Senato TV

Mercoledì 9 Giugno 2010 alle ore 15:11

393ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha ripreso la discussione, in seconda lettura, del ddl n. 1611 (e dei connessi ddl nn. 212, 547, 781, 932) recante norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Sull'emendamento del Governo interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge il Ministro per i rapporti con il Parlamento Vito ha posto la questione di fiducia sulla base dell'autorizzazione fornitagli dal Consiglio dei ministri, come precisato in risposta ad uno specifico quesito posto dalla Capogruppo PD Finocchiaro, in data 25 maggio scorso. In chiusura di seduta il Capogruppo IdV Belisario ha annunciato l'occupazione dell'Aula in segno di protesta contro un provvedimento giudicato pericoloso per la democrazia.

In precedenza, il Presidente della 2a Commissione permanente Berselli (PdL) aveva informato della mancata votazione degli emendamenti e subemendamenti rinviati ieri in Commissione dal Presidente del Senato, attribuendone la responsabilità all'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione. I sen. Legnini (PD) e Belisario (IdV) hanno contestato tale tesi ed invitato il Governo a non porre la questione di fiducia su un provvedimento che ha invece mostrato le forti divisioni all'interno della maggioranza. Anche da parte dei sen. Rutelli (All. per l'Italia), D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE) e Pistorio (MPA-AS) si è sottolineato come il ricorso alla fiducia, privando i senatori che non siedono nella Commissione di merito di ogni possibilità di dibattito e di modifica del testo, costituisca di fatto una dimostrazione di debolezza dell'Esecutivo e comunque una forte lesione delle prerogative del Senato. Il Capogruppo PdL Gasparri ha invece richiamato il lungo iter parlamentare del provvedimento che peraltro verte su un tema al centro del dibattito politico da un tempo ancora più lungo. A margine del dibattito, il Presidente Schifani ha rivendicato la correttezza del ricorso all'istituto del rinvio in Commissione, auspicandone peraltro una più dettagliata disciplina.

Nel corso della discussione, che si concluderà entro domani alle ore 11 per lasciare poi spazio alle dichiarazioni di voto finali per le quali è prevista la diretta televisiva, sono intervenuti i sen. Compagna, Mugnai (PdL), Pedica, Lannutti, Pardi, Bugnano (IdV), Gustavino (All. per l'Italia), D'Ambrosio, Lumia, Armato, Poretti, Maritati, De Luca (PD), Sbarbati (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE) e Divina (LNP).

Il testo proposto dal Governo raccoglie alcuni elementi di modifica concordati all'interno della maggioranza. In particolare la durata delle intercettazioni è fissata in 75 giorni con possibili proroghe di tre giorni in tre giorni reiterabili, in determinate condizioni, per tutta la durata delle indagini preliminari. Le procure saranno chiamate ad allestire il registro segreto ed il luogo dove custodire i testi delle intercettazioni. Le intercettazioni ambientali saranno possibili purché non in luoghi privati. Viene esclusa la sostituzione automatica per il pubblico ministero che violi il segreto istruttorio e le intercettazioni disposte per un reato potranno essere utilizzate anche per provarne un altro purché siano riferite al medesimo fatto. Rinviato l'intervento sugli atti sessuali di minore entità ad uno specifico provvedimento sulla pedofilia, così come la norma che vietava l'ascolto di conversazioni in cui sono coinvolti agenti dei servizi segreti e la disposizione in tema di segreto di Stato vengono demandate ad uno specifico disegno di legge. Vengono confermati il reato e le sanzioni per gli editori che pubblicheranno le intercettazioni, i quali risponderanno anche della pubblicazione delle intercettazioni di cui sia stata disposta la distruzione. Il ddl si applica ai processi in corso alla data di entrata in vigore della legge, mentre di quelli per i quali sono già state autorizzate le intercettazioni si faranno salvi gli atti.

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