Archivio delle notizie
  • Settembre 2012

    • Mercoledì 12

      Intese con induisti e buddisti: sì della 1a Commissione

      Mercoledì 12 settembre la Commissione Affari Costituzionali ha licenziato per la Camera, in sede deliberante, il ddl 2235 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione induista italiana, Sanatana Dharma Samgha e il ddl 2236 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Buddhista Italiana.

      Codice del processo amministrativo: parere della 1a Commissione su schema di dlgs

      La Commissione Affari costituzionali ha espresso parere favorevole con condizioni e osservazioni sullo schema di decreto legislativo concernente ulteriori disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, recante codice del processo amministrativo (A.G. n. 499).

      Ddl bonifica ordigni bellici: sì definitivo dell'Aula

      L'Assemblea il 12 settembre ha licenziato in via definitiva il disegno di legge n. 2892, già approvato dalla Camera dei deputati, recante "Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici".

      Il provvedimento composto del solo articolo 1 - ha spiegato il relatore, senatore Giuliano (PdL) - modifica il decreto legislativo per inserire esplicitamente, nel piano di sicurezza e nella procedura di valutazione, il rischio derivante dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili.

      Nuovo Calendario dei lavori

      La Conferenza dei Capigruppo che si è riunita mercoledì pomeriggio ha approvato modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 20 settembre prossimo. Fermi restando gli altri argomenti già previsti, il calendario della settimana corrente è integrato con l'inserimento all'ordine del giorno nella seduta antimeridiana di giovedì 13 settembre della mozione Boldi sulla prevenzione delle patologie da esposizione all'amianto.

      La prossima settimana, a partire da martedì pomeriggio, saranno discusse ratifiche di accordi internazionali definite dalla Commissione Esteri, a partire dal seguito della discussione della ratifica del Protocollo di attuazione della Convenzione per la protezione delle Alpi nell'ambito dei trasporti.

      Il calendario prevede inoltre l'esame della ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori e del disegno di legge sull'adeguamento dell'ordinamento interno allo Statuto della Corte penale internazionale, già approvato dalla Camera dei deputati.

      Nella seduta antimeridiana di giovedì 20 settembre con inizio alle ore 9,30 è previsto l'esame di mozioni sul contrasto alla violenza sulle donne ed il seguito della discussione delle mozioni sull'insegnamento della storia dell'arte. Nella seduta pomeridiana, alle ore 16, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro delle politiche agricole risponderanno a interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento.

      Introduzione del reato di tortura: ddl approvato dalla 2a Commissione

      La Commissione Giustizia ha licenziato per l'Aula il ddl 256 e connessi sull'introduzione nel codice penale del reato di tortura.

      Adeguamento a statuto istitutivo della Corte penale internazionale: sì della 2a Commissione in sede referente

      La Commissione Giustizia ha concluso l'esame delle norme per l'adeguamento alle disposizioni dello statuto istitutivo della Corte penale internazionale (ddl 2769 e connessi). Il testo, già approvato dalla Camera, dovrà ora essere discusso in Aula.

      Ddl anticorruzione: seguito esame in Commissione

      E' ripreso martedì 11 settembre l'esame in sede referente, presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia, del ddl 2156-B (e connessi) in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione. Mercoledì 12 si sono svolti un Ufficio di Presidenza ed un'ulteriore seduta.

      Le due Commissioni hanno in agenda anche l'Atto del Governo n. 483 contenente lo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia).

      Riforma dell'ordinamento portuale: sì dell'Aula

      Con 248 voti favorevoli, nessuno contrario e 9 astenuti l'Assemblea il 12 settembre ha approvato la riforma dell'ordinamento portuale, nel testo unificato proposto dalla Commissione Lavori Pubblici; il testo passa all'esame della Camera.

      L'esame dei disegni di legge in materia di riforma dell'ordinamento portuale (ddl 143 e connessi), era stato avviato nella seduta dell'11 settembre. Come riferito dal sen. Grillo, con il disegno di legge si intende modificare la legge n. 84 del 1994 che interveniva a sua volta, dopo la crisi che aveva colpito il settore portuale negli anni '80, a razionalizzare e semplificare la normativa in materia di portualità, fino ad allora eterogenea e confusa, che aveva favorito la creazione di realtà portuali disomogenee sul territorio nazionale, incapaci di costituire una rete efficace che consentisse di massimizzare i vantaggi derivanti dal primato italiano in termini di estensione di coste e di numero di porti, al contrario rendendo la portualità italiana vulnerabile alla concorrenza dei porti stranieri, in particolare nordeuropei. La globalizzazione e l'informatizzazione della navigazione hanno reso necessaria questa ulteriore riforma, i cui punti salienti sono una modifica della governance, con la valorizzazione della figura del presidente del porto e della sua autonomia; l'accelerazione delle procedure per la definizione del piano regolatore portuale; il miglioramento delle norme sui dragaggi; la creazione di un sistema concessorio che favorisca gli investimenti a lungo termine dei privati, in linea con le misure varate dal Governo nel decreto cosiddetto "sviluppo".

      Stato dei siti e degli stabilimenti industriali della Difesa: proposta di indagine in 4a Commissione

      Mercoledì 12 settembre la Commissione Difesa ha iniziato ad esaminare una proposta di indagine conoscitiva sullo stato dei siti e degli stabilimenti industriali della Difesa.

      Legge elettorale: lo stato dei lavori

      Nella seduta del 5 settembre il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, sen. Vizzini, ha riferito in merito all'esame dei disegni di legge in materia elettorale (ddl 2 e connessi).

      Il Presidente Vizzini ha innanzitutto ricordato che l'Ufficio di Presidenza ha svolto un ciclo di audizioni di esperti con particolare riguardo al rapporto tra elettori ed eletti. Sono stati ascoltati i professori D'Alimonte, Orsina, Frosini, Onida, Pitruzzella, Barbera, Nania, Cariola, Agosta, Ainis, Fusaro e Passigli.

      Il comitato ristretto, costituito l'11 luglio per l'esame delle diverse proposte di modifica della legge elettorale, si è riunito il 12, il 17, il 19 e il 25 luglio, nonché il 1°, il 7 e il 29 agosto. In quella sede, all'esito di un articolato dibattito tra i rappresentanti dei diversi Gruppi parlamentari, sono emerse alcune linee di indirizzo raccolte dai due relatori, senatori Bianco e Malan.

      Per quanto attiene la formula elettorale, il relatore Malan ha indicato la sua opzione per un sistema proporzionale corretto da soglie di sbarramento e premio di maggioranza e ha escluso il calcolo dei seggi a livello di piccole circoscrizioni e i collegi uninominali maggioritari. Inoltre, ha auspicato la reintroduzione del sistema delle preferenze.

      Il relatore Bianco prospetta una formula elettorale in base alla quale il 50 per cento dei seggi sarebbe assegnato con collegi uninominali, il 35 per cento attraverso liste circoscrizionali (composte da un massimo di cinque candidati), mentre il 15 per cento sarebbe attribuito quale premio alla coalizione o, in alternativa, alla lista che ottenga il maggior numero dei suffragi. L'elettore dispone di un solo voto: votando per il candidato del collegio uninominale vota altresì per la lista collegata al candidato medesimo. Per individuare quanti seggi spettino a ciascuna lista (con i candidati ad essa collegati nei collegi), si procede su base nazionale e il premio di maggioranza viene stabilito secondo le cifre elettorali nazionali della coalizione o della lista prevalente. I seggi vengono poi attribuiti circoscrizione per circoscrizione, ferma restando l'elezione dei primi candidati in ciascun collegio uninominale. Inoltre, il sen. Bianco propone che il premio sia attribuito mediante l'elezione di candidati non prevalenti nei collegi, ma con i migliori coefficienti (i "migliori perdenti").

      In riferimento al premio di governabilità, il relatore Malan ritiene comunque necessario il superamento della vigente legge elettorale, compresa l'attribuzione del premio, al Senato, calcolata Regione per Regione, ed è propenso all'individuazione di un premio di dimensioni contenute, preferibilmente al maggior partito piuttosto che a una coalizione.

      Entrambi i relatori propongono di limitare o escludere le candidature in più circoscrizioni (candidature "multiple") e convengono sull'opportunità di introdurre una soglia di sbarramento in misura unica, con limitate deroghe, in luogo di quelle attuali, molto articolate secondo i diversi casi.

      Il relatore Malan, per la Camera, prospetta una soglia di sbarramento del 5 per cento a livello nazionale e dell'8 per cento in un insieme di circoscrizioni comprendenti una quota significativa della popolazione nazionale, salve le norme per le minoranze linguistiche.

      Il relatore Bianco, a sua volta, propone una soglia unica di sbarramento al 5 per cento per tutte le liste, sia che si presentino apparentate sia che si presentino da sole. Si recuperano tuttavia le liste che, pur non avendo superato la soglia nazionale, abbiano conseguito almeno l'8 per cento in cinque circoscrizioni. In questo caso i seggi spettanti vengono attribuiti solo nelle circoscrizioni si sia superata la soglia dell'8 per cento.

      I relatori concordano sulla necessità di disposizioni dirette a favorire il riequilibrio di genere nella rappresentanza e a rendere più trasparente l'espressione e gli effetti del voto nella circoscrizione Estero. Concordano anche sull'opportunità di modifiche ai regolamenti parlamentari, contestuali alla legge elettorale, rivolte a inibire - fermo restando il divieto di mandato imperativo - la costituzione, nel corso della legislatura, di gruppi parlamentari non corrispondenti alle formazioni politiche che hanno partecipato alle elezioni.

      Infine, il Presidente ha ricordato che il Comitato ristretto tornerà a riunirsi nel corso della prossima settimana, con l'intento di fissare ancora le questioni su cui vi è convergenza fra i Gruppi parlamentari e quelle su cui tuttora si registrano dissensi. Tali riunioni potranno servire a comprendere se il Comitato è in grado di definire un testo unificato ovvero, in caso contrario, se si debba ricorrere ad altre procedure, in base alle determinazioni che saranno assunte in sede plenaria.

      Ineleggibilità e incompatibilità dei magistrati

      Giovedì 13 settembre alle 8,30, gli Uffici di Presidenza riuniti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia svolgeranno audizioni informali sui ddl 2347 e connessi in materia di ineleggibilità e incompatibilità dei magistrati e magistrati cessati da cariche politiche.

      Riforma dell'ordinamento portuale: avviato esame in Aula

      Prosegue oggi l'esame dei disegni di legge in materia di riforma dell'ordinamento portuale (ddl 143 e connessi), avviato nella seduta dell'11 settembre.
      Come riferito dal sen. Grillo, con il disegno di legge si intende modificare la legge n. 84 del 1994 che interveniva a sua volta, dopo la crisi che aveva colpito il settore portuale negli anni '80, a razionalizzare e semplificare la normativa in materia di portualità, fino ad allora eterogenea e confusa, che aveva favorito la creazione di realtà portuali disomogenee sul territorio nazionale, incapaci di costituire una rete efficace che consentisse di massimizzare i vantaggi derivanti dal primato italiano in termini di estensione di coste e di numero di porti, al contrario rendendo la portualità italiana vulnerabile alla concorrenza dei porti stranieri, in particolare nordeuropei. La globalizzazione e l'informatizzazione della navigazione hanno reso necessaria questa ulteriore riforma, i cui punti salienti sono una modifica della governance, con la valorizzazione della figura del presidente del porto e della sua autonomia; l'accelerazione delle procedure per la definizione del piano regolatore portuale; il miglioramento delle norme sui dragaggi; la creazione di un sistema concessorio che favorisca gli investimenti a lungo termine dei privati, in linea con le misure varate dal Governo nel decreto cosiddetto "sviluppo".



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