Mercoledì 22 Luglio 2009 - 241ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

Il Senato ha affrontato la discussione della relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari su una richiesta del senatore Castelli in relazione all'ordinanza del Collegio per i reati ministeriali presso il Tribunale di Roma del 13 dicembre 2004.

A seguito di due iniziative, l'una in sede civile, l'altra in sede penale, assunte dal deputato Oliviero Diliberto nei confronti dell'allora Ministro della giustizia Castelli per una serie di affermazioni, ritenute offensive, rese nel corso di una trasmissione televisiva, si giunse ad una prima conclusione, relativa all'azione civile, nel senso che il Senato affermò l'insindacabilità delle opinioni espresse dal senatore Castelli, quindi con la copertura della garanzia posta dall'articolo 68, primo comma, della Costituzione. In sede penale, nel dicembre 2004 il collegio per i reati ministeriali ritenne di affermare il carattere della non ministerialità dei reati contestati al senatore Castelli e quindi di rimettere la questione dinanzi all'autorità giudiziaria ordinaria. Il giudice per l'udienza preliminare ripose al Senato la questione relativa alla sindacabilità, questa volta ex articolo 68 della Costituzione, delle opinioni rese dal senatore Castelli e la Giunta delle elezioni ritenne, in applicazione del principio del ne bis in idem, avendo il Senato già riconosciuto l'insindacabilità, che non vi fosse necessità di una nuova delibera dell'Assemblea. Quest'ultima valutazione, una volta sollevato sulla questione un conflitto di attribuzioni, è stata censurata dalla Corte costituzionale che ha accolto il ricorso ed annullato parzialmente la delibera della Giunta delle elezioni.

Come illustrato dal relatore, sen. Sarro (PdL), nella fase attuale la Giunta delle elezioni e delle immunità, a maggioranza, ha rassegnato le sue conclusioni di ritenere il carattere ministeriale del reato e la ricorrenza nel caso di specie dell'esimente di cui all'articolo 9, terzo comma, di avere agito il Ministro del tempo per la protezione e la tutela di un preminente interesse nazionale nella funzione di governo.

Dopo la reiezione di una questione sospensiva avanzata dal sen. Casson (PD), su cui si sono espressi a favore il sen. Li Gotti (IdV) e contro il sen. Mazzatorta (LNP), ha avuto luogo la discussione cui hanno preso parte i sen. Sanna, Casson, Della Monica, Ceccanti, Lusi, Finocchiaro (PD), D'Alia (UDC-SVP-Aut), Li Gotti (IdV), Mazzatorta e Compagna (PdL). I senatori di maggioranza hanno evidenziato come la vicenda sia stata contrassegnata da una serie di anomalie e di peculiarità e nel contempo hanno sottolineato la correttezza con cui la Giunta delle immunità e la Presidenza del Senato hanno affrontato la questione sia sul fronte delle procedure che nella sostanza, essendo evidente che il senatore Castelli partecipò alla trasmissione televisiva nella sua qualità di Ministro; semmai vanno sottolineate negligenze e inadempienze riscontrabili nell'operato dell'autorità giudiziaria rispetto ad alcuni passaggi della vicenda. L'opposizione ha invece evidenziato la delicatezza della deliberazione della Giunta che, valutando di propria iniziativa e addirittura a domanda dell'interessato la ministerialità dei reati, introduce una innovazione in contrasto con i principi costituzionali fondanti l'ordinamento giuridico, garantendo anche ai Ministri una sorta di immunità paragonabile a quella già assicurata alle più alte cariche dello Stato con il lodo Alfano.

Una volta respinti gli ordini del giorno presentati con cui si chiedeva, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale, di non procedere alla votazione e di rinviare gli atti alla Giunta per verificare l'ipotesi di sollevare un conflitto di attribuzione nei confronti dell'autorità giudiziaria competente sul procedimento a carico del sen. Castelli, la Presidenza ha indetto la votazione i cui risultati saranno proclamati nel corso della seduta pomeridiana, trattandosi di una votazione per la quale è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti del Senato e che prevede la possibilità per i senatori di comunicare il proprio voto fino alle ore 19.

L'Assemblea ha quindi avviato la discussione congiunta dei disegni di legge n. 1645 recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008 e n. 1646 contenente disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009.

Dopo le illustrazioni dei relatori, rispettivamente il sen. Vaccari (LNP) e il sen. Latronico (PdL), si è aperta la discussione generale che proseguirà nella seduta pomeridiana. Nei primi interventi dei sen. Morando (PD) e Lannutti (IdV) è stato fra l'altro evidenziato che il Governo, dopo aver rifiutato sei mesi fa il suggerimento dell'opposizione di utilizzare il primo anno del triennio per varare una manovra espansiva riservando misure restrittive alla successiva fase di crescita, con i provvedimenti in esame dimostra di avere cambiato opinione, utilizzando illegittimamente lo strumento dell'assestamento per una manovra espansiva pari a un punto di PIL con l'unico risultato di un aumento della spesa esistente.

(La seduta è terminata alle ore 13:40 )



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