Senato TV

Giovedì 5 Ottobre 2006 alle ore 10:03

47ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Riferendo all'Assemblea sulla vicenda Telecom, il Presidente del Consiglio ha ribadito di non essere mai stato a conoscenza del cosiddetto piano Rovati e che negli incontri con i vertici dell'azienda non è stato fatto alcun accenno al piano di riorganizzazione societaria ma solo alla possibile partnership con il gruppo Murdoch. Il Governo è impegnato a perseguire i reali interessi del Paese, che attengono al rilancio del sistema industriale per renderlo forte e competitivo, ed esclude superate politiche dirigiste e interferenze con le strategie aziendali. L'ambito del suo intervento è quindi la tutela dell'interesse pubblico attraverso l'approntamento di un efficace sistema di regole imperniato sull'apertura dei mercati e sul rafforzamento dei poteri delle Autorità indipendenti. Il settore delle comunicazioni deve affrontare la sfida della convergenza tra la telefonia e la televisione; al Governo spetta di definire le condizioni per la crescita di Telecom, che ha visto ridurre la sua presenza sul mercato mondiale, mentre la questione dello scorporo della rete è competenza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Nel conseguente dibattito sono intervenuti con accenti fortemente critici i senatori dell'opposizione, Rotondi (DC-PRI-IND-MPA), Pirovano (LNP), Buttiglione (UDC), Matteoli (AN) e Schifani (FI), che oltre a rilevare le resistenze del presidente Prodi rispetto ad un confronto con il Senato ed il debole sostegno fornitogli dalla propria maggioranza, hanno evidenziato l'insostenibilità della versione fornita circa il cosiddetto piano Rovati e la pesante e controproducente interferenza del Governo sugli assetti della Telecom. Ciò ha indotto i senatori della Lega a presentare un documento che censura il Presidente del Consiglio per aver fornito al Senato comunicazioni palesemente in contrasto con la verità. E' stata inoltre ripercorsa criticamente la vicenda delle privatizzazioni ed il ruolo in essa svolta dal presidente Prodi, prima come presidente dell'IRI e poi nella sua prima esperienza a Palazzo Chigi.

Per la maggioranza hanno preso la parola i senatori Formisano (Misto-IdV), Barbato (Misto-Pop-Udeur), Peterlini (Aut), Palermi (IU-Verdi-Com), Zuccherini (RC-SE) e Zanda (Ulivo), che condividendo le considerazioni del Presidente del Consiglio si sono soffermati su diversi aspetti della tematica esaminata: la tutela degli interessi degli utenti e degli azionisti, penalizzati da un capitalismo uso a governare le aziende grazie ai debiti contratti con le banche; l'assetto proprietario di Telecom e le gravissime conseguenze che un suo eventuale fallimento determinerebbe sulle aziende che operano nell'indotto; l'esigenza di una riflessione sugli esiti delle privatizzazioni; i gravi rischi per la libertà dei cittadini connessa alla rete di intercettazioni illegali.

Il senatore Andreotti (Misto) ha sollecitato una maggiore cautela nella definizione delle linee generali della politica economica, alla luce dei guasti che possono derivare da un processo indiscriminato di privatizzazioni e che sono ben esemplificati dal recente scandalo sulle intercettazioni illegali.

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