Mercoledì 21 Aprile 2010 - 363ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

L'Assemblea del Senato prosegue l'esame del testo proposto dalla Commissione giustizia recante nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense, testo frutto dell'esame dei ddl presentati in materia nn. 601, 711, 1171 e 1198.

Il Ministro della giustizia Alfano ha illustrato le ragioni della posizione favorevole del Governo rispetto ad una riforma necessaria per aggiornare il sistema di regole e di funzionamento dell'avvocatura italiana, la cui disciplina risale al lontano 1933. Il Ministro ha richiamato il lungo lavoro istruttorio, caratterizzato da laboriosi ed intensi incontri tra il Dicastero e i rappresentanti di tutti gli ordini territoriali dell'avvocatura italiana, al fine di giungere ad un punto di equilibrio tra la tutela del consumatore cittadino, la tutela della dignità dei professionisti, la garanzia di un futuro dignitoso ai giovani meritevoli ed il rispetto degli impegni comunitari. Se in un recente passato si è commesso l'errore di aver concepito gli interessi dei professionisti e quelli dei cittadini come antagonisti, oggi si vuole responsabilizzare al massimo gli ordini professionali, rendendoli i primi garanti della qualità dei servizi resi dai loro iscritti ed allontanando qualunque tentazione di corporativismo. Il Ministro ha quindi richiamato le importanti novità introdotte dal provvedimento, dall'obbligo di aggiornamento professionale alla possibilità di riconoscere dei titoli di specializzazione attraverso appositi esami; ed ancora, l'obbligo dell'assicurazione per la responsabilità civile dei professionisti, la riforma del sistema degli albi con l'introduzione della necessità della prova dell'esercizio effettivo e continuativo della professione, la riforma del sistema disciplinare. Il Governo auspica inoltre che il Parlamento trovi un giusto punto di equilibrio tra il diritto di accesso alla professione e un maggiore rigore nella selezione degli aspiranti, tra l'esigenza di rendere semplici, eque e comprensibili le tariffe professionali e la forte richiesta da parte del mondo delle professioni di reintrodurre l'obbligatorietà dei minimi tariffari. Anche il Sottosegretario di Stato per la giustizia Alberti Casellati ha evidenziato il metodo seguito per la definizione del testo, improntato al più largo coinvolgimento delle parti interessate, nel comune intento di garantire all'avvocatura la possibilità di fornire il contributo dovuto per la completa attuazione di importanti precetti di rango costituzionale.

Gli ultimi interventi in discussione generale dei sen. Perduca, Legnini (PD), Caruso, Benedetti Valentini (PdL) e Bianchi (UDC-SVP-IS-Aut) hanno evidenziato le posizioni dei rispettivi Gruppi già ampiamente illustrate nel corso delle precedenti sedute dedicate all'esame del provvedimento di riforma. A fronte di una sostanziale condivisione della necessità di riformare un ordinamento la cui disciplina appare ormai vetusta, da parte dell'opposizione è stata contestata l'impostazione corporativa di parte delle norme introdotte e si è sottolineata l'insufficienza delle previsioni relative ai temi dell'accesso alla professione e delle tariffe professionali, mentre i senatori di maggioranza e, in sede di replica, il relatore, sen. Valentino (PdL), hanno difeso il testo in esame, in particolare la nuova disciplina tariffaria, giudicandolo un progetto equilibrato, seppur migliorabile, che si rivolge ad una categoria che ha un ruolo trainante nella società e a cui è affidata una funzione pubblica di rilevanza costituzionale.

Il seguito della discussione è stata quindi rinviata alla prossima settimana.

(La seduta è terminata alle ore 12:22 )



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