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Martedì 9 Novembre 2010 alle ore 16:33

454ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro dell'interno Maroni ha reso un'informativa al Senato su questioni che hanno riguardato la questura di Milano nei giorni del 27 e 28 maggio scorsi, sottolineando anzitutto come nell'occasione il personale della Polizia di Stato abbia confermato le consuete doti di professionalità e di equilibrio, avendo applicato con assoluta correttezza tutte le procedure di legge. Il Ministro ha dettagliatamente riferito le circostanze e le procedure che hanno portato all'accompagnamento in questura, a seguito della segnalazione di un furto di circa 3.000 euro all'interno di un centro estetico, di una ragazza minorenne identificata come Karima el Mahroug, nata in Marocco il 1° novembre 1992 e domiciliata a Milano, in precedenza allontanatasi da una comunità di Messina. A seguito di una prima telefonata, cui ne sarebbe successivamente seguita una seconda, al capo di gabinetto della questura di Milano da parte di uno dei responsabili del dispositivo di sicurezza del Presidente del Consiglio, nel corso della quale lo stesso presidente Berlusconi chiedeva informazioni in merito alla ragazza che gli sarebbe in precedenza stata segnalata come parente del presidente egiziano Mubarak, venivano effettuati tutti gli accertamenti del caso come da indicazioni del pubblico ministero del tribunale per i minorenni. Giunto nel frattempo in questura il consigliere regionale Nicole Minetti, che riferiva di conoscere la ragazza assicurando la propria disponibilità a prendersi cura della stessa, ed essendo stata accertata l'indisponibilità di posti nelle comunità della zona, con il consenso della ragazza veniva redatto il verbale di affidamento.

Ad avviso del Ministro Maroni, nella gestione della vicenda non si evidenzia alcuna modalità che possa richiamare frettolosità o superficialità, avendo gli uffici della questura di Milano rispettato tutte le procedure previste dalla legge, dai regolamenti e dalla costante prassi. Peraltro, dopo che sulla vicenda la procura della Repubblica di Milano ha sentito il capo di gabinetto, il funzionario di turno e il dottor Vincenzo Indolfi, questore di Milano all'epoca dei fatti, il procuratore capo della procura di Milano, dottor Bruti Liberati, ha dichiarato che la fase conclusiva della procedura di identificazione, fotosegnalazione e affidamento della minore è stata operata in modo corretto e che in futuro non ci saranno altri accertamenti.

Soddisfazione per l'informativa del Ministro è stata espressa dai sen. Gasparri (PdL) e Bricolo (LNP) essendo chiaramente emerso che la questura ha agito con correttezza e che la magistratura ha confermato l'assenza di qualsiasi fatto di rilevanza penale. Il centrodestra, da sempre impegnato a realizzare politiche a tutela della vita, della persona e della famiglia, non è disposto a prendere lezioni sotto il profilo dell'etica pubblica e degli stili di vita personali da chi preferisce alimentare inutili polemiche che avvelenano ancora di più il clima politico piuttosto che concentrarsi sui problemi collegati alle devastanti alluvioni che hanno colpito negli ultimi giorni diverse aree del Paese o sui temi relativi alla sicurezza dei cittadini.

Il sen. Viespoli (FLI) ha rilevato come la vicenda faccia emergere la rottura del rapporto tra cittadini e politica, tra cittadini ed istituzioni; è auspicabile in tal senso più sobrietà e il rispetto del ruolo e della funzione pubblica ricoperti al fine di recuperare l'etica della responsabilità.

Pur riconoscendo la correttezza del comportamento del Ministro dell'interno che ha giustamente difeso l'operato della questura di Milano, i sen. Finocchiaro (PD), Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-IS-MRE), Astore (Misto) e Pardi (IdV) hanno fortemente criticato il comportamento del Presidente Berlusconi, chiaramente orientato ad evitare che venissero svelate condizioni di vita, abitudini e frequentazioni di una minorenne in difficoltà. La vicenda, oltre a evidenziare la correttezza del personale di polizia peraltro penalizzato da una grave inadeguatezza di risorse, ha ulteriormente deteriorato l'immagine dell'Italia all'estero ed certificato la sussistenza di un serio problema di sicurezza che riguarda le istituzioni e in particolare la persona del Presidente del Consiglio e i connessi rischi di condizionamenti e ricatti.

L'Assemblea del Senato ha poi ripreso l'esame del testo proposto dalla Commissione giustizia recante nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense, testo frutto dell'esame dei ddl presentati in materia nn. 601, 711, 1171 e 1198.

Con la sola eccezione dell'articolo 32 che è stato accantonato, l'Assemblea ha approvato gli articoli dal 25 al 38, molti dei quali con modificazioni.

Il seguito della discussione è stato rinviato a domani.

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