Senato TV

Martedì 9 Marzo 2010 alle ore 11:03

347ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato la discussione in seconda lettura del ddl n. 1996 recante disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza. Il testo in esame è il risultato dell'unificazione di sette proposte di legge, tutte di iniziativa parlamentare, presentate alla Camera dei deputati e tendenti, come ha spigato il relatore, sen. Mugnai (PdL), a modificare l'articolo 420-ter del codice di procedura penale (che disciplina il comportamento del giudice del dibattimento nel processo penale in caso di assenza dalle udienze dell'imputato o del suo difensore) al fine di individuare le attività esercitate dal Presidente del Consiglio o dai Ministri che costituiscono impedimento a comparire nelle udienze quale imputato. Si prevede altresì che le disposizioni in oggetto si applichino fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale che disciplinerà organicamente le prerogative del Presidente del Consiglio e dei Ministri e delle norme attuative delle modalità di partecipazione degli stessi ai processi penali e, comunque, non oltre diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Il relatore ha argomentato la non condivisibilità del rilievo secondo cui il provvedimento costituirebbe la riproposizione di quanto già previsto da precedenti provvedimenti quali il lodo Schifani e il successivo lodo Alfano.

Il relatore di minoranza, sen. Casson (PD), nel sottolineare quanto sia paradossale impegnare il Parlamento su un provvedimento in tema di legittimo impedimento quando il Paese ha un vitale bisogno di riforme sostanziali per ridurre i tempi dei processi e di riforme strutturali per risolvere i problemi della macchina della giustizia, ha stigmatizzato le norme in esame che stravolgono il sistema fondato sulla valutazione del giudice sul caso specifico e sul bilanciamento tra le esigenze della politica e quelle della giustizia per introdurre invece una presunzione assoluta di legittimo impedimento attraverso una prerogativa ingiusta a favore di alcuni soggetti, ledendo il principio supremo ed inderogabile della parità di trattamento tra i cittadini.

Il dibattito è stato preceduto dall'annuncio da parte della sen. Finocchiaro (PD) di un'opposizione fermissima ad un provvedimento la cui gravità avrebbe dovuto escludere ogni forma di contingentamento dei tempi, dibattito cui hanno preso parte i sen. Gasparri, Quagliariello, Tofani (PdL), Li Gotti, Belisario (IdV) e Zanda (PD); il Presidente Schifani ha risposto garantendo alle opposizioni la possibilità di illustrare adeguatamente le loro opinioni.

L'Assemblea ha quindi esaminato le proposte di questione pregiudiziale illustrate dai sen. Li Gotti (IdV), Poretti, Ceccanti, Sanna e Carofiglio (PD), i quali hanno ravvisato alcuni profili di incostituzionalità delle norme introdotte dal provvedimento, a partire dal rango costituzionale che dovrebbe avere una legge che deroga al regime processuale comune e dunque viola il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione. Le questioni pregiudiziali, su cui la sen. Bianchi (UDC-SVP-IS-Aut) ha dichiarato voto di astensione, sono infine risultate tutte respinte.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Bugnano (IdV), Incostante (PD) e Colli (PdL).

Il seguito della discussione è stato rinviato alla seduta pomeridiana.

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