Comunicati stampa del Senato
  • Maggio 2014

    • Martedì 20

      Greganti in Senato: la risposta del Procuratore della Repubblica di Milano

      A seguito della richiesta del presidente del Senato, Pietro Grasso, di informazioni più circostanziate in merito all'asserita presenza del signor Primo Greganti in Senato, il Procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha risposto oggi specificando che agli atti risulta un'intercettazione del 19 febbraio scorso in cui Greganti riferisce a Cattozzo "adesso ho finito una riunione al Senato", e che la posizione dell'utenza di Greganti risulta nei pressi di Palazzo Madama.

      Viene inoltre precisato nella lettera che nel corso delle indagini "non è mai stato svolto alcun servizio di osservazione di polizia giudiziaria al fine di accertare l'eventuale ingresso o uscita dell'indagato Primo Greganti in Senato ovvero in Palazzi del Senato".

      Omicidio D'Antona, messaggio del presidente Grasso: "Punto di riferimento e coraggioso riformista"

      "Era il 20 maggio del 1999 quando un commando terrorista ferì mortalmente uno tra i più stimati giuslavoristi del nostro Paese. Le nuove brigate rosse uccisero Massimo D'Antona nel giorno dell'anniversario dello Statuto dei lavoratori, una conquista di civiltà che aveva ridefinito l'assetto dei rapporti sindacali e politici nel nostro Paese". Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel messaggio inviato alla famiglia D'Antona nel quindicesimo anniversario dell'omicidio del giurista.

      "Il suo impegno di studioso - aggiunge il presidente Grasso - ha segnato i momenti più significativi dell'evoluzione del diritto del lavoro degli ultimi vent'anni. Nella sua intensa attività ha sempre avuto un unico punto di riferimento: la tutela del lavoratore inteso come persona, i cui diritti devono essere salvaguardati dentro e fuori i luoghi di lavoro".

      "A noi il compito - conclude il presidente del Senato - non solo di ricordare e di onorare la sua memoria, ma di fare dei valori di Massimo D'Antona un punto di riferimento, perché l'insegnamento di questo coraggioso riformista ci sostenga nel portare avanti le riforme di cui il nostro Paese ha bisogno. Alla signora Olga e alla figlia Valentina, ai suoi amici, collaboratori e studenti, rivolgo oggi tutto il mio affetto e la mia stima".



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