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135ª Seduta pubblica

Mercoledì 6 novembre 2013 alle ore 09:33

Comunicato di seduta

Con l'astensione del Movimento 5 Stelle e il voto favorevole degli altri Gruppi, l'Assemblea ha discusso e approvato i documenti VIII n. 1, recante il rendiconto delle entrate e delle spese del Senato per l'anno finanziario 2012, e VIII n. 2, recante il progetto di bilancio interno del Senato per l'anno finanziario 2013.

I dati di consuntivo del rendiconto evidenziano l'andamento positivo della gestione con riferimento ai dichiarati obiettivi di contenimento della spesa. Nel 2012 la spesa complessiva ammonta, infatti, a 520.625.482,26 euro, in evidente diminuzione rispetto al dato consuntivo dell'esercizio 2011 (- 4,70 per cento). Gli obiettivi di contenimento della spesa si sono concretamente tradotti nella restituzione nelle casse dello Stato dei risparmi realizzati, sia nella forma di una minore dotazione finanziaria da chiedere al Tesoro (- 21.600.000,00 euro) sia nella forma del riversamento diretto all'Erario (- 12.188.000,00 euro).

Sul versante del progetto di bilancio, si prevede che la spesa complessiva si attesti a un ammontare inferiore (-1,60 per cento circa in termini reali) a quello previsto nel bilancio di previsione del 2012, scendendo alla cifra di 541.500.000,00 euro. Nonostante l'aumento di spese obbligatorie connesse con la fine e l'inizio della legislatura, lo sforzo di contenimento messo in atto riporta il bilancio del Senato ai livelli di spesa nominale di circa 9-10 anni fa. Un significativo fattore di riduzione della spesa è riconducibile alle misure di contenimento dei costi per specifiche attribuzioni dei senatori, che producono a regime effetti di risparmio per un totale di circa 4,6 milioni di euro. L'intesa con le organizzazioni sindacali dei dipendenti del Senato per l'adozione di ulteriori misure di razionalizzazione delle spese comportano un taglio del 20 per cento delle tabelle retributive per i nuovi assunti. Altri risparmi derivano dalla proroga fino al 2015 del blocco dell'adeguamento automatico delle retribuzioni del personale dipendente, dalla conferma del taglio delle indennità di funzione e dalla conferma del blocco del turn over che ha ridotto del 32 per cento il numero dei dipendenti. Per effetto della ristrutturazione delle entrate, è possibile prevedere che l'importo della dotazione resti ancorato, in termini nominali, per il 2013 e per i tre esercizi successivi, al valore di 505.360.500,00 euro. Tale obiettivo corrisponde ad un beneficio finanziario per lo Stato di circa 34 milioni di euro solo nel 2013 e genera complessivamente risparmi per circa 100 milioni di euro nel periodo compreso fino al 2016. Ulteriori margini di riduzione dei costi sono legati a decisioni da assumere in tema di logistica, dematerializzazione, gestione delle gare e contratti, riorganizzazione delle strutture, intese con la Camera dei deputati.

Il senatore questore De Poli ha ricordato che il passaggio di legislatura ha comportato spese superiori a quelle previste e tempi più lunghi di stesura dei documenti. Il presidente della Commissione bilancio, senatore Azzollini, ha sottolineato che, se si guarda alle dinamiche misurate in termini reali, le previsioni pluriennali di spesa hanno subito una forte contrazione dagli oltre 527 milioni di euro del 2004 ai circa 454 milioni di euro del 2013 (-73 milioni di euro). Il raffreddamento della dinamica di spesa va proseguito con serietà e rigore, senza cedimenti a forme di demagogia che puntano a indebolire la politica. La senatrice questore Bottici ha espresso valutazioni di segno opposto: contrariamente agli impegni assunti dall'Assemblea nel 2011, i documenti in esame attestano che la riduzione di spesa scaturisce da un espediente contabile e i costi dell'istituzione sono aumentati.

Nella discussione congiunta hanno preso la parola i senatori: Pegorer, Pizzetti, Zavoli (PD); Santangelo, Ornella Bertorotta, Castaldi, Paola Nugnes, Morra, Alessandra Bencini, Vacciano, Buccarella, Battista, Crimi, Blundo, Petrocelli, Cioffi (M5S); Buemi (Aut-PSI); Stucchi (LN-Aut); Ichino (SCpI); D'Ambrosio Lettieri, Colucci, Falanga (PdL).

I senatori questori hanno accolto l'ordine del giorno G1, sottoscritto dai Gruppi di maggioranza e da Sel. Premesso che il costo evidenziato dal bilancio del Senato risulta non superiore a quello di altri Parlamenti europei, esso impegna Consiglio di Presidenza e Collegio dei Questori a disciplinare il rapporto contrattuale tra senatore e collaboratore; a ridefinire i benefici spettanti agli ex Presidenti del Senato; a razionalizzare gli spazi per rendere disponibili maggiori postazioni per i senatori; a ricorre alla Consip per le procedure di fornitura di beni e servizi; a proseguire la dematerializzazione e l'integrazione delle attività fra i due rami del Parlamento; a proseguire nella direzione di contenimento della spesa per il personale dipendente.

Accolto con una riformulazione l'ordine del giorno G10 del M5S che, nel rispetto delle procedure sindacali, prevede un progressivo allineamento dei trattamenti stipendiali del personale con quello dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, tenendo conto della specificità dell'istituzione. Accolto con una riformulazione l'ordine del giorno G6 del M5S che impegna a mantenere le riduzioni sui vitalizi. Accolti gli ordini del giorno della Lega Nord sulla razionalizzazione delle spese di funzionamento del Senato e sulla trasparenza nelle procedure per l'acquisto di beni e servizi. Accolto come raccomandazione l'ordine del giorno G2 di Sel sulle peculiarità del Gruppo Misto e sulla specificità dei dipendenti dei Gruppi della delibera del 1993 e l'ordine del giorno G20 di M5S sulla stipula di convenzioni con compagnie aeree low cost.

L'Assemblea ha approvato l'ordine del giorno G4 del M5S volto a includere i senatori a vita nell'ambito applicativo della delibera sulla diaria. Ha invece respinto gli ordini del giorno del Movimento 5 Stelle che impegnavano il Collegio dei senatori questori e il Consiglio di Presidenza a determinare l'ammontare dell'indennità parlamentare in misura tale da non superare l'importo lordo di 5000 euro; ad abolire l'assegno di fine mandato; a sopprimere la possibilità per i consiglieri parlamentari di prestare servizio in posizione fuori ruolo; a ridurre i capitoli di spesa per il cerimoniale, la manutenzione ordinaria e i contributi; a sopprimere l'incremento biennale del 2 per cento riferito alla retribuzione del Segretario generale.

In sede di replica, il senatore questore De Poli ha auspicato una maggiore trasparenza ma ha negato che nel bilancio si annidino trucchi contabili; ha poi evidenziato che l'assistenza sanitaria integrativa per i senatori è in attivo. Anche il senatore questore Malan ha posto l'accento sulla correttezza della procedura contabile; ha evidenziato il risparmio di 34 milioni di euro nel 2013 e ha assicurato che sarà selezionata a breve la società chiamata a certificare i bilanci dei Gruppi.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole ai documenti i senatori: Alessia Petraglia (Misto-Sel), secondo la quale deve essere risolto il problema del personale precario e i risparmi necessari devono essere realizzati nella consapevolezza della qualità dell'Istituzione parlamentare; Silvana Comaroli (LN-Aut), la quale ha ribadito la necessità di combattere i privilegi e di ridefinire il ruolo del Parlamento; la senatrice Lanzillotta (SCpI), che ha espresso l'auspicio di una standardizzazione dei costi e dei servizi a livello europeo e ha sottolineato la necessità che quello del 2014 sia un bilancio di programmazione; Mandelli (PdL) e Rosa Maria Di Giorgi (PD) che hanno sottolineato i risultati conseguiti e hanno rinnovato l'impegno a proseguire sulla linea del rigore e della revisione della spesa, nella salvaguardai dei servizi essenziali.

Ha dichiarato l'astensione Elisa Bulgarelli (M5S), la quale ha denunciato le resistenze di varie corporazioni alla riduzione degli sprechi.

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