Senato TV

Mercoledì 13 Ottobre 2010 alle ore 10:00

437ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro della difesa La Russa ha fornito al Senato un'ampia informativa sui più recenti sviluppi della situazione in Afghanistan, a partire dalla ricostruzione degli eventi che hanno causato la tragica morte di quattro militari italiani e il ferimento di un altro soldato del contingente, nei cui confronti ancora una volta le istituzioni e l'intera società civile hanno tributato i dovuti onori. Dopo aver definito adeguato il quadro complessivo delle misure e delle politiche atte a garantire il massimo livello possibile di sicurezza, seppure nell'impossibilità di neutralizzare completamente il pericolo, il Ministro ha sottolineato l'immutata natura della missione di pace, perfettamente in linea con il dettato della Costituzione italiana trattandosi di un'azione svolta sotto l'egida di organismi internazionali e volta a promuovere pace e giustizia nell'area. Il Ministro ha ricordato come la dotazione di armi e mezzi a disposizione del contingente italiano sia stata notevolmente incrementata negli ultimi due anni, senza peraltro che alcun militare italiano abbia mai oltrepassato i limiti dell'uso legittimo e necessario delle armi. Circa il tema dell'armamento degli aerei AMX, da sempre sollecitato dal contingente italiano, unico a restarne sprovvisto, si tratta di una opportunità finora esclusa dallo stesso Ministro in ossequio al principio della massima sicurezza da assicurare alle popolazioni civili, ma che ora si ripropone alla luce della mutata condizione tattica e che sarà oggetto di una decisione che dipenderà anche dal livello di condivisione che emergerà in sede parlamentare, posto che il sostegno unitario del Paese costituisce per i militari impegnati all'estero un bene ancora più prezioso di qualunque iniziativa tecnica atta ad innalzare il loro livello di sicurezza. Quanto infine alla durata della missione, oltre a non disperdere i risultati finora conseguiti nel processo di formazione di un quadro istituzionale afgano di stampo democratico, nonché quelli specifici ottenuti dai militari italiani attraverso la realizzazione di un grande numero di progetti nei campi dell'educazione, della sanità e del progresso civile, si tratta ora di perseguire l'obiettivo ultimo del controllo effettivo del territorio assegnato alla competenza del contingente italiano al fine di consegnarlo al legittimo Governo afgano. Tale obiettivo potrebbe essere ragionevolmente conseguito entro la fine del 2011, fermo restando l'orizzonte temporale complessivo internazionalmente fissato al 2013.

Il conseguente dibattito, cui hanno preso parte i sen. Bonino (Radicali nel PD), Tonini, Del Vecchio, Casson (PD), Pardi, Pedica (IdV), Vaccari, Torri (LNP), Ramponi, Quagliariello (PdL), D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Viespoli (FLI) e Rutelli (API), ha offerto anzitutto l'occasione per l'espressione unanime dei sentimenti di cordoglio, dolore, gratitudine, affetto, vicinanza e ammirazione nei confronti dei militari del contingente italiano, nonché l'opportunità per manifestare opinioni anche discordanti sulla corretta interpretazione dell'articolo 11 della Costituzione, sul ritiro dei militari, sulla natura della missione, sulla sicurezza dei soldati, sull'adeguatezza delle regole d'ingaggio, delle dotazioni degli armamenti e delle risorse finanziarie impegnate, sul susseguirsi di episodi che colpiscono la popolazione civile, sulle modalità per accompagnare il processo di affermazione della democrazia in Afghanistan.

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