Martedì 2 Agosto 2011 - 594ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

Il Presidente Chiti ha aperto la seduta, dedicata alla discussione in seconda lettura del ddl n. 2825 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, recante disposizioni urgenti per il completamento dell'attuazione della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento della direttiva 2008/115/CE sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari, esprimendo il cordoglio del Senato per i 25 immigrati, tenuti come schiavi nella stiva di un barcone proveniente dalla Libia, trovati morti per asfissia all'arrivo a Lampedusa.

Il relatore, sen. Boscetto (PdL), ha sottolineato come il provvedimento si sia reso necessario e urgente per rispondere a specifici atti dell'UE, considerando l'avvio da parte della Commissione di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per l'incompleto o non corretto recepimento della direttiva 2004/38/CE e l'annuncio della prossima apertura di un'ulteriore procedura di infrazione per il mancato recepimento della direttiva 2008/115/CE. Il sen. Boscetto ha quindi illustrato nel dettaglio le principali modifiche apportate alla legislazione vigente in tema di immigrazione per dare attuazione alla direttiva sui rimpatri.

L'Assemblea ha anzitutto respinto una pregiudiziale di costituzionalità, avanzata dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI) e sostenuta dai sen. Germontani (Terzo Polo:API-FLI), Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI), Adamo (PD) e Li Gotti (IdV), volta a contrastare il tentativo di reintrodurre il limite massimo di trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione per un periodo di 18 mesi. Nel corso della discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Incostante, Marinaro, Carloni, Marcenaro, Mongiello (PD), Maraventano, Mura, Mazzatorta (LNP). Perduca (Radicali nel PD), Contini (Terzo Polo:API-FLI), Pedica (IdV) e Santini (PdL), da parte delle opposizioni sono state evidenziate le gravi responsabilità del Governo nell'avere creato le condizioni per l'avvio delle procedure di infrazione nei confronti dell'Italia e più in generale si è sottolineata l'inefficacia dell'azione di governo dei flussi migratori, per di più aggravata dall'adozione di misure inique e lesive dei diritti fondamentali dei migranti, nonché fortemente negative sul piano dell'impatto economico. Particolari critiche sono state rivolte alle disposizioni che consentono di privare a lungo della libertà persone che non hanno commesso alcun reato e sono state stigmatizzate le condizioni disumane che caratterizzano i centri di identificazione e di espulsione.

Di opposto tenore gli interventi dei senatori di maggioranza, che hanno respinto ogni possibile accusa di razzismo o xenofobia riferita al decreto o più in generale all'azione del Governo, la cui efficacia, apprezzata dagli organismi internazionali competenti, risulta ancora più evidente se si considerano le condizioni particolarmente critiche registratesi a seguito della cosiddetta primavera araba e del conflitto in atto in Libia. Il decreto appare idoneo a dare attuazione ad un'efficace politica in materia di allontanamento e rimpatrio basata su norme comuni, affinché le persone siano rimpatriate in maniera umana e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e della loro dignità.

L'Assemblea ha quindi dato inizio all'esame degli ordini del giorno e degli emendamenti presentati agli articoli del decreto-legge, esame che proseguirà nel pomeriggio.

(La seduta è terminata alle ore 13:28 )



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