Archivio storico - Attività editoriale

ROBERTO PERTICI, Chiesa e Stato in Italia (1914-1984)

Dibattiti storici

ROBERTO PERTICI

Il Mulino 2009

ROBERTO PERTICI, Chiesa e Stato in Italia (1914-1984)

Roberto Pertici, Chiesa e Stato in Italia

Presentazione del Presidente Schifani

E' disponibile in tutte le librerie, edito da "il Mulino" e curato dell'Archivio storico del Senato, un volume in cui Roberto Pertici ripercorre la storia dei rapporti tra Chiesa e Stato nell'Italia del Novecento, attraverso un'analisi approfondita delle discussioni parlamentari, del dibattito politico-culturale e dei rapporti diplomatici fra Italia e Santa Sede. Come riportato nella quarta di copertina, «dopo una premessa sulle radici risorgimentali della questione romana, lo studioso analizza la svolta rappresentata dalla prima guerra mondiale, che crea i presupposti per il superamento dell'antica contrapposizione, e poi la lunga trattativa approdata alla Conciliazione del 1929». «La sopravvivenza dei patti lateranensi nella crisi e dopo la caduta del regime fascista - si legge ancora nella presentazione - e il complesso percorso che porta all'articolo 7 della Costituzione: questo il problema ulteriore affrontato dall'autore, che infine segue il contrastato iter della riforma del Concordato nei decenni dell'Italia repubblicana, fino alla sua conclusione con gli accordi di Villa Madama del febbraio 1984».

Nella presentazione al volume, il Presidente Schifani scrive: «Se il prologo risorgimentale, il processo di ratifica dei Patti lateranensi, il dibattito costituente, il processo di revisione del Concordato segnano momenti tra loro intrinsecamente correlati e non altrimenti distinguibili, l'entrata in vigore della Carta costituzionale marca, però, il passaggio decisivo ed il punto più alto nella prospettiva di sintesi e di reciproco riconoscimento tra laicità delle scelte statuali e libertà religiosa, comprensiva delle stesse libertà delle religioni e, segnatamente, delle loro possibili manifestazioni e ricadute pubbliche, all'interno del più ampio spazio politico, culturale ed ideale della Nazione».



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