Mercoledì 18 Marzo 2009 - 174ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:35)

Il Senato ha approvato le mozioni nn. 93 (testo 2) e 102 (testo 2) sulla lotta contro l'Aids, respingendo invece la mozione n. 105 sullo stesso argomento.

Dopo l'annuncio di voto favorevole sulle mozioni pronunziato dal sen. Fosson (UDC-SVP-Aut), il sen. Astore (IdV) ha lamentato il parere contrario espresso dal Governo sulla mozione del suo Gruppo che, pur contenendo una forte critica alla politica dell'Esecutivo sui clandestini, presenta suggerimenti e richieste che salgono dalla società civile, da settori istituzionali e persino dalla Chiesa e che sarà bene porre al centro dell'azione governativa. Il sen. Rizzi (LNP) ha sostenuto con forza gli impegni contenuti nelle mozioni, posto che l'Italia conosce una preoccupante controtendenza rispetto alla diffusione di un virus che avrebbe dovuto essere tenuto sotto controllo attraverso la prevenzione e che invece ha cominciato a diffondersi in tutti i settori della nostra società civile omo ed eterosessuale. La sen. Bassoli (PD) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo, che apprezza in particolare la ricostituzione della Commissione nazionale per la lotta contro l'Aids, organismo che potrà coordinare le iniziative da assumere in futuro in uno spirito di rinnovato impegno in una battaglia non ancora vinta e che anzi subisce oggi una certa sottovalutazione rispetto a quando per Aids si moriva. Il sen. Ghigo (PdL) ha sottolineato la necessità di dare seguito concreto alle mozioni, in particolare con la definizione delle linee guida nazionali per garantire, indurre e facilitare l'accesso al test in modo da assicurare la diagnosi precoce della sieropositività e mettere in luce l'alto numero di persone che, senza saperlo, soffrono di HIV.

L'Assemblea ha quindi dedicato spazio ad un ampio dibattito, promosso dal Gruppo PD, sugli strumenti della legislazione. Il dibattito ha affrontato i temi della centralità del Parlamento, della riduzione del numero dei parlamentari, della necessità di modifiche dei Regolamenti parlamentari e di nuove riforme costituzionali, ma l'oggetto prevalente della discussione è stato il ricorso alla decretazione d'urgenza e alle leggi delega. A tal proposito, dall'opposizione i sen. Procacci (PD), D'Alia (UDC-SVP-Aut), Pardi (IdV) e Zanda (PD) hanno lamentato l'esproprio delle prerogative del Parlamento con il sostanziale spostamento della competenza legislativa a vantaggio del Governo, per di più in assenza di iniziative volte ad incardinare eventuali modifiche costituzionali o regolamentari nella sede propria parlamentare. La pur comprensibile richiesta che il Regolamento garantisca al Governo e alla sua maggioranza gli strumenti necessari per realizzare il proprio indirizzo politico potrà essere condivisa solo in presenza dell'approvazione contestuale di nuove regole che assegnino adeguati spazi all'opposizione e che portino alla riduzione del numero dei parlamentari ed alla revisione dei Calendari di lavoro. I sen. Bodega, Mazzatorta, Divina (LNP), Quagliariello e Gasparri (PdL) hanno sottolineato la necessità di riavvicinare i cittadini alle istituzioni, riformando il Parlamento in senso federale e soprattutto garantendo che la volontà popolare possa tramutarsi in azione di Governo; in tal senso il ricorso alla decretazione d'urgenza potrebbe anche essere mitigato, purché venga scongiurato, attraverso un nobile patto tra Governo, maggioranza e opposizione, il rischio di tornare indietro rispetto alla già avviata modernizzazione del sistema politico italiano.

A nome del Governo, il Ministro per i rapporti con il Paramento Vito ha evidenziato come, dopo i mutamenti profondi che hanno interessato il sistema politico, i partiti, le leggi elettorali e dunque la percezione e le aspettative dei cittadini rispetto alle istituzioni, sia giunto il momento di riformare anche le regole che presiedono ai rapporti tra Governo e Parlamento, definendo in particolare i poteri del Presidente del Consiglio in una moderna democrazia decidente nel rispetto delle prerogative del Parlamento. Il Ministro ha fornito una serie di dati a dimostrazione che il Governo non ha abusato dello strumento del decreto-legge e che l'attività legislativa del Parlamento non ha subito restrizioni rispetto al recente passato.

Il Senato ha quindi approvato in terza lettura il ddl n. 1341-B, convertendo definitivamente in legge, con modificazioni, il decreto-legge 27 gennaio 2009, n. 3, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento nell'anno 2009 delle consultazioni elettorali e referendarie. Il provvedimento introduce disposizioni per consentire il contemporaneo svolgimento delle elezioni per il Parlamento europeo e del primo turno di elezioni amministrative e contiene disposizioni che fissano termini e modalità per l'esercizio del voto per corrispondenza all'estero.

Nel corso della seduta, il Presidente Schifani ha commemorato, ad un anno dalla scomparsa, la figura di Chiara Lubich, fondatrice dell'Opera di Maria e del movimento dei Focolari. Al ricordo dell'opera e della vita di Chiara Lubich hanno contribuito i sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), De Toni (IdV), Torri (LNP), Baio (PD) e Santini (PdL).

(La seduta è terminata alle ore 14:02 )



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