Con 169 voti favorevoli e 139 contrari, il Senato - nella seduta di lunedì 24 febbraio - ha approvato la mozione di fiducia al Governo Renzi presentata dai capigruppo della maggioranza.

La seduta era iniziata alle 14 con il discorso programmatico del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Dopo il discorso, la seduta è stata sospesa per consentire al Presidente del Consiglio di consegnare alla Camera dei deputati il testo delle dichiarazioni programmatiche. Alla ripresa, ha avuto luogo la discussione generale che si è protratta fino alle 22. Quindi il Presidente Renzi ha potuto prendere la parola per la replica, cui hanno fatto seguito le dichiarazioni di voto dei capigruppo. Infine, si è svolta la votazione nominale con appello.

Il discorso programmatico, la replica e le dichiarazioni di voto sono trasmessi in diretta tv dalla Rai.

Parlando di legislatura della svolta e sottolineando il carattere politico del suo Governo, che ha come orizzonte il 2018, il Presidente Renzi ha fatto appello alla migliore tradizione europeista e ha richiamato la necessità di varare, prima del semestre europeo, riforme in tema di fisco, lavoro, pubblica amministrazione, giustizia.

Sul versante delle riforme istituzionali e costituzionali il Premier ha affermato di aver raggiunto un accordo che va oltre la maggioranza e che riguarda tre punti: la legge elettorale, il superamento del bicameralismo perfetto attraverso la trasformazione della Camera alta in un'Assemblea delle autonomie di secondo grado (con un ddl che sarà esaminato a marzo dal Senato), la revisione del titolo V ovvero delle ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni (con un ddl che sarà esaminato alla Camera). Il Governo, inoltre, ha pronto un ddl per abolire le Province prima delle elezioni di maggio.

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