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Martedì 13 Luglio 2010 alle ore 16:03

403ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha proseguito la discussione generale sul ddl n. 2228 di conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.

Dai banchi delle opposizioni sono intervenuti i sen. Lannutti, De Toni, Carlino, Bugnano (IdV), Scanu, Armato, Biondelli, Della Seta, De Luca, Serra, Baio, Granaiola, Vittoria Franco, Della Monica, Marinaro, Bassoli, Vimercati, Bosone, Casson, Passoni, Bertuzzi, Poretti, Ghedini (PD), Thaler Ausserhofer e Fosson (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), che hanno evidenziato i limiti complessivi di una manovra che sconta la mancanza di una strategia di politica economica e conferma invece un'azione di Governo che non ha saputo tenere sotto controllo i conti pubblici, ha prodotto una condizione di sostanziale aumento della pressione fiscale a causa dell'incremento di tariffe e tributi ed ha perseguito un'opera di smantellamento delle privatizzazioni avviate dal precedente Governo. La manovra, che scarica la crisi su famiglie e risparmiatori senza colpire il sistema bancario e che indebolisce ulteriormente il Mezzogiorno attraverso la sistematica distrazione di risorse dal Fondo per le aree sottoutilizzate, è censurabile anche nel merito delle singole misure adottate, giacché opera tagli indiscriminati su settori vitali come la sanità, la sicurezza, la giustizia, il comparto dei lavori pubblici, dimezza i fondi per gli enti gestori dei parchi nazionali, non affronta in modo sistemico il tema delle invalidità, penalizza l'occupazione femminile, blocca di fatto le carriere dei lavoratori dei comparti della difesa e della sicurezza salvo introdurre un'inutile mini naja che costerà 20 milioni di euro, ignora l'opportunità, sfruttata da altri Paesi europei, di mettere a gara pubblica le frequenze liberatesi con il passaggio al digitale (un bene pubblico dal valore stimato di circa 2,5 miliardi di euro), procede nella sistematica soppressione degli strumenti di controllo e prevenzione nel campo della sicurezza sul lavoro, riduce fortemente l'autonomia di Regioni ed Enti locali penalizzandone le potenzialità economiche.

Per la maggioranza, sono intervenuti i sen. Spadoni Urbani, Pichetto Fratin, Germontani, Latronico, Costa, Musso (PdL), Vallardi e Mazzatorta (LNP), che hanno sottolineato l'assoluta necessità della manovra e la lungimiranza del Governo che da tempo ha dimostrato efficacia ed efficienza nel fronteggiare gli effetti della crisi. La manovra risponde all'urgenza di rassicurare i mercati internazionali in ordine all'andamento del deficit e del debito pubblico del prossimo triennio, garantisce la stabilizzazione finanziaria, incentiva la competitività economica, aggredisce gli sprechi nella pubblica amministrazione senza riguardo ad interessi corporativi ed introduce misure efficaci per la lotta all'evasione fiscale che, oltre che un dovere morale, rappresenta un utile strumento per rilanciare la crescita del Paese e per poter diminuire la pressione fiscale. Alcuni senatori di maggioranza hanno peraltro avanzato alcune perplessità su possibili effetti recessivi a breve termine e dunque sulla mancanza di interventi volti ad incentivare i consumi ed hanno suggerito alcuni ambiti di ulteriore intervento, ad esempio in tema di difesa del made in Italy e di incentivazione di attività produttive tradizionali a partire dall'edilizia finalizzata alla rivitalizzazione dei centri storici.

Il seguito della discussione è stato rinviato alla seduta antimeridiana di domani.

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