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Giovedì 23 Novembre 2006 alle ore 09:37

81ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 162 voti a favore e 155 contrari, l'Assemblea del Senato ha definitivamente convertito in legge il collegato fiscale (ddl n. 1132), nel testo approvato dalla Camera dei deputati. Dopo la reiezione dei restanti emendamenti all'articolo 2, il Governo ha quindi accolto, pienamente o come raccomandazione, numerosi ordini del giorno su diversi temi: l'estensione della possibilità di versare i contributi di iscrizione al sindacato tramite compensazione con crediti di imposta; le possibili parziali modifiche da apportare alla disciplina relativa all'imposta sulle successioni e donazioni; la realizzazione di opere autostradali come la Asti-Cuneo e la Brescia-Bergamo-Milano; il trasferimento dei compiti e delle attribuzioni finora proprie del Registro italiano dighe; la destinazione a interventi in campo ambientale di una quota delle risorse finanziarie precedentemente finalizzate alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina; l'impegno a procedere al riordino degli enti di ricerca mediante legge delega; il possibile ripristino della Direzione generale del commissario e dei servizi generali del Ministero della difesa; la valutazione delle spese sostenute per i turni elettorali amministrativi ai fini del mantenimento del patto di stabilità per il 2006.

A favore del provvedimento si sono dichiarati i senatori Formisano (IdV), Barbato (Pop-Udeur), Peterlini (Aut), Ripamonti (Verdi-Com), Bonadonna (RC) e Finocchiaro (Ulivo) che hanno rivendicato il risultato politico conseguente all'approvazione di un indispensabile strumento di copertura della manovra finanziaria, frutto della decisione della maggioranza di impegnarsi per garantire la piena sovranità del Parlamento, anche attraverso la difesa del diritto delle opposizioni di esprimere le proprie ragioni: la dimostrazione di compattezza offerta dalla maggioranza garantisce al Paese misure atte ad assicurare lo sviluppo economico in un quadro di rigore ed equità, un passo in avanti verso il risanamento dei conti pubblici e dunque un ambito particolarmente inadatto per incardinare, come ha fatto l'opposizione, la polemica intorno al diritto di voto dei senatori a vita.

Contro il decreto fiscale si sono espressi i senatori Rotondi (DC-PRI-IND-MPA), Polledri (Lega), Eufemi (UDC), Baldassarri (AN) e Cantoni (FI), che hanno sottolineato il forte aumento della pressione fiscale che conseguirà all'approvazione della manovra finanziaria nel suo complesso, una manovra improntata ad odio di classe e che nasconde il vero intento del Governo, quello di drenare denaro del contribuente per procedere a redistribuzioni finalizzate alla conservazione di apparati di potere. Per l'opposizione, le misure proposte, fondate sulla falsificazione dei dati relativi all'azione del precedente Governo di centrodestra e bocciate dai corpi produttivi e dalle categorie economiche, si accaniscono contro i ceti medi, producono iniquità fiscale e non raggiungono gli obiettivi di risanamento dei conti dello Stato.

I restanti punti all'ordine del giorno, vale a dire le relazioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e il documento recante una modificazione all'articolo 5 del Regolamento del Senato, sono stati rinviati ad altra seduta.

Prima della conclusione dei lavori, il presidente Caprili ha manifestato l'adesione del Senato alla Giornata delle Nazioni Unite contro la violenza sulle donne prevista per il prossimo 25 novembre; sull'argomento la senatrice Negri (Aut) ha auspicato che venga istituita anche nel Parlamento italiano una Commissione permanente sulla condizione femminile e le pari opportunità.

In precedenza il senatore Cossiga era intervenuto per sollecitare la risposta ad alcune interrogazioni, lamentando come del tutto impropriamente ai quesiti rivolti al Ministro dell'interno abbia fornito pubblica risposta un collaboratore del capo della Polizia De Gennaro.

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