Senato TV

Mercoledì 27 Settembre 2006 alle ore 16:32

40ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha ripreso la discussione del disegno di legge n. 635, che sospende l'efficacia dei decreti legislativi attuativi della riforma dell'ordinamento giudiziario approvata nella precedente legislatura. Nell'illustrare le proposte di non passaggio all'esame degli articoli i senatori Castelli (LNP) e Centaro (FI) hanno spiegato il fallimento del tentativo di ricercare un'intesa sulle modifiche da apportare ai decreti legislativi (avviata nel corso della seduta antimeridiana) con la sudditanza della maggioranza alle pressioni dei settori più politicizzati della magistratura, che hanno impedito in particolare l'accordo sul decreto legislativo n. 106 relativo all'organizzazione delle procure. Ciò preclude un'intesa politica sulle regole istituzionali, peraltro tardivamente ricercata dal ministro Mastella, ed impone la sospensione dell'esame del provvedimento per consentire un ponderato esame in Commissione giustizia. A sostegno delle proposte di non passaggio all'esame degli articoli sono intervenuti in dichiarazione di voto i senatori D'Onofrio (UDC), Ghedini (FI), Caruso (AN) e Paolo Franco (LNP), mentre in senso contrario si sono espressi i senatori Di Lello Finuoli (RC-SE) e Massimo Brutti (Ulivo), secondo i quali è stata inevitabile la rottura sul decreto legislativo n. 106 a causa della pregiudiziale contrarietà del centrodestra a modificare il modello organizzativo delle procure eccessivamente gerarchico e centralistico, mentre l'approvazione del disegno di legge è condizione per definire proposte di modifica condivise e finalizzate alla funzionalità della giustizia. Dopo che l'Assemblea ha respinto la proposta di non passaggio all'esame degli articoli, sono iniziate le votazioni degli emendamenti, che sono stati tutti respinti fino all'1.428.

L'opposizione ha contestato le modalità, a suo avviso estremamente rigide, con cui la Presidenza del Senato ha applicato l'articolo 97 del Regolamento che disciplina la dichiarazione di improponibilità. La Presidenza ha ritenuto ammissibili solo gli emendamenti diretti a modificare il termine di sospensione di uno o più decreti legislativi, oppure tendenti a limitare gli effetti della sospensione a singole parti dei decreti, purché non ne determinino una surrettizia modifica o una sostanziale inapplicabilità.

La seduta è stata brevemente sospesa dal presidente di turno Calderoli per consentire alla Giunta per il Regolamento di valutare la richiesta dell'opposizione di votare gli emendamenti a scrutinio segreto. Non essendosi profilata una maggioranza in sede di Giunta, il presidente Calderoli ha quindi deciso di ammettere la votazione a scrutinio segreto solo per quegli emendamenti puntualmente riferibili a diritti di libertà tutelati dalla Costituzione.

Il senatore Castelli (LNP) ha stigmatizzato le pesanti critiche di cui è stato oggetto da parte del segretario dell'Associazione nazionale magistrati. Alle sue considerazioni si sono associati i senatori Matteoli (AN), Schifani (FI) e Stracquadanio (DC-PRI-IND-MPA); sulla questione ha brevemente preso la parola il ministro Mastella.

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