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Martedì 27 Luglio 2010 alle ore 11:31

411ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Prosegue in Senato l'esame del ddl n. 1905 recante norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario, e dei connessi ddl nn. 591, 874, 970, 1387 e 1579.

L'Assemblea ha avviato la discussione generale nel corso della quale sono intervenuti, sul versante della maggioranza, i sen. Amato, De Lillo, Bevilacqua, Ciarrapico, Calabrò, D'Ambrosio Lettieri, Musso, Possa (PdL), Stiffoni e Boldi (LNP) che hanno sottolineato l'ampio respiro della riforma, resasi necessaria alla luce della situazione di irresponsabilità finanziaria e didattica testimoniata dalle difficoltà economiche in cui versano le università e dal proliferare di cattedre e corsi molto al di sopra della media dei Paesi più avanzati. La riforma, coraggiosamente basata sul merito e sulla responsabilità, pone ordine sul fronte del reclutamento e dello stato giuridico di docenti e ricercatori, incide positivamente sulla struttura di governance degli atenei, incentiva le eccellenze, modernizza la figura del rettore, rende trasparenti le modalità di distribuzione del Fondo di finanziamento ordinario delle università, pone le basi per una università più efficiente, libera e moderna.

Per le opposizioni sono intervenuti i sen. Ceruti, Anna Maria Serafini, Vittoria Franco, Livi Bacci, Maria Pia Garavaglia, Blazina e Perduca (PD) che hanno espresso profonda delusione per una riforma dal respiro corto e dall'impostazione centralista, che dimostra una volta di più l'incapacità del Governo e del centrodestra di comprendere la centralità del comparto dell'università e della ricerca per lo sviluppo e per il futuro del Paese. Il provvedimento nega la logica dell'autonomia degli atenei, si mostra incapace di regolarizzare ed incentivare i ricercatori, tradisce le sue stesse ambizioni a causa dei pesanti tagli che il Ministero dell'economia ha imposto al comparto e colpisce il diritto allo studio.

Il seguito della discussione è stato rinviato al pomeriggio.

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