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Giovedì 11 Febbraio 2010 alle ore 11:04

334ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 160 voti favorevoli, 119 contrari e 3 astenuti, il Senato ha accordato la fiducia al Governo approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del ddl n. 1955 di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. L'esame del ddl passa quindi alla Camera dei deputati per la seconda lettura.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Bruno (All. per l'Italia) ha dichiarato il voto contrario ad un provvedimento che probabilmente soddisferà alcune lobbies ma che lascia insoluti i gravi problemi che attanagliano le parti più sofferenti del Paese. In particolare la soppressione dal maxiemendamento delle norme relative ai piani di rientro sanitario colpisce il diritto alla salute di milioni di cittadini.

In considerazione di alcune misure positive contenute nel decreto, in particolare quelle relative alle zone franche urbane, il sen. Pistorio (MPA-AS) ha dichiarato il voto favorevole a sostegno del Governo, malgrado il decreto si sia caricato di contenuti impropri, anche per sopperire alle lacune di una finanziaria snella che però non riesce a corrispondere a tutte le esigenze che emergono dal Paese.

Il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha invece espresso la sua contrarietà non solo al Governo ma soprattutto al decreto-legge, che costituisce un esempio drammatico di legislazione farraginosa e confusa, una vera e propria manovra finanziaria camuffata. In alcuni casi si è intervenuti per differire ulteriormente la vigenza di normative inadeguate che non si ha il coraggio di modificare, ad esempio per gli studi di settore, in altri per modificare surrettiziamente aspetti delicati di normative controverse, come per la proroga dello scudo fiscale in riferimento al quale si introducono misure che impediranno al Parlamento di conoscere natura e tipologia dei reati connessi al trasferimento di capitali all'estero.

Anche il sen. Pardi (IdV) ha dichiarato la netta contrarietà del Gruppo alla fiducia al Governo e al decreto-legge, che giunge alla votazione dopo un iter così stravolgente nel merito e nelle procedure da minare di fatto le basi stesse del bicameralismo. Si tratta di un atto di prevaricazione da parte dell'Esecutivo nei confronti del Parlamento perpetrato con un testo che, pur presentando alcune misure positive in materia di sfratti, di giurisdizione in materia di lavoro e di agevolazioni per la proprietà contadina, affastella un grande numero di interventi censurabili, in particolare quelli relativi alla proroga dello scudo fiscale, alla sanatoria per l'affissione elettorale abusiva e in tema di amianto.

Il convinto voto favorevole del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Massimo Garavaglia (LNP) il quale ha invitato tutte le forze parlamentari, dopo avere approvato il decreto che consente di risolvere una grande quantità di piccoli ma importanti problemi ed una volta esaurita l'imminente tornata elettorale regionale, a riprendere la strada delle riforme di cui l'Italia ha bisogno, in particolare con l'obiettivo di snellire e rendere più efficiente la pubblica amministrazione se non si vuole che la parte più produttiva del Paese venga definitivamente travolta dalla crisi.

Il sen. Bianco (PD) ha dichiarato il deciso voto contrario del Gruppo, giudicando l'iter parlamentare seguito la prova di uno scadimento delle prerogative del Parlamento nel suo rapporto con l'Esecutivo, Quest'ultimo infatti, incurante dell'importante lavoro svolto in Commissione, dove anche grazie all'opposizione si era proceduto ad una sapiente opera di miglioramento del testo originario, e soprattutto della meritoria attività di filtro svolta ai fini della dichiarazione di inammissibilità di numerose proposte emendative, ha inopinatamente presentato un maxiemendamento su cui ha posto la questione di fiducia, un atto che non potrà che riverberarsi negativamente sul rapporto tra maggioranza e opposizione.

Il sen. Boscetto (PdL) ha infine espresso il convinto voto di fiducia al Governo Berlusconi che è anche un voto altrettanto convinto a favore di un decreto-legge dalla incontestabile utilità. La maggioranza è fiera della grande mole di lavoro legislativo svolto finora sempre nell'interesse del Paese e la decisione del Governo di apporre la questione di fiducia su un maxiemendamento che peraltro conserva quasi integralmente il lavoro svolto in Commissione è solo un atto di rispetto nei confronti della Camera dei deputati cui andava assicurato un tempo congruo per l'esame e l'approfondimento del provvedimento.

Nel corso della seduta, alla luce del parere espresso sul maxiemendamento dalla Commissione bilancio, si è sviluppato un ampio dibattito che ha riguardato in particolare l'eventuale mancanza di copertura finanziaria, qualora venissero confermate le rateizzazioni stabilite da una precedente ordinanza di Protezione civile, delle norme relative alla proroga della sospensione degli adempimenti fiscali a carico dei cittadini colpiti dal terremoto in Abruzzo. E' stata inoltre annunciata un'interrogazione urgente per avere garanzia della sussistenza di un reale bilanciamento tra gli effetti finanziari di opposto segno prodotti da alcune delle norme inserite nell'emendamento. Il Governo ha assicurato che fornirà risposta a tale interrogazione ed ha accolto la richiesta di espungere dal testo le norme sui piani di rientro sanitario.

In sede di discussione generale, sono intervenuti i sen. Lannutti, Caforio, De Toni (IdV), Morando, Sanna, Giaretta, Adamo, Carloni, Marco Filippi, Legni (PD) Battaglia, Butti, Pastore, Baldassarri (PdL), Massimo Garavaglia, Vaccari e Alberto Filippi (LNP).

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