Senato TV

Mercoledì 4 Ottobre 2006 alle ore 16:08

46ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato il ddl n. 635, in tema di attuazione della riforma dell'ordinamento giudiziario, in un testo modificato ulteriormente con l'emendamento 4.0.600 e, in particolare, con l'approvazione dell'emendamento 1.700 relativo al decreto legislativo n. 109 (sui procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati), frutto di una nuova intesa tra maggioranza e opposizione dopo quella intercorsa ieri sull'emendamento 1.600.

Come illustrato dal relatore Salvi (Ulivo), anche in questo caso non è più prevista la sospensione del decreto, bensì la sua modifica: si mantiene la tipizzazione delle fattispecie di illecito disciplinare, che vengono ridefinite; viene indicata una nuova regolamentazione dell'attività politica dei magistrati; è confermata l'obbligatorietà dell'azione disciplinare, ma viene introdotto un filtro in Cassazione per evitare che esposti manifestamente infondati impegnino la competente sezione del CSM, con la possibilità, comunque, di ricorso sulla prima valutazione; viene infine eliminata la presenza di un delegato del Ministro nelle diverse fasi del procedimento disciplinare. Su proposta del senatore Palma (FI) sono stati portati a due anni tanto il termine per la conclusione della fase istruttoria, quanto il termine per la conclusione dei procedimenti disciplinari.

Nelle dichiarazioni di voto finale, i senatori Peterlini (Aut) e Di Lello (RC), che è intervenuto a nome di tutte le componenti dell'Unione, hanno espresso consenso sul provvedimento ed apprezzamento per l'operato del ministro Mastella e per lo sforzo di convergenza dei due schieramenti politici nell'interesse dei cittadini, premessa per l'approfondimento di ulteriori possibilità di confronto costruttivo anche sui temi rimasti sul tappeto.

Concordi sull'importanza dei risultati raggiunti per quanto riguarda i decreti legislativi nn. 106 e 109, che confermano l'impianto della riforma Castelli e fanno giustizia delle accuse infondate alla stessa rivolte nella passata legislatura e durante la campagna elettorale, hanno tuttavia negato il voto a favore sul complesso del provvedimento i senatori Pistorio (DC-PRI-IND-MPA), D'Onofrio (UDC), Castelli (Lega), Caruso (AN) e Centaro (FI), che hanno confermato la critica alla sospensione del decreto legislativo n. 160 sulla separazione delle funzioni tra magistratura giudicante e referente e sulla progressione in carriera dei magistrati, sospensione che continua a mettere a rischio una delle parti fondamentali della riforma Castelli.

All'inizio dei lavori, il senatore Pastore (FI) è tornato a chiedere un pronunciamento della Presidenza sulla questione della sostituzione dei senatori a vita nei lavori delle Commissioni e sul voto dei sostituti, mentre il senatore Storace (AN) ha contestato la decisione del presidente della Commissione affari costituzionali Bianco di non porre ai voti il parere favorevole motivato proposto dall'opposizione sul rispetto dei requisiti di necessità e urgenza del decreto-legge sulla missione in Libano. Dopo che i senatori Villone e Bianco (Ulivo) hanno difeso la regolarità delle decisioni assunte nel corso dei lavori della 1a Commissione, il presidente Marini ha assicurato che investirà delle questioni la Giunta per il Regolamento. La senatrice Finocchiaro (Ulivo) ha ricordato l'ex senatore Michelangelo Russo, scomparso ieri.

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