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Martedì 29 Giugno 2010 alle ore 16:08

399ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

In apertura di seduta, il Presidente Schifani ha ricordato, ad un anno dall'assurda ed evitabile tragedia, le 32 vittime dell'esplosione verificatasi presso la stazione ferroviaria di Viareggio. La ferrea applicazione delle norme sulla sicurezza e un più mirato governo del territorio devono costituire obiettivi da perseguire con tenacia. Intanto, la recente approvazione in Senato del provvedimento che stanzia 5 milioni di euro a sostegno delle vittime e dei loro familiari rappresenta un primo significativo segno di solidarietà. Alle considerazioni del Presidente si sono associati i sen. De Toni (IdV), D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Bodega (LNP), Marcucci (PD) e Mugnai (PdL).

Il Presidente Schifani ha quindi dato conto delle deliberazioni della Conferenza dei Capigruppo che ha preso atto a maggioranza della necessità - posta dalla Presidenza ai sensi dell'articolo 55, comma 6, del Regolamento - di convocare l'odierna seduta straordinaria dell'Assemblea per la discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di spettacolo e attività culturali, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati, in scadenza nella giornata di oggi. Il Presidente ha inoltre avvertito che, avendo la Commissione bilancio unanimemente richiesto di poter disporre di tutta la settimana corrente per completare l'esame del decreto-legge sulla manovra economica, le sedute previste per le giornate di domani e dopodomani non avranno più luogo.

La sen. Finocchiaro (PD) ha lamentato che, mentre il Paese si interroga e si mobilita intorno alla manovra economica all'esame del Parlamento, in Commissione bilancio si assiste ad una simulazione di lavoro parlamentare in attesa che gli interessi in campo si compongano altrove. Il sen. Belisario (IdV) ha invece chiesto che la Giunta per il Regolamento venga investita del compito di disciplinare più nel dettaglio la materia del potere presidenziale di convocazione straordinaria di sedute dell'Assemblea.

Il Senato ha quindi definitivamente convertito in legge, in terza lettura e con modificazioni, il decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali (ddl n. 2150-B).

Non avendo la Commissione di merito concluso i propri lavori, l'Assemblea ha dibattuto sulle modifiche apportate dalla Camera dei deputati. Respinte le questioni pregiudiziali illustrate dai sen. Bugnano (IdV) e Vita (PD), l'Assemblea ha respinto altresì tutti gli emendamenti presentati. Alle considerazioni svolte in discussione generale dalle sen. Bugnano (IdV) e Mariapia Garavaglia (PD), ha replicato il Ministro per i beni e le attività culturali Bondi, che ha lamentato l'atteggiamento pregiudizialmente critico delle opposizioni che pure hanno contribuito a migliorare il testo in esame.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Giambrone (IdV), nel dichiarare il voto contrario del Gruppo ad un decreto che è un attacco alla cultura italiana perpetrato attraverso tagli indiscriminati e a dispetto della disponibilità offerta dalle opposizioni, ha espresso solidarietà ai lavoratori dello spettacolo, ingiustamente individuati come unica causa di spreco e mortificati dall'azione del Governo.

La sen. Sbarbati (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), pur nella consapevolezza dell'opportunità di intervenire per eliminare gli sprechi, assicurare una governance alla luce del fallimento della cosiddetta legge Veltroni e ottimizzare la gestione delle fondazioni lirico-sinfoniche, ha dichiarato il voto contrario ad un provvedimento, peraltro impropriamente adottato con procedura d'urgenza, che colpisce i lavoratori del settore, non valorizza le eccellenze, riduce gli stanziamenti pubblici e non prevede incentivi fiscali al fine di attrarre le necessarie risorse private.

Il sen. Pittoni (LNP) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo. Il decreto, che risolve i gravi problemi gestionali accumulati dalle fondazioni lirico-sinfoniche, è stato significativamente migliorato grazie all'approfondito esame parlamentare e in particolare agli emendamenti della Lega Nord.

Il convinto voto contrario del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Rusconi (PD), che ha sottolineato come il decreto vada ad intaccare la ripartizione delle competenze sancita dalla Costituzione e condanni le fondazioni lirico-sinfoniche al ridimensionamento se non alla chiusura. Malgrado i miglioramenti ottenuti dal Gruppo PD, il decreto dimostra la disattenzione del Governo nei confronti della cultura, in controtendenza rispetto alle principali nazioni europee.

Infine, il sen. Possa (PdL) ha dichiarato il convinto voto favorevole del Gruppo, malgrado alcune perplessità che emergono dalla lettura di talune modifiche apportate dalla Camera dei deputati. Il decreto resta comunque un valido strumento per difendere e valorizzare il comparto dello spettacolo e per risanare la gestione delle fondazioni lirico-sinfoniche.

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