diverse nazionalità e confessioni religiose. Le diverse sensibilità mostrate rispetto a tali tematiche sono alla base dei differenti orientamenti di voto annunciati a nome delle rispettive forze politiche di appartenenza: i sen. Marino (PDCI), Malabarba (RC) e Manieri (SDI) hanno dichiarato voto contrario, mentre a favore del provvedimento si sono espressi i sen. Filippelli (Udeur), Betta (Aut) e Gaburro (UDC).