Mercoledì 7 Agosto 2013 - 92ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 15:10)

L'Assemblea ha approvato, con emendamenti, il ddl n. 974 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia. Il testo torna alla Camera.

Noto come decreto del fare, il provvedimento reca interventi di sostegno alle imprese, di potenziamento dell'Agenda digitale italiana e di rilancio delle infrastrutture; semplificazioni, riguardanti l'amministrazione, il fisco, l'edilizia; norme in tema di università e ricerca; misure per l'efficienza del sistema giudiziario e la definizione del contenzioso civile. Tra le misure che hanno un più diretto impatto sul sistema economico, il relatore, senatore Guerrieri Paleotti (PD), ha segnalato la semplificazione dell'accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI); il finanziamento a tasso agevolato per l'acquisto di nuovi macchinari e impianti a uso produttivo; le misure di liberalizzazione per ampliare la concorrenza nel mercato del gas naturale, dei carburanti e dell'energia elettrica; l'intervento sul contratto istituzionale di sviluppo per accelerare la spesa dei fondi comunitari relativi alla programmazione 2007-2013; la liberalizzazione dell'accesso a internet tramite rete wi-fi; l'istituzione di un fondo per il rilancio delle infrastrutture, con dotazione complessiva di 2.069 milioni di euro per finanziare specifici interventi cantierati e cantierabili. Tra le disposizioni in materia di semplificazione fiscale, la soppressione della responsabilità solidale dell'appaltatore per il versamento dell'IVA da parte del subappaltatore; le agevolazioni per i contribuenti in difficoltà economica, tra cui la rateizzazione in dieci anni del pagamento delle imposte e i limiti alla pignorabilità della prima casa e dei beni strumentali delle imprese; la proroga al 31 dicembre 2013 dell'operatività delle disposizioni in materia di gestione delle entrate locali, che consente anche ai concessionari diversi da Equitalia di proseguire le attività di accertamento e riscossione. Tra le misure di semplificazione amministrativa, la relatrice, senatrice Bernini (PdL), ha evidenziato l'indennizzo di 30 euro per ogni giorno di ritardo della pubblica amministrazione, con un tetto massimo di 2.000 euro. In tema di università, vi sono norme sul turn-over e sulle chiamate dirette. In materia di giustizia, si prevedono: la nomina di 400 giudici ausiliari per deflazionare il contenzioso civile pendente presso le Corti d'appello; l'intervento sulla procedura di opposizione al decreto ingiuntivo per accelerare la fissazione dell'udienza di comparizione delle parti; la semplificazione del contenuto della motivazione della sentenza civile; la reintroduzione del carattere obbligatorio della mediazione civile e commerciale.

Oltre agli emendamenti delle Commissioni riunite, affari costituzionali e bilancio, sono stati approvati gli emendamenti 73.24 della Lega Nord in tema di tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari e 30.600 dei relatori che, rispetto agli interventi di modifica delle sagome degli edifici, prevede l'obbligo per i comuni, entro il 30 giugno 2014, di individuare le aree per le quali non si applicano le norme sulla SCIA (segnalazione certificata d'inizio attività).

Le altre principali novità introdotte al Senato riguardano: la destinazione del 50 per cento del Fondo di garanzia per le imprese a investimenti inferiori a 500 milioni di euro; il ripristino del tetto agli stipendi dei manager pubblici nelle società non quotate e la previsione di un taglio del 25 per cento per i dirigenti delle società quotate; la soppressione del Documento unico di regolarità tributaria (DURT); l'interpretazione autentica della norma sull'incompatibilità della carica di parlamentare con quella di governatore di enti locali, che non si applica ai sindaci di comuni con popolazione tra 5.000 e 20.000 abitanti, eletti prima dell'entrata in vigore del decreto. Sono state approvate, inoltre, norme per agevolare gli investimenti in tecnologie digitali, per favorire gli acquisti on line della pubblica amministrazione, per realizzare il fascicolo sanitario elettronico, per estendere gli interventi della sicurezza all'edilizia scolastica, per limitare al 10 per cento la quota che gli enti locali devono destinare alla riduzione del debito pubblico, per introdurre borse di mobilità per studenti universitari meritevoli, per integrare il pacchetto Expo 2015 con agevolazioni sull'Iva e con l'ampliamento della possibilità di assunzioni a termine.

Le dichiarazioni di voto a favore del provvedimento sono state svolte dai senatori: Zeller (Aut-PSI), il quale ha sottolineato positivamente il memorandum per ridurre il contenzioso con le autonomie speciali; Compagnone (GAL), che ha richiamato la funzione essenziale di un piano straordinario del Mezzogiorno per il rilancio dell'economia nazionale. Il senatore Marino (SCpI) ha invece espresso perplessità su disposizioni settoriali di difficile lettura, laddove la crescita richiede piuttosto riforme incisive per ridurre la spesa pubblica e sostenere le imprese negli sforzi di capitalizzazione, internazionalizzazione, investimento nella ricerca. Secondo il senatore D'Alì (PdL) il provvedimento, che esce migliorato dall'esame parlamentare, cementa l'alleanza di Governo. Rifiutando l'ipotesi di gestire il declino, il senatore Sangalli (PD) ha ricordato che il decreto-legge, insieme con un pacchetto di misure su Iva, occupazione, Ilva, debiti della pubblica amministrazione, efficienza energetica, definisce una politica industriale che consentirà di agganciare la ripresa attesa in Europa alla fine dell'anno.

Le dichiarazioni di voto contro il provvedimento sono state svolte dai senatori: Uras (Misto-SEL), Silvana Comaroli (LN-Aut) e Crimi (M5S). SEL ha criticato un provvedimento modesto, confuso, infarcito di proroghe, denunciando in particolare la gravità delle semplificazioni in materia edilizia e della facoltà riconosciuta agli enti locali di alienare beni demaniali. La Lega Nord ha posto l'accento sul carattere omnibus di un decreto che movimenta risorse modeste e segna la rinuncia a varare riforme strutturali per stimolare investimenti e alleggerire la pressione fiscale. Negando che sia in atto una timida ripresa e invitando anche gli altri Gruppi a versare i rimborsi pubblici nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, il Movimento 5 Stelle ha sottolineato l'eterogeneità di un provvedimento che non riduce gli emolumenti dei manager pubblici.

Respinta la proposta, avanzata dal senatore Calderoli (LN-Aut), di anticipare alla seduta odierna la deliberazione di urgenza per i disegni di legge in materia elettorale, l'Assemblea è passata all'esame del ddl n. 896-B di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena, già approvato dal Senato il 24 luglio scorso e modificato dalla Camera.

Il relatore, senatore D'Ascola (PdL), ha riferito sulle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento al decreto noto come svuota-carceri. La custodia cautelare, che può essere disposta solo per i delitti per i quali è prevista la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, è applicabile anche al reato di finanziamento illecito dei partiti; la pena massima per reati persecutori è aumentata a cinque anni; il furto pluriaggravato è inserito tra i reati ostativi cui non si applicano i benefici del provvedimento; è ripristinata la disciplina di maggior favore ai condannati cui è applicata la recidiva reiterata specifica; è soppressa la disposizione che consentiva al commissario straordinario per le infrastrutture carcerari di derogare a norme urbanistiche e in materia di appalti.

Respinta la questione pregiudiziale di costituzionalità, illustrata dal senatore Davico (LN-Aut), è iniziata la discussione generale alla quale hanno offerto contributi i senatori: Albertini (SCpI); Giarrusso (M5S); Stefani, Divina, Calderoli (LN-Aut); Mussolini (PdL); Lo Giudice (PD); Buemi (Aut-PSI).

Dopo la replica del Sottosegretario di Stato alla giustizia Berretta, sono stati respinti tutti gli emendamenti riferiti agli articoli 1 e 2 del decreto-legge. Le votazioni riprenderanno domani mattina.

In base alle modifiche al calendario dei lavori, approvate dalla Conferenza dei Capigruppo e annunciate dal Presidente di turno Gasparri, l'ordine del giorno della seduta di domani è integrato con le deliberazioni sull'urgenza dei ddl in materia elettorale e in materia di candidabilità e decadenza del mandato parlamentare e con l'esame del ddl di ratifica n. 884.

(La seduta è terminata alle ore 20:12 )



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