Senato TV

Giovedì 29 Aprile 2010 alle ore 16:01

370ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha dedicato la prima parte della seduta allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time).

Il primo argomento trattato ha riguardato le problematiche del lavoro femminile, anche con riferimento alla tutela della maternità. Le sen. Bianconi (PdL), Vittoria Franco (PD), Maraventano (LNP), Carlino (IdV) e Bianchi (UDC-SVP-IS-Aut) hanno posto una serie di questioni relative ai diritti previsti per le lavoratrici autonome in tema di maternità, alle politiche di sostegno per le donne con disabilità, al grave deficit tra il tasso di disoccupazione femminile e gli obiettivi posti al riguardo dall'Unione europea, alle conseguenze ancora più forti della crisi economica sulle lavoratrici e in particolare sulle imprese a conduzione femminile e, infine, alle specifiche ulteriori difficoltà che le donne lavoratrici conoscono nel Mezzogiorno d'Italia, ad esempio per la mancanza di asili nido.

Il Ministro per le pari opportunità Carfagna ha rivendicato l'attenzione prioritaria che il Governo dedica ai temi della maternità, alla condizione della donna lavoratrice e alla sua progressione in carriera. Se la crisi economica ha avuto effetti negativi inferiori sull'occupazione femminile a causa del contemporaneo incremento delle forme di lavoro parziale, occorre prevenirne gli effetti di lungo periodo, ad esempio attraverso l'uso di fondi europei per favorire l'accesso al credito per le imprese a conduzione femminile che operano nel Mezzogiorno. Tra le iniziative del Governo, va segnalato il Piano degli interventi per favorire la conciliazione degli orari di vita e di lavoro, finanziato con 40 milioni di euro e finalizzato all'adozione di diverse misure in numerose aree di applicazione, tra cui il telelavoro che certamente può facilitare l'accesso al mercato del lavoro delle donne con disabilità. C'è poi il Progetto pilota di apertura di nidi aziendali presso le sedi centrali e periferiche delle pubbliche amministrazioni e il Piano 2020 per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro. Infine, il Governo è favorevole a meccanismi di contribuzione di tipo parzialmente figurativo per le lavoratrici autonome in stato di maternità.

Quanto alla presenza delle donne nelle istituzioni, le sen. Germontani (PdL), Carloni (PD), Bugnano (IdV) e Poli Bortone (UDC-SVP-IS-Aut) hanno posto domande in relazione alla necessità di intervenire per eliminare un'anomalia che si ripercuote negativamente sulla reale applicazione di politiche per le pari opportunità, per colmare il divario tra la società civile con meccanismi elettorali specifici come quello della doppia preferenza, per annullare il gap tra l'Italia e gli altri Paesi europei più avanzati, per modificare un impianto normativo attualmente fallimentare.

Premesso che una maggiore presenza femminile nelle istituzioni è un bisogno della società nel suo complesso, il Ministro per le pari opportunità Carfagna ha riconosciuto che l'Italia, collocata al 52° posto su 188 Nazioni nella graduatoria per rappresentanza e partecipazione politica femminile, è molto lontana dalla quota minima internazionalmente riconosciuta e che tanto occorre fare per dare piena attuazione al principio costituzionale della parità uomo-donna. I dati risultano deficitari non solo nelle Assemblee elettive, ma in generale in tutte le posizioni apicali nella società, persino nella pubblica amministrazione. Posto che la materia è ormai definita in un vero e proprio di Statuto delle pari opportunità articolato in norme internazionali, comunitarie e nazionali e manifestata la sua personale contrarietà allo strumento delle cosiddette quote rosa, Il Ministro ha garantito l'impegno del Governo per la definizione di azioni positive atte ad affermare una nuova cultura consapevole dei valori e dei talenti femminili e dell'indispensabilità del contributo delle donne nei processi decisionali in qualunque ambito e a qualsiasi livello.

Il Ministro ha anche assicurato l'impegno del suo Dicastero per una soluzione positiva delle problematiche riguardanti le lavoratrici CAI.

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