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Martedì 9 Febbraio 2010 alle ore 16:02

331ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato in prima lettura, con modificazioni, il ddl n. 1956 di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Monti (LNP) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad un decreto che rende ancora più efficace l'operato della Protezione civile, alla luce degli straordinari risultati conseguiti nell'affrontare le emergenze in Campania (un successo dell'Esecutivo a fronte del malgoverno degli amministratori locali) e in Abruzzo. Le norme in tema di rischio idrogeologico andranno applicate con interventi diffusi, capillari e con il coinvolgimento degli enti territoriali. Anche il sen. Fluttero (PdL) ha richiamato, nel dichiarare il voto favorevole del Gruppo, i successi conseguiti in breve tempo dal Governo Berlusconi sul fronte delle emergenze, affrontate con grande visione strategica e capacità operativa. Tali straordinari risultati, in buona parte ascrivibili a merito del Dipartimento della protezione civile, testimoniano l'indubbia opportunità di misure che consentano alla struttura di massimizzare le potenzialità e le capacità dimostrate, così come non più rinviabile è l'intervento in tema di rischio idrogeologico.

Il sen. Astore (Misto) ha manifestato voto contrario al provvedimento, che coarta le competenze degli enti locali, indulge al malvezzo di politicizzare l'emergenza e persevera nel negare equità agli interventi d'emergenza nelle diverse aree territoriali. Contrario anche il voto annunciato dal sen. Di Nardo (IdV) che ha lamentato come il decreto vada nella direzione opposta rispetto al tanto vantato federalismo, escludendo sistematicamente il concerto delle Regioni e degli Enti locali, e presenti molte disposizioni estranee all'oggetto del provvedimento e comunque prive del requisito dell'urgenza, come la norma che ridefinisce le competenze del Sottosegretario Bertolaso. Anche il sen. Zanda (PD) ha espresso voto contrario, anzitutto per l'istituzione della Protezione civile spa, secondo un modello già adottato dal Governo Berlusconi in altre materie con esiti fallimentari. Oltre ad introdurre norme non condivisibili in tema di sospensione dei contratti siglati dalla Protezione civile e di attribuzione di competenze locali in materia di rifiuti, il decreto amplifica enormemente la possibilità di interventi in deroga a leggi dello Stato mediante l'arbitraria estensione ai cosiddetti grandi eventi di poteri eccezionali accettabili solo se applicati alle reali emergenze.

Il sen. Bruno (All. per l'Italia) ha dichiarato un voto di astensione giacché il testo, che pecca per eccesso di centralismo e propone strumenti societari inadeguati, interviene a sostegno del Dipartimento della protezione civile che ha dimostrato di essere un pezzo di Stato efficiente, efficace e stimato dall'opinione pubblica. Un voto di astensione, anche come forma di personale apprezzamento nei confronti del Sottosegretario Bertolaso, è stata dichiarata dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) posto che il decreto-legge, serio ed utile soprattutto nelle parti relative alle emergenze in Campania e in Abruzzo, presenta però norme ultronee e non condivisibili che aumentano il numero dei componenti del Governo, impongono deroghe alla contrattazione collettiva relativa a personale pubblico e ridefiniscono surrettiziamente le competenze del Ministero dell'ambiente. Infine, anche il sen. Baldassarri (PdL) ha espresso voto di astensione in dissenso dal suo Gruppo.

In precedenza erano stati approvati emendamenti riferiti all'articolo 16 che istituisce la Protezione civile servizi spa e all'articolo 17 recante interventi urgenti nelle situazioni a più elevato rischio idrogeologico e al fine di salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture e il patrimonio ambientale e culturale. L'Assemblea ha anche approvato alcuni articoli aggiuntivi all'articolo 18 recanti disposizioni per la formazione degli operatori ambientali, norme per la realizzazione urgente di istituti penitenziari e la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi per la loro realizzazione, nonché disposizioni sui commissari straordinari.

In sede infine di votazione degli emendamenti accantonati nel corso dell'esame, sono risultati approvati un articolo aggiuntivo dopo l'articolo 5 recante disposizioni concernenti l'attività del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Club Alpino Italiano (ogni intervento in tema di sicurezza delle attività sciistiche fuori pista sono state rinviate ad un apposito futuro provvedimento), nonché due emendamenti all'articolo 13.

In apertura di seduta, il Presidente Schifani aveva commemorato la figura di Antonio Giolitti, spentosi ieri a Roma all'età di 95 anni. Partecipe della Guerra di Liberazione, tra i fondatori delle Brigate Garibaldi, padre della Costituzione, protagonista di primo piano della politica economica dell'Italia repubblicana, alla fine della guerra Giolitti entrò nel Governo Parri come Sottosegretario agli esteri e nel 1946 fu eletto all'Assemblea costituente. Dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria abbandonò il Partito Comunista per aderire al Partito Socialista, nelle cui liste fu eletto alla Camera dei deputati in tutte le successive legislature dal 1957 al 1976. Più volte ministro del bilancio, fu uno dei principali ispiratori della politica di programmazione economica seguita in quegli anni dal Paese e, dal 1977 al 1985, fu membro della Commissione della CEE. Nel 1985 lasciò il Partito socialista ed entrò in Senato come indipendente nelle liste del PCI. Al cordoglio espresso dal Presidente Schifani si sono associati i sen. Pardi (IdV), Alberto Filippi (LNP), Cabras (PD) e Quagliariello (PdL), nonché il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bertolaso.

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