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Mercoledì 17 Febbraio 2010 alle ore 09:09

336ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha aperto l'odierna seduta con l'informativa del Ministro dello sviluppo economico Scajola sullo stabilimento FIAT di Termini Imerese. Nel garantire il massimo impegno del Governo per risolvere un problema che riguarda l'Italia intera e per tutelare una realtà industriale di grande rilevanza economica per la Sicilia e per tutto il Mezzogiorno, il Ministro ha inquadrato la situazione specifica dello stabilimento siciliano nella prospettiva più ampia del settore automobilistico, che nell'ultimo decennio ha subito cambiamenti molto profondi e la cui offerta si è sviluppata, anche a livello europeo, al di fuori di un disegno strategico complessivo. Il Governo italiano, in linea con altri Governi in Europa, non intende confermare il ricorso allo strumento degli incentivi, per loro natura eccezionali, temporanei e non collegabili al mantenimento di singoli insediamenti produttivi, intensificando piuttosto il sostegno alla ricerca e all'innovazione. Alle tempestive e reiterate richieste del Governo di mantenere la produzione a Termini Imerese, l'amministratore delegato Marchionne ha opposto un piano industriale che punta al l'obiettivo di produrre nel mondo, grazie all'accordo con Chrysler, almeno 5 milioni e mezzo di autovetture all'anno entro i prossimi cinque anni e che prevede di mantenere in Italia due terzi degli 8 miliardi di investimenti previsti nel prossimo biennio, senza riduzioni di capacità produttiva per gli stabilimenti auto di Mirafiori, Cassino e Melfi, con il potenziamento dello stabilimento di Pomigliano d'Arco e l'acquisizione dello stabilimento Bertone nel Torinese. Quanto allo stabilimento di Termini Imerese, la produzione proseguirà per tutto il 2011 e verrà conclusa dal 1° gennaio 2012, decisione motivata da FIAT per la scarsa integrazione della filiera produttiva con indotto poco sviluppato e per gli elevati costi fissi di produzione, in particolare quelli riferiti al trasporto. L'azienda, su sollecitazione del Governo, ha messo a disposizione lo stabilimento, assicurando la massima collaborazione per la ricerca di possibili nuovi soggetti imprenditoriali anche nel settore automobilistico interessati a subentrare. L'Esecutivo si impegnerà con un'apposita task force a selezionare in modo trasparente proposte serie, affidabili e tali da garantire la vocazione industriale dell'area, a partire dalle 14 proposte già presentate; inoltre, Governo e Regione Siciliana hanno erogato 450 milioni di euro di finanziamenti, anche per facilitare iniziative volte ad assicurare agli investitori nazionali e stranieri le migliori condizioni di accoglienza.

Alcuni passaggi dell'intervento del Ministro Scajola hanno subito una vivace contestazione da parte di alcuni senatori di opposizione, tanto da indurre il Presidente Nania a sospendere brevemente la seduta. Nel corso della successiva discussione, cui hanno preso parte i sen. Lumia, Garraffa, Armato (PD), Cagnin (LNP), Ghigo, Galioto, Battaglia (PdL), Giambrone, Carlino (IdV), Astore (Misto), D'Alia (UDC-SVP-IS-Aut) e Pistorio (MPA-AS), è emersa la comune preoccupazione per il futuro dell'intero polo industriale, che subirà gravi ripercussioni in termini occupazionali anche sul fronte dell'indotto. Da parte dell'opposizione sono venuti forti critiche all'Esecutivo, incapace di mettere in campo le opportune pressioni nei confronti dell'azienda torinese e privo di una complessiva strategia di sviluppo industriale. La maggioranza ha invece espresso apprezzamento per l'operato del Governo, invitandolo ad insistere nella ricerca di una soluzione positiva per i lavoratori coinvolti.

L'Assemblea ha quindi ripreso la discussione di mozioni sulla situazione carceraria, illustrate nel corso della seduta di ieri. Dagli interventi in discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Carloni, Granaiola, Poretti, Ferrante (PD), Lannutti, Pardi (IdV), Leoni (LNP) e Benedetti Valentini (PdL), è emersa la generale preoccupazione per un sistema carcerario fortemente insufficiente e degradato, tanto da dare vita ad un grave e diffuso fenomeno di sovraffollamento che, oltre che ledere la dignità umana dei detenuti, di fatto impedisce di porre in essere ogni possibile iniziativa volta, come prescrive la Costituzione, alla rieducazione del condannato. L'alto tasso di suicidi in carcere rappresenta il sintomo più grave del disagio diffuso nelle carceri, cui occorre corrispondere con interventi diversi: un Piano carceri concordato con gli Enti locali, un programma di edilizia carceraria, la limitazione del ricorso alla detenzione intramuraria ai reati più gravi, il potenziamento degli strumenti alternativi al carcere, la previsione di soluzioni diverse dalla detenzione per le madri di bambini in tenera età, la possibilità di scontare la pena nei Paesi d'origine per i detenuti stranieri. Non sono mancati riferimenti alla necessità di affiancare anche gli obiettivi dell'indennizzo delle vittime dei reati e di una reale espiazione della pena a quelli del recupero e delle risocializzazione dei detenuti.

Il Sottosegretario di Stato per la giustizia Caliendo ha espresso il compiacimento del Governo per il contenuto delle mozioni e dell'ordine del giorno presentati, giacché molte delle indicazioni ivi contenute confermano la validità della politica adottata dal Governo, che intende abbandonare la strada dei periodici provvedimenti di clemenza e che lo scorso 13 gennaio ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e varato un piano carceri che mira a realizzare tutte le condizioni necessarie per coniugare la funzione afflittiva della pena a quella rieducativa. Il Governo ha inoltre assunto altre iniziative legislative (detenzione domiciliare dell'ultimo anno per reati minori e istituto della messa in prova) che potranno avere effetti deflattivi rispetto al problema del sovraffollamento carcerario.

Le dichiarazioni di voto finali sono state rinviate al pomeriggio.

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