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Mercoledì 20 Gennaio 2010 alle ore 12:00

316ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 163 voti favorevoli, 130 contrari e 2 astenuti il Senato ha approvato in prima lettura, con modificazioni, il ddl n. 1880 recante misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Gustavino (All. per l'Italia) ha dichiarato il voto contrario ad un provvedimento che creerà disparità tra cittadini e peggiorerà le garanzie di sicurezza. Il testo si occupa di un sintomo, la durata del processo, e non della malattia per risolvere problemi che attengono alle insufficienti strutture, alle disparità territoriali, all'eccesso del contenzioso, all'opportunità di rivedere l'obbligatorietà dell'azione penale, alla certezza della pena.

Il sen. Astore (Misto) ha manifestato la sua contrarietà ad un provvedimento volto a salvare il Presidente Berlusconi dalle sue vicende processuali, con la conseguenza di amnistiare migliaia di reati. Piuttosto, il condivisibile obiettivo di garantire la ragionevole durata del processo andrebbe perseguito tenendo conto della complessità dei singoli casi e della condotta processuale delle parti.

Ad avviso del sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), che ha annunciato il voto contrario del Gruppo, la maggioranza approfitta del principio della ragionevole durata per estendere l'indulto ai processi che riguardano il Presidente Berlusconi. Tuttavia, se è vero che andrebbe risolto il nodo dell'accanimento giudiziario nei confronti del Capo del Governo con l'approvazione del disegno di legge sul legittimo impedimento, così da liberare definitivamente la politica italiana dal rapporto conflittuale creatosi con la magistratura, il provvedimento sul processo breve risulta uno strumento improprio, incostituzionale, inutile e dannoso per il sistema giudiziario, nonché per le casse dello Stato alla luce delle disposizioni sui processi contabili.

Contrario anche il voto dichiarato dal sen. Li Gotti (IdV), che ha elencato il grande numero di reati che usufruiranno della copertura del disegno di legge. In realtà le argomentazioni a sostegno del provvedimento costituiscono alibi ipocriti per mascherare l'obiettivo di salvare il Presidente Berlusconi dai processi in corso e per non affrontare le vere riforme necessarie al buon funzionamento della giustizia. Il prezzo che si paga è la morte di oltre centomila processi e la negazione di principi che avevano finora reso l'Italia la culla del diritto.

Il sen. Bricolo (LNP) ha invece dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che completa le iniziative già assunte dal Governo sul fronte della sicurezza e del funzionamento della macchina giudiziaria, garantendo l'applicazione di un principio costituzionale cui lo stesso centrosinistra in passato si era mostrato sensibile al punto da presentare analoghe proposte. Se appare incomprensibile l'incoerenza dell'opposizione, era invece del tutto prevedibile la contrarietà della magistratura da anni impegnata a bocciare sistematicamente ogni ipotesi di riforma. Il Governo e la maggioranza hanno finora offerto innumerevoli prove di efficienza che i cittadini dimostrano di apprezzare e la Lega Nord proseguirà il suo impegno politico mantenendo aperto il dialogo con le opposizioni sul fronte delle riforme istituzionali.

La sen. Finocchiaro (PD) ha dichiarato il voto contrario del Gruppo accusando la maggioranza di avere per l'ennesima volta piegato il Parlamento al soddisfacimento di fini particolari, senza peraltro che questi tentativi abbiano mai raggiunto il loro scopo e però sottoponendo senza vergogna l'ordinamento ad una continua opera di devastazione. Il provvedimento in votazione produrrà effetti di denegata giustizia per migliaia di cittadini e impedirà la conclusione di un grande numero di processi con paradossali conseguenze di ulteriore intasamento delle procure. Persino la giustizia contabile dovrà assistere all'estinzione di centinaia di procedimenti, con irreversibili danni per le casse dello Stato e con effetti di deresponsabilizzazione degli amministratori pubblici.

Infine, il sen. Gasparri (PdL) ha annunciato il voto favorevole del Gruppo, giacché il provvedimento garantirà l'applicazione di un principio costituzionale invocato anche dalla Corte europea di giustizia e già presente nell'ordinamento, un principio oggetto di proposte di legge da parte dell'attuale opposizione che mostra nell'occasione tutta la sua incoerenza ed ipocrisia. Solo l'1 per cento dei processi si estinguerà a causa del provvedimento, impropriamente definito processo breve posto che i tempi previsti sono persino più lunghi di quelli sollecitati a livello europeo. Resta semmai irrisolto il tema del comportamento di alcuni magistrati che testimonia come in Italia non ci siano leggi ad personam ma semmai una giustizia contra personam.

In dissenso dai rispettivi Gruppi, i sen. Musso (PdL) e Maritati (PD) hanno dichiarato di non voler partecipare al voto.

Il disegno di legge è stato approvato in un testo notevolmente mutato rispetto a quello originario in virtù delle modifiche apportate in sede di Commissione di merito e dell'approvazione di una serie di emendamenti fortemente innovativi del relatore, sen. Valentino (PdL).

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