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Martedì 16 Febbraio 2010 alle ore 16:37

335ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha discusso ed approvato, con modificazioni, due mozioni sulla situazione del Caucaso meridionale, la prima presentata dai Gruppi di centrodestra, prime firme quelle dei Capigruppo Bricolo (LNP) e Gasparri (PdL), la seconda presentata dai senatori del Gruppo IdV.

Prendendo le mosse dall'iniziativa intrapresa dall'Unione europea denominata Partenariato orientale che mira da una parte ad approfondire le relazioni politiche ed economiche tra gli Stati membri dell'UE, le istituzioni comunitarie e sei Paesi dell'Europa orientale (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina) e dall'altra a far sì che il diritto internazionale, il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto diventino in quella area geografica valori condivisi e imprescindibili, la sen. Boldi (LNP) ha evidenziato la necessità di sostenere tutti i processi e le iniziative di carattere internazionale volti a risolvere i molti nodi ancora insoluti nell'area, dalla crisi in Georgia al conflitto del Nagornj-Karabakh, ai rapporti tra Azerbaijan e Armenia e tra quest'ultima e la Turchia.

Illustrando la mozione del suo Gruppo, la sen. Carlino (IdV) ha evidenziato come molti degli obiettivi delle due mozioni coincidano, ma che occorra porre l'accento, oltre che sulla necessità di sostenere le iniziative internazionali in atto, anche sull'opportunità di favorire lo sviluppo interno dei Paesi caucasici e di intervenire a sostegno delle popolazioni colpite dalle crisi in corso, in particolare in Georgia, di cui l'Italia è il secondo partner economico e commerciale europeo.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Mantica ha accolto, a nome del Governo, entrambe le mozioni, suggerendo alcune correzioni poi accolte dai presentatori. L'Italia sostiene tutte le iniziative assunte dall'ONU e dall'OSCE sulla situazione in Georgia, area peraltro dove l'unica presenza sul campo è quella dell'UE, con la significativa partecipazione italiana. Il Sottosegretario ha inoltre evidenziato le specificità e le difficoltà riferite a ciascuno degli scenari considerati, segnalando l'atteggiamento attivo e propositivo dell'Italia a sostegno delle diverse iniziative internazionali in atto. Il Sottosegretario ha inoltre accolto un ordine del giorno, illustrato dal sen. Marcenaro (PD) ed approvato dall'Assemblea, che impegna il Governo, sia in ambito europeo che nelle relazioni bilaterali con i diversi Paesi caucasici e con la Federazione Russa, a prendere tutte le iniziative necessarie per favorire una evoluzione positiva dei negoziati in corso.

In discussione generale e in sede di dichiarazioni di voto finali sono intervenuti il sen. Perduca (PD), che ha evidenziato la genericità e l'evanescenza degli impegni chiesti al Governo che peraltro non considerano i conflitti in corso in Cecenia e nel Dagestan, la sen. Bianchi (UDC-SVP-IS-Aut), che ha sottolineato l'importanza di inserire le iniziative italiane nel quadro del sistema di sicurezza euro-atlantico, e i sen. Compagna, Bettamio (PdL), Marcenaro (PD), Carlino (IdV) e Alberto Filippi (LNP).

Il Senato ha quindi avviato la discussione di mozioni sulla situazione carceraria. In particolare, si sono succeduti gli interventi di illustrazione delle diverse mozioni. I sen. Di Giovan Paolo (PD), Bianchi (UDC-SVP-IS-Aut), Mazzatorta (LNP), Fleres (PdL) e Bugnano (IdV), hanno manifestato la comune preoccupazione verso una situazione di grave disagio, dove si raggiungono livelli fortemente insufficienti di vivibilità e si riscontrano inaccettabili tassi di suicidi in carcere. Il fenomeno del sovraffollamento deve essere affrontato con una molteplicità di interventi, a partire da un Piano carceri concordato con gli Enti locali e da un serio programma di edilizia carceraria, ma anche attraverso la limitazione del ricorso alla detenzione intramuraria ai reati più gravi, il potenziamento degli strumenti alternativi al carcere, la previsione di soluzioni diverse dalla detenzione per le madri di bambini in tenera età, la possibilità di scontare la pena nei Paesi d'origine per i detenuti stranieri. Risolvere il tema del sovraffollamento consente di garantire dignità della detenzione come base per il recupero del detenuto alla società civile, rendendo così praticabili trattamenti tendenti alla rieducazione del condannato, a partire dalla possibilità di assicurare un lavoro all'interno del carcere. In tal senso occorrono nuove assunzioni di agenti di Polizia penitenziaria e bisogna procedere alla riforma del sistema sanitario penitenziario.

La discussione generale sulle mozioni è stata rinviata a domani.

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