Senato TV

Martedì 12 Gennaio 2010 alle ore 17:03

309ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro dell'interno Maroni ha reso all'Assemblea del Senato un'ampia informativa sui fatti di Rosarno, annunciando anzitutto l'emissione di 17 ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni, con conseguente sequestro di beni per decine di milioni di euro e l'arresto di un esponente di spicco del clan Bellocco. Dopo aver ricostruito nel dettaglio gli eventi e i provvedimenti adottati, il Ministro ha sottolineato l'intervento tempestivo ed efficace delle forze dell'ordine ed ha informato circa le attività svolte dalla task force immediatamente costituita dal Ministero, che ha tra l'altro verificato le condizioni igienico-sanitarie dei luoghi di soggiorno degli extracomunitari e attivato ogni possibile canale di mediazione per il loro trasferimento, avvenuto sempre su base volontaria. Pur essendosi verificato il possesso del permesso di soggiorno da parte della grande maggioranza degli extracomunitari coinvolti, la situazione dell'area mostra un'insanabile tensione tra popolazione locale ed immigrati, dovuta ad una grave condizione di degrado degenerata in serio problema di ordine pubblico. Il Governo, da tempo consapevole della situazione, ha compiuto uno sforzo eccezionale sul fronte della lotta alla 'ndrangheta, ottenendo risultati senza precedenti sia sul fronte della repressione della criminalità organizzata sia in termini di prevenzione e regolazione del fenomeno dell'immigrazione. In apertura di seduta, il Presidente Schifani aveva sottolineato la preoccupazione provocata nel Paese dai fatti di Rosarno ed aveva condannato ogni forma di violenza invitando nel contempo alla vigilanza al fine di evitare il ripetersi di simili episodi.

I sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Pardi (IdV), Bruno (All. per l'Italia) e Finocchiaro (PD) hanno evidenziato come il Ministro non abbia spiegato come sia stato possibile ignorare così a lungo una situazione di degrado basata sullo sfruttamento, da parte di imprenditori agricoli senza scrupoli, di masse di immigrati sottoposti a condizioni di vita inumane e discriminatorie. I sen. Bricolo (LNP) e Gasparri (PdL) hanno invece espresso soddisfazione per l'operato del Governo, in linea con una politica complessiva di sicurezza e di prevenzione dell'immigrazione clandestina che sta producendo risultati senza precedenti, ed hanno evidenziato le responsabilità delle autorità preposte al controllo e al governo del territorio, a partire dalla Regione.

Il Senato ha quindi avviato la discussione del ddl n. 1880 recante misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Il ddl viene esaminato nel testo proposto dalla Commissione, che ha introdotto modifiche al testo originario, a cui presumibilmente si aggiungeranno ulteriori modificazioni contenute in alcuni emendamenti presentati all'Assemblea dal relatore, sen. Valentino (PdL). Proprio l'ampiezza e la forte portata innovativa di tali emendamenti ha indotto i sen. Legnini, Finocchiaro, Casson (PD), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Li Gotti a chiedere preliminarmente il rinvio in Commissione del provvedimento, richiesta respinta dal Presidente Schifani che ha opposto l'impossibilità regolamentare di assumere monocraticamente una simile decisione, assicurando però la convocazione della Conferenza dei Capigruppo all'esito della discussione generale al fine di procedere ad una opportuna rimodulazione dei tempi della discussione.

Il relatore, sen. Valentino (PdL), ha evidenziato gli obiettivi sottesi al provvedimento, volto essenzialmente a ridurre l'eccessiva durata dei processi attraverso la razionalizzazione di alcune procedure e la fissazione di termini prestabiliti per ogni grado di giudizio. In particolare, nel processo penale il mancato rispetto della ragionevole durata del processo ne produce l'estinzione, con esclusione dei processi ad imputati dichiarati delinquenti abituali o recidivi e dei processi per i delitti più gravi o per delitti individuati in uno specifico elenco. Il ddl estende i suoi effetti anche ai procedimenti penali in corso, esclusivamente in primo grado, pendenti da più di due anni. Il relatore ha infine illustrato i principali emendamenti a sua firma, volti in particolare a sopprimere il diverso trattamento tra cittadini incensurati e non e ad estendere l'ambito di applicazione del provvedimento a tutti i reati, suddivisi in tre fasce e trattati con tempi diversi in relazione alla loro gravità e all'allarme sociale da essi provocato.

Il relatore di minoranza, sen. Casson (PD), oltre a lamentare la mancata considerazione in sede di Commissione delle proposte di modifica avanzate dall'opposizione, ha evidenziato le gravi conseguenze che discenderebbero dall'approvazione del ddl, le cui norme risultano incompatibili con la funzione cognitiva del processo accusatorio, impediscono in molti casi l'effettiva celebrazione dei processi e contrastano con numerose disposizioni costituzionali, come peraltro evidenziato anche nei successivi interventi dei sen. Belisario, Li Gotti e Mascitelli (IdV).

Alcuni momenti di tensione si sono registrati a seguito dell'intervento della sen. Finocchiaro (PD) che ha informato l'Assemblea di una notizia d'agenzia secondo cui il Governo si appresterebbe a varare un decreto-legge per l'immediata sospensione di alcuni processi. La conseguente richiesta di sospensione dei lavori e convocazione della Conferenza dei Capigruppo, sostenuta anche dai sen. Zanda (PD) e D'Alia (UDC-SVP-Aut), è stata respinta dal Presidente Schifani che ha sospeso brevemente la seduta. Alla ripresa, accogliendo la proposta del sen. Gasparri (PdL) di dichiarare conclusi i lavori della seduta e di procedere alla Convocazione della Conferenza dei Capigruppo per domani prima dell'inizio della seduta antimeridiana, il Presidente ha tolto la seduta.

Fine pagina

Vai a: