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Martedì 10 Ottobre 2006 alle ore 16:31

49ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato la discussione della Nota di aggiornamento al DPEF, che ha fornito l'occasione per una più ampia discussione sulla manovra economica presentata dal Governo.

Il relatore di maggioranza Morgando (Ulivo) ha illustrato i contenuti della Nota, che a seguito del miglioramento della congiuntura corregge al rialzo, dall'1,5 all'1,6 per cento, le previsioni di crescita del PIL nel 2006; registra inoltre l'incremento delle entrate erariali, che benché compensato dai pesanti effetti negativi sull'indebitamento della sentenza della Corte di giustizia sull'indetraibilità dell'IVA consente di ridurre l'effetto netto della manovra finanziaria dall'1,3 all'1 per cento; individua infine gli strumenti normativi sui quali si articola la manovra di bilancio.

Ad avviso del relatore di minoranza Azzollini (FI) la Nota smentisce clamorosamente i presupposti su cui il Governo ha impostato la manovra di finanza pubblica, determinando peraltro allarmismo sui mercati finanziari, ed il presunto fallimento delle politiche economiche poste in atto dal governo Berlusconi, visto che l'incremento del PIL e l'aumento delle entrate non possono essere ascritti che alle scelte compiute dal precedente Esecutivo.

Dopo aver respinto una questione sospensiva proposta dal senatore Polledri (LNP), l'Assemblea ha svolto la discussione, nella quale per l'opposizione hanno preso la parola i senatori Eufemi e Ciccanti (UDC), Stracquadanio (DC-PRI-IND-MPA), Polledri (LNP), Baldassarri (AN) e Ferrara (FI). Nei loro interventi hanno evidenziato le contraddizioni del Documento, in particolare la mancanza dei dati relativi al quadro tendenziale di finanza pubblica; hanno inoltre pesantemente criticato una manovra finanziaria ideologica e classista, che rinuncia alle riforme annunciate nel DPEF in tema di pubblico impiego, sistema pensionistico, sanità e finanza locale, ma che reperisce le risorse attraverso l'aumento della pressione fiscale, ostacolando quindi la crescita dell'economia senza peraltro realizzare gli obiettivi di equità annunciati in campagna elettorale.

Per la maggioranza i senatori Ripamonti (IU-Verdi-Com) e Morando (Ulivo) hanno evidenziato le condizioni critiche della finanza pubblica ereditate dal Governo Prodi, confermate non solo dall'azzeramento dell'avanzo primario e dall'incremento del debito, ma anche dall'esaurimento delle risorse da destinare all'infrastrutturazione del Paese, in una fase in cui è necessario sostenere il miglioramento del ciclo economico, anche con misure di liberalizzazione, per invertire la tendenza alla progressiva perdita di competitività del sistema economico. Ad avviso del senatore Tecce (RC-SE) l'evoluzione positiva descritta dalla Nota di aggiornamento consente di incrementare la spesa sociale, anche in funzione di sostegno allo sviluppo.

Dopo le repliche dei relatori e l'intervento del sottosegretario Casula, sono iniziate le dichiarazioni di voto, nel corso delle quali i Gruppi hanno sostanzialmente confermato le valutazioni espresse nella discussione. Hanno preso la parola i senatori Girfatti (DC-PRI-IND-MPA), Ripamonti (IU-Verdi-Com), Barbato (Misto-Pop-Udeur), Ciccanti (UDC) e Polledri (LNP).

La votazione delle proposte di risoluzione, compresa la n. 3, presentata dalla maggioranza ed accettata dal Governo, si svolgerà nella seduta antimeridiana di domani.

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