Mercoledì 16 Febbraio 2005 - 740ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

Ripresa la discussione del ddl n. 3262, di conversione del decreto-legge n. 3, di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali, nelle repliche, il relatore Forlani (UDC) ha ricordato che la missione in Iraq si colloca in un contesto completamente diverso da quello che porto alla guerra preventiva e non preclude le iniziative politiche e diplomatiche tese ad accelerare il processo che portera alla piena autodeterminazione del popolo iracheno, mentre il relatore Bonatesta (AN) ha invitato l'opposizione ad evitare un voto negativo che vanificherebbe l'impegno del personale civile e militare presente in Iraq ed il sacrificio dei caduti di Nassiryia. L'Assemblea ha quindi esaminato l'articolato approvando soltanto gli emendamenti presentati dalle Commissioni riunite esteri e difesa, tendenti a stralciare tutti gli articoli ed i riferimenti relativi alla partecipazione a missioni internazionali diverse da quella in Iraq, che hanno formato oggetto di un ddl autonomo, il n. 3270, approvato in sede deliberante dalla Commissione difesa il 2 febbraio scorso. Approvato anche un articolo aggiuntivo che prevede incentivi economici per il personale dei Ministeri della difesa e degli affari esteri per le attivita svolte a supporto alle Forze armate impiegate nelle missioni internazionali. Le dichiarazioni di voto finale ed il voto sono stati rinviati alla seduta pomeridiana.

Il sen. Angius (DS), richiamandosi al drammatico appello lanciato dalla giornalista Giuliana Sgrena, rapita in Iraq, ha chiesto che il Governo riferisca in Aula sulle parole del ministro Gasparri che in una dichiarazione pubblica ha posto sullo stesso piano coloro che si oppongono alla prosecuzione della missione in Iraq ed i terroristi.

Il Senato e quindi passato al seguito della discussione del testo proposto dalla Commissione del ddl n. 1899 (che assorbe il ddl n. 2287) con il quale si modifica l'articolo 52 del codice penale prevedendo il diritto all'autotutela in un privato domicilio con un'arma o un altro mezzo idoneo a difendere la propria o altrui incolumita ed anche i beni, quando l'aggressore non abbia desistito e sussista il pericolo di aggressione. La mancanza del numero legale ha impedito la votazione degli emendamenti.

(La seduta è terminata alle ore 12:58 )



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