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Lunedì 2 Agosto 2010 alle ore 17:03

417ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha esaminato, in seconda lettura, il ddl n. 2291 di conversione in legge, con modificazioni, il decreto-legge 6 luglio 2010, n.102, recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Scotti ha confermato la linea politica convintamente multilateralista del Governo italiano incentrata sulle missioni di peace keeping, prendendo atto con soddisfazione dell'ampia condivisione di cui tale politica gode in Parlamento e nel Paese. Le missioni italiane, che sempre più troveranno fondamento sull'integrazione tra la componente militari e quella civili, sono fonte di vasto apprezzamento da parte delle popolazioni coinvolte e degli organismi internazionali. In particolare, la recente Conferenza di Kabul del 20 luglio scorso, significativamente organizzata per la prima volta direttamente dalle istituzioni afgane, apre nuovi e positivi scenari che introducono ad una fase di transizione che si tradurrà non certo in un abbandono dell'Afghanistan bensì in un graduale e condiviso disimpegno militare in vista del definitivo passaggio di competenze alle istituzioni locali. Il Sottosegretario ha infine espresso preoccupazione per la situazione relativa al Pakistan. Il Governo ha altresì accolto una serie di ordini del giorno presentati da Gruppi di opposizione.

I relatori, sen. Bettamio e Ramponi (PdL), hanno illustrato i contenuti del decreto che proroga per sei mesi l'autorizzazione di spesa per la partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. L'Italia contribuisce alla missione non solo con risorse economiche, ma anche con un grande impegno sul fronte della formazione dei locali organismi di polizia e giudiziari I militari italiani sono impegnati in aree di crisi disseminate ormai su tutto il pianeta e la loro azione continua a suscitare approvazione dai governi locali e dagli organismi internazionali. Il sen. Ramponi, che ha evidenziato l'importanza di alcune norme in materia di personale, ha anche raccomandato al Governo di far precedere in futuro l'esame dei decreti-legge di rifinanziamento delle missioni da un'informativa al Parlamento sui risultati ottenuti, sulla situazione contingente nelle diverse aree di impegno, sulla volontà politica di proseguire le missioni, sulla necessità di adeguare le risorse umane e strumentali e sui rapporti internazionali.

La discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Pegorer, Del Vecchio, Perduca, Di Giovan Paolo, Pinotti, Tonini, Soliani Ceccanti, Marinaro, Scanu (PD), Caforio, Pedica (IdV), Rutelli (All per l'Italia), Alberto Filippi (LNP), Cantoni (PdL) e D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), hanno evidenziato il generale apprezzamento per i militari impegnati nell'espletamento delle missioni, con un pensiero particolare rivolto ai caduti italiani a pochi giorni dalla tragica morte del primo maresciallo Mauro Gigli e del caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis. Pur in un contesto di sostanziale condivisione della necessità del decreto, stante la diversità di opinioni sulla politica estera generale del Governo e sull'opportunità di una exit strategy, il sen Pedica (IdV) ha dichiarato voto contrario al decreto, mentre il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE) ha dichiarato voto favorevole anche per sottolineare la vicinanza dovuta ai militari italiani in missione. Le restanti dichiarazioni di voto finali sono state rinviate alla seduta di domani.

Nella parte iniziale della seduta, i sen. Latorre (PD), D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE) e Giambrone (IdV) avevano avanzato richiesta di una sollecita convocazione della Conferenza dei Capigruppo, peraltro prevista ma non avvenuta, in considerazione dei rilevanti fatti politici che stanno investendo il partito di maggioranza relativa e dell'annunciata formazione di un nuovo Gruppo parlamentare che dovrebbe vedere la luce in entrambi i rami del Parlamento. Successivamente, preceduto dall'annuncio da parte del coordinatore pro tempore Baldassarri, la Presidenza ha informato l'Assemblea della presentazione della lettera di costituzione del Gruppo Futuro e libertà per l'Italia.

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