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Mercoledì 19 Luglio 2006 alle ore 16:38

21ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il ministro dell'università e della ricerca scientifica Mussi ha illustrato i contenuti del 7° Programma quadro di attività comunitarie di ricerca e sviluppo tecnologico che verrà esaminato dal Consiglio dell'Unione Europea il prossimo 24 luglio. Il Programma, con una previsione di investimenti per 53 miliardi di euro nei prossimi sette anni ed un rinnovato interesse alla ricerca di base, compie un apprezzabile passo in avanti nel recupero dei ritardi accumulati dall'Europa nei confronti delle altre economie avanzate e delle emergenti realtà asiatiche, che aumentano a ritmi molto sostenuti le risorse pubbliche e private ed il capitale umano impiegati nello sviluppo scientifico e tecnologico. Il Governo, che condivide il Programma e la proposta di creare un Istituto europeo di tecnologia - la cui sede potrebbe essere individuata a Genova - è fortemente impegnato a colmare i ritardi strutturali e la scarsa disponibilità di risorse che caratterizzano il settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico in Italia. Per quanto riguarda la ricerca sulle cellule staminali, il ministro Mussi ha ricordato che tale tipo di ricerca è prevista anche nel 6° Programma quadro, sottoscritto senza obiezioni nel 2002 dal Governo Berlusconi, e che il ritiro della firma italiana alla Dichiarazione etica sottoscritta da alcuni Paesi lo scorso anno ha voluto evitare la partecipazione ad una minoranza di blocco che poneva un vincolo restrittivo alla ricerca europea e lasciare aperta la strada a soluzioni di compromesso che tengano conto delle diverse istanze scientifiche, mediche, culturali ed etiche presenti in Europa. Il Governo, impegnato a tradurre il confronto tra le diverse impostazioni in una politica della ricerca, ribadisce comunque che il ritiro della firma alla Dichiarazione etica non costituisce violazione della legge n. 40 del 2004, la cui revisione non è nel programma dell'Esecutivo.

A seguito delle comunicazioni del Ministro si è aperto un ampio dibattito, incentrato soprattutto sui temi della bioetica, al quale hanno partecipato per la maggioranza i senatori Baio Dossi, Vittoria Franco, Ranieri, Marino, Bobba, Zanone, Zavoli; Binetti e Finocchiaro (Ulivo), Bosone, Negri e Peterlini (Aut), Pellegatta e Silvestri (Verdi-Com), Capelli e Maria Luisa Boccia (RC), Cusumano (Pop-Udeur) e, per l'opposizione, i senatori Bianconi, Alberti Casellati, Possa, Burani Procaccini e Quagliariello (FI), Valditara, Cursi e Mantovano (AN), Cutrufo e Massidda (DC-Ind-MA), Polledri (Lega) e Buttiglione (UDC).

Gli esponenti del centrosinistra hanno sostenuto le indicazioni contenute nella risoluzione n. 4, che è stata approvata, nella quale si esprime apprezzamento per il 7° Programma quadro, impegnando tuttavia il Governo a sostenere solo ricerche che non implichino la distruzione di embrioni, che valorizzino quindi la ricerca sulle cellule staminali adulte, comprese quelle cordonali, promuovano la produzione di cellule staminali totipotenti non derivate da embrioni, sollecitino la definizione di criteri certi per stabilire la morte riproduttiva degli embrioni, al fine di utilizzare per la ricerca cellule destinate comunque a non essere impiantate e ad andare distrutte.

I senatori del centrodestra intervenuti hanno ricordato che il Governo Berlusconi ha operato in Europa per impedire non la ricerca tout court sugli embrioni, ma solo quella che ne comportasse la distruzione ed hanno chiesto al nuovo governo di pronunciarsi chiaramente a conferma di questo principio. In caso contrario, la decisione autonoma del ministro Mussi di ritirare la firma alla Dichiarazione etica determinerà il finanziamento italiano di sperimentazioni sulle cellule staminali espressamente vietate sul territorio nazionale dall'articolo 13, comma 1, della legge n. 40 del 2004, indirettamente confermata dal referendum popolare, che proibisce qualsiasi sperimentazione sugli embrioni. Appare pertanto evidente come tale irragionevole ed ingiustificabile decisione sia la premessa per avviare, sulla scorta delle decisioni assunte in sede europea, lo stravolgimento di una legge che contiene principi fortemente condivisi dal popolo italiano. Critico nei confronti della decisione del Ministro anche il senatore Sterpa (FI), che tuttavia si è detto contrario ai tentativi di ostacolare la ricerca. I senatori Del Pennino (Misto) e Biondi (FI) hanno dichiarato contrarietà a tutte le risoluzioni giudicandole tutte lesive del principio di libertà della ricerca.

Il Senato ha approvato le mozioni 1-00007, presentata dalla senatrice De Petris (Verdi-Com) ed altri, e 1-00015, presentata dal senatore Pirovano (Lega)ed altri ed illustrata dal senatore Davico (Lega), che impegnano il Governo a ostacolare in tutte le sedi comunitarie l'introduzione di pratiche enologiche quali l'aggiunta di trucioli di legno al mosto per simulare l'invecchiamento tradizionale e l'affinamento dei vini nelle botti e comunque a prevedere l'indicazione nelle etichette del ricorso a tali sistemi. Sono intervenuti a sostegno delle mozioni, accolte dal sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali Boco, i senatori Nardini (RC), Barbato e Cusumano (Pop-Udeur), Bosone (Aut), Allegrini e Losurdo (AN), Bianconi (FI) e Ferrante (Ulivo). Il senatore Zanoletti (UDC) si è astenuto.

Il Senato ha quindi respinto le dimissioni presentate e sollecitate in Aula dal senatore Malabarba (RC).

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