Senato TV

Mercoledì 18 Ottobre 2006 alle ore 15:03

57ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato il ddl n. 1013, di conversione del decreto-legge n. 259 in materia di intercettazioni telefoniche, modificato secondo le indicazioni proposte a larghissima maggioranza dalla Commissione giustizia.

Il nuovo testo prevede una procedura per la secretazione e successivamente per la distruzione di dati e atti acquisiti illegalmente. Il pubblico ministero chiede al giudice per le indagini preliminari la distruzione di questi documenti, il quale entro 10 giorni fissa l'udienza con le parti e i difensori; qualora disponga la distruzione, questa avviene immediatamente con la stesura di un verbale che, senza alcun riferimento al contenuto delle intercettazioni, dà conto della documentazione distrutta. Sono previste pesanti sanzioni, aggravate nel caso di pubblici ufficiali, per chi detenga atti, supporti o documenti delle quali l'autorità giudiziaria abbia disposto la distruzione. Infine, sono state rimodulate le sanzioni pecuniarie inflitte all'autore della pubblicazione sui mezzi di informazione di atti o documenti illegalmente acquisiti.

Hanno votato a favore tutti i Gruppi ad eccezione della Lega, che si è astenuta. A titolo personale anche il senatore Storace si è astenuto.

Nella discussione generale e per dichiarazione di voto finale sono intervenuti, oltre al relatore Salvi (Ulivo), i senatori Ziccone, Palma e Centaro (FI), Villone, Manzione, Casson e Massimo Brutti (Ulivo), Tibaldi e Bulgarelli (Verdi-Com), Castelli (Lega), Valentino, Caruso, Storace e Buccico (AN), Maria Luisa Boccia e Di Lello Finuoli (RC), Andreotti (Misto), Barbato (Pop-Udeur), Pistorio (DC-PRI-IND-MPA), Formisano (IdV) e D'Onofrio (UDC). Il sottosegretario alla giustizia Li Gotti ha ricordato che il Governo ha adottato il provvedimento d'urgenza dopo aver consultato anche i leader dell'opposizione e avendone constatato l'assenso all'iniziativa, tesa a sanzionare la detenzione di informazioni raccolte illegalmente, a prevedere la distruzione della relativa documentazione e ad individuare forme di risarcimento da parte delle vittime dell'eventuale pubblicazione delle stesse.

Nel dibattito è emerso l'allarme per il fenomeno della raccolta illegale di dati e informazioni, ma anche il rammarico, quando non l'aperta critica al Governo per non aver sfruttato l'occasione per formulare una disciplina organica sulle intercettazioni telefoniche, in primo luogo quelle legalmente acquisite, e soprattutto sull'uso improprio che ne viene fatto con la divulgazione di notizie lesive dei diritti dei cittadini. Da più parti è stato espresso apprezzamento per le modifiche introdotte grazie al lavoro della Commissione che ha tentato di meglio bilanciare nel testo interessi costituzionalmente protetti, quali il diritto alla privacy, le esigenze dell'attività investigativa da parte dell'autorità giudiziaria, i principi del giusto processo e la libertà di stampa; ma da parte dell'opposizione è stata sottolineata l'incertezza manifestata dal Governo nel corso della discussione in Commissione, dove ha negato, poi proposto e infine ritirato modifiche radicali del testo.

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