Mercoledì 17 Settembre 2008 - 58ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:08)

Il Ministro degli affari esteri Frattini ha informato il Senato sui più recenti sviluppi della situazione politica internazionale, rivendicando anzitutto l'equilibrio della linea politica italiana, non a caso sposata dall'Unione europea, sul fronte della crisi tra Federazione russa e Georgia, basata sulla ferma difesa del diritto internazionale, dei principi democratici europei e dei valori occidentali senza però fratture nelle relazioni con la Russia, partner ineludibile per risolvere questioni fondamentali come quelle relative all'Afghanistan, all'Iran e al Medio Oriente. L'iniziativa europea ha già prodotto la decisione di una missione di pace nell'area, cui l'Italia sarà parteciperà con il maggiore contingente dopo quello francese, nonché la firma da parte dei Governi russo e georgiano di un documento che prevede il ritiro delle forze militari russe, il rientro di quelle georgiane nei siti occupati prima del conflitto e l'impegno della Georgia a rinunciare all'uso della forza. Oltre ad un'indagine indipendente per fare luce sui fatti, l'Italia ha sostenuto la Conferenza di Ginevra che valuterà gli assetti futuri dell'area e soprattutto ha proposto la Conferenza a Roma del prossimo 13 novembre cui saranno invitati tutti gli attori istituzionali internazionali.

L'Italia conferma inoltre il suo sostegno al processo di pace in Medio Oriente, convinta che occorra capitalizzare i risultati già conseguiti e salutare con favore il ripristino del dialogo tra le fazioni presenti in Libano e soprattutto l'atteggiamento di maggiore disponibilità mostrato dalla Siria, anche alla luce del momento di transizione politica e di difficoltà che, per diversi motivi, stanno attraversando Israele, Stati Uniti e Autorità palestinese.

Il recente Accordo di amicizia e collaborazione con la Libia chiude definitivamente un contenzioso storico ed apre la possibilità di varare un nuovo quadro giuridico fondato su un rapporto speciale e privilegiato che comporterà vantaggi alla Libia in termini di infrastrutture e iniziative di sostegno alla popolazione, nonché all'Italia sui versanti dell'approvigionamento energetico, della lotta al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina e dei risarcimenti dovuti a cittadini ed aziende italiane espulsi dal territorio libico. Quanto all'impegno a non usare né consentire l'uso a fini militari dei rispettivi territori, è chiaro che ci si riferisce solo ad atti di aggressione e che quindi nessun precedente trattato internazionale viene inficiato, a partire dal Patto atlantico avente carattere esclusivamente difensivo.

Il Governo è preoccupato per l'evoluzione della situazione della sicurezza in Afghanistan e per questo è convinto della necessità di continuare a sostenere, anche attraverso un maggiore coordinamento tra contingenti militari nazionali, lo sforzo del Governo afgano per concludere con trasparenza il percorso che condurrà alle elezioni presidenziali nel 2009 e politiche nel 2010. Analogamente si ritiene necessario proseguire il contributo alla stabilizzazione delle istituzioni in Irak.

L'Italia lavorerà all'interno del Consiglio di sicurezza dell'ONU affinché si rendano più efficaci gli interventi di prevenzione dei conflitti e si proceda a una profonda riforma consensuale degli organismi interni. Anche sul fronte del Trattato di Lisbona, il Governo intende operare per facilitare il superamento delle difficoltà manifestatesi all'interno di alcuni Stati membri, nella consapevolezza che il raffreddamento del processo di integrazione politica possa essere superato risolvendo nel concreto le questioni che i cittadini vivono come prioritarie.

Dal dibattito, cui hanno partecipato i sen. Bricolo, Divina (LNP), Bonino, Marcenaro (PD), Contini, Bettamio (PdL), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Pedica (IdV), sono emersi apprezzamenti, preoccupazioni e richieste, in particolare nel senso di vigilare sul reale impegno libico a controllare i flussi migratori provenienti dalle sue coste, di contrastare il processo di marginalizzazione dell'UE nella definizione dei nuovi assetti tra Russia e Georgia, di opporsi all'annessione di fatto cui prelude il riconoscimento russo delle due Repubbliche secessioniste e di rafforzare in tutti gli scenari politici internazionali il ruolo dell'Europa in ottica multilateralista.

L'Assemblea ha quindi approvato all'unanimità la mozione sulla liberalizzazione del mercato del gas, illustrata dal primo firmatario, sen. Villari (PD). Prendendo le mosse dalla preoccupazione per il continuo incremento dei costi energetici a danno di cittadini ed imprese nonché dalla particolare complessità del processo di liberalizzazione, attualmente incompleto, la mozione sottolinea la necessità di favorire l'accesso di nuovi soggetti e in tal senso impegna il Governo a costituire una Borsa del gas e ogni altra iniziativa volta a rompere i monopoli esistenti. Sostanzialmente a favore della mozione, pur con differenti motivazioni, si sono espressi i sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Lannutti (IdV), Mazzatorta, Cagnin (LNP), Morando, Ranucci (PD), Vetrella e Messina (PdL).

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Martinat ha espresso il parere favorevole del Governo sulla mozione, sottolineando come per la relizzazione della Borsa del gas occorra incrementare l'attuale limitata offerta, dare corso ai progetti di potenziamento dei gasdotti esistenti e di realizzazione di nuovi gasdotti e rigassificatori e, infine, incrementare la capacità di stoccaggio, obiettivo però di più lunga durata. Quanto alla separazione proprietaria tra chi gestisce i monopoli tecnici e chi si occupa di libere attività in competizione, il dibattito tra le diverse ipotesi è in atto in considerazione delle differenti posizioni assunte dai Paesi membri dell'UE.

Il Senato tornerà a riunirsi mercoledì 24 settembre alle ore 10.

(La seduta è terminata alle ore 19:10 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina