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Giovedì 29 Luglio 2010 alle ore 16:09

416ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

In apertura di seduta, il Ministro della difesa La Russa ha fornito un'informativa al Senato sulla morte del primo maresciallo Mauro Gigli e del caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis e sul ferimento del capitano Fedrica Luciani, tutti appartenenti al contingente italiano in Afghanistan. Il Ministro ha anzitutto espresso cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime, a tutte le Forze armate ed in particolare all'Esercito. Il Ministro ha fornito una prima ricostruzione dei fatti, nel corso dei quali hanno trovato la morte anche due agenti di polizia afgani. Malgrado l'adeguatezza dell'equipaggiamento, i militari italiani sono stati investititi dall'esplosione di un ordigno improvvisato e a nulla sono valse le procedure seguite con grande professionalità né le predisposizioni di soccorso sanitario immediatamente attivate. Pur dovendosi prendere atto dell'ineliminabile livello di pericolosità della missione, vanno sottolineati l'eroico comportamento del maresciallo Gigli, grazie al quale sono state evitate ulteriori vittime, la dedizione e l'altruismo del caporalmaggiore De Cillis e il coraggio del capitano Luciani, le cui condizioni non destano preoccupazioni e che ha già manifestato la volontà di non rientrare in Italia come pure sarebbe suo diritto. All'attentato, volto a condizionare l'opinione pubblica italiana e internazionale nel sostegno all'azione contro il terrorismo, il Governo risponde confermando l'impegno a raggiungere le quasi 4.000 unità di militari italiani presenti in Afghanistan entro la fine dell'anno in corso.

Al cordoglio espresso dal Ministro, seppure con valutazioni politicamente differenziate, si sono associati i sen. Caforio (IdV), Poli Bortone (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Torri (LNP), Marcenaro (PD) e Cantoni (PdL).

Il Senato ha quindi approvato in prima lettura il ddl n. 1905, nel testo proposto dalla Commissione e ulteriormente modificato dall'Assemblea, recante norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario. Sono stati quindi dichiarati assorbiti i connessi ddl nn. 591, 874, 970, 1387 e 1579.

Esaurito l'esame degli emendamenti e degli articoli accantonati, in sede di dichiarazioni di voto finali il sen. Pardi (IdV) ha annunciato il voto contrario del Gruppo ad una riforma che, stante l'assoluta mancanza di risorse, appare piuttosto una procedura di implosione. L'inaccettabile filosofia aziendalistica produce tagli brutali ai docenti, il blocco del ricambio generazionale, il peggioramento della condizione dei ricercatori e l'affermazione del precariato permanente e del lavoro gratuito.

Voto favorevole è stato dichiarato dal sen. Rutelli (All. per l'Italia) ad un testo già in partenza caratterizzato da positivi spunti riformatori e poi fortemente migliorato dal Senato, con l'accoglimento di molti importanti emendamenti proposti dal suo Gruppo. Va dato atto al Ministro Gelmini di avere abbandonato letture partigiane e di avere riconosciuto i guasti prodotti dai tagli lineari apportati alle risorse del settore.

Il Gruppo UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE ha manifestato opposte convinzioni in merito alla riforma. Se il sen. Peterlini, a nome delle componenti autonomistiche, ha dichiarato voto favorevole apprezzando il nuovo sistema di governance, il miglioramento delle forme di reclutamento e l'attenzione alle università multilingue, la sen. Sbarbati ha invece dichiarato il voto contrario dell'UDC e delle componenti IO Sud e Repubblicani europei ad un provvedimento del tutto insufficiente ad assumere la dimensione di una vera riforma.

Il voto favorevole del Gruppo è stato poi dichiarato dal sen. Pittoni (LNP), che ha sottolineato l'importanza di avere posto merito e qualità a fondamento del sistema di attribuzione delle risorse, anche se il precedente sistema ha creato gravi difficoltà ad atenei, in particolare in Lombardia, che pure garantiscono buona qualità dei servizi e che pertanto vanno aiutati nell'azione di risanamento, così come va riconosciuto il ruolo delle università non statali.

Contrario invece il voto dichiarato dal sen. Zanda (PD). Il modesto provvedimento produrrà al massimo un effetto di riorganizzazione ma i suoi intenti riformatori saranno completamente svuotati dalla mancanza di risorse sulla cui sussistenza futura il Ministro Gelmini si è limitata ad assumere un generico impegno. Mentre tutti i grandi Paesi avanzati reagiscono alla crisi investendo nei settori della scuola, della ricerca e dell'università, il Governo Berlusconi, in un contesto di inarrestabile decadimento interno, pregiudica il futuro del Paese con la sua politica di taglio delle risorse e con un provvedimento che colpisce gli studenti e punisce i ricercatori.

Il sen. Quagliariello (PdL), infine, ha espresso il voto favorevole del Gruppo ad una riforma importante, coraggiosa e fortemente innovativa rispetto al tradizionale modello di università. Dopo decenni di interventi peggiorativi, oggi si razionalizza il sistema, si eliminano sprechi, si affermano meccanismi di premialità fondati sul merito, si aggiorna il sistema di reclutamento e si creano le condizioni per una svolta in positivo del settore anche grazie all'impegno di tutta la maggioranza circa il ripristino delle necessarie risorse economiche.

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