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Martedì 11 Ottobre 2011 alle ore 11:01

620ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha avviato la discussione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (doc. LVII, n. 4-bis).

Il relatore, sen. Lenna (PdL), ha sintetizzato le misure che danno corpo alla Nota di aggiornamento e che discendono essenzialmente dalla manovra varata ad agosto con cui è stata ulteriormente incrementata a 59,8 miliardi di euro la correzione indicata nel DEF . Pur in un quadro macroeconomico negativo, la manovra complessiva del Governo è coerente con l'obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Sul fronte della spesa pubblica, l'intervento di stabilizzazione riguarda soprattutto le spese dei Ministeri e i trasferimenti agli enti locali, ma anche la sostenibilità del sistema pensionistico è stata ulteriormente rafforzata. Inoltre il Governo si è impegnato nella riforma del sistema fiscale e assistenziale da realizzare entro il 2012. Sul versante delle entrate, si è proceduto ad incrementare l'aliquota IVA di un punto percentuale e si prevede il riordino della tassazione sulle rendite finanziarie, misure di inasprimento della lotta all'evasione fiscale, maggiori imposte per le imprese del settore energetico e di quello finanziario, nuovi introiti da giochi e accise. Altre misure incidono sul potenziale di crescita dell'economia. Infine, il Governo ha avviato il processo di revisione costituzionale per l'inserimento della regola del pareggio di bilancio nella Costituzione, per la riduzione dei costi della politica e per la soppressione delle Province.

Nel corso della discussione, i sen. di opposizione Morando, Pignedoli, Agostini (PD), Lannutti (IdV) e Baldassarri (Terzo Polo:API-FLI) hanno fortemente criticato la Nota di aggiornamento che testimonia l'inadeguatezza delle misure già adottate e la mancata considerazione del loro effetto recessivo sull'economia, ma soprattutto dimostra l'assenza del Governo nel dibattito in corso tra i principali Paesi europei per il coordinamento delle politiche globali di contrasto alla crisi economica in atto. La debolezza del Governo appare particolarmente pericolosa in una fase in cui l'Italia conosce rischi di fallimento e nella quale occorrerebbe riaffermare il primato della politica rispetto ai voleri di banchieri e banche centrali. Ciò soprattutto per definire i necessari interventi a sostegno dello sviluppo che l'Esecutivo sta dimostrando di non riuscire a varare. In realtà la Nota dimostra che la politica economica del Governo si basa esclusivamente su incrementi di tasse che non solo non basteranno ad azzerare il deficit nel 2013, ma saranno utilizzati per coprire aumenti di spesa corrente, cui peraltro si accompagneranno forti tagli agli investimenti strutturali.

Il sen. Tancredi (PdL) ha invece sottolineato come l'azione del Governo di rigoroso controllo dei conti pubblici renda concreto il raggiungimento dell'obiettivo del pareggio del bilancio entro il 2013 malgrado la difficilissima congiuntura internazionale. Il sen. Fleres (CN-Io Sud-FS), pur apprezzando l'operato del Governo, ha sollecitato l'abbandono della linea dei tagli orizzontali che produce il rallentamento delle politiche di sviluppo e di perequazione delle diverse aree del Paese.

Il seguito della discussione proseguirà nella seduta pomeridiana.

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