Mercoledì 14 Maggio 2014 - 246ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:32)

L'Assemblea ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 1413 di conversione del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015. Il testo passa quindi all'esame della Camera.

L'articolo 1 mira a fornire un immediato sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti che non riescono più a pagare l'affitto, attraverso l'assegnazione al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione di 100 milioni di euro e l'aumento del Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli. Al fine di incrementare l'offerta di alloggi in affitto a canone concordato, l'articolo 2 sostiene le iniziative di comuni e regioni tese a favorire la mobilità nel settore della locazione attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione. L'articolo 3 prevede la conclusione di accordi tra Governo, regioni ed enti locali per semplificare le procedure di alienazione a favore degli inquilini degli immobili di proprietà degli ex Istituti autonomi per le case popolari (IACP). Le risorse derivanti dalle vendite saranno destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente. L'articolo 4 prevede un piano di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari. L'articolo 5 dispone che chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non possa chiedere la residenza né l'allacciamento a pubblici servizi. Gli articoli 6 e 7 prevedono agevolazioni fiscali per conduttori e titolari di contratti di locazione di alloggi sociali. L'articolo 8 agevola l'acquisto dell'abitazione in affitto a canone concordato. L'articolo 9 riduce al 10 per cento l'aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato. L'articolo 10 persegue la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati attraverso l'aumento dell'offerta di alloggi sociali in locazione, assicurando comunque il contenimento del consumo di suolo e il risparmio energetico.

Nella seduta di ieri hanno avuto luogo le repliche del relatore e del rappresentante del Governo ed è iniziata la votazione degli emendamenti. Nella seduta odierna sono state approvate le proposte emendative dei relatori 9.160 (testo 3), 9.0.100 (testo 3), 10.700, 10.87 (testo 2) e 10.0.650. Sono stati approvati inoltre gli emendamenti delle Commissioni riunite 12.2000 (testo 2), 13.3 (testo corretto) e 13.0.3 (testo 2).

Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato voto contrario al provvedimento i sen. Compagnone (GAL), Arrigoni (LN-Aut), Cervellini (Misto-SEL), Paola Nugnes (M5S) e Piccoli (FI-XVII).

M5S ha criticato un provvedimento che oltre a svendere il patrimonio pubblico, presenta numerose deroghe alla normativa sugli appalti. Il Governo non ha trovato le coperture per l'efficientamento energetico, per l'esenzione IMU per gli anziani, per l'istituzione della banca dati sugli immobili, ma ha reperito risorse per l'invenduto degli speculatori e per il bonus elettrodomestici che favorisce la produzione estera. SEL ha sottolineato il mancato coraggio del Governo nell'affrontare una crisi abitativa che ha comportato un abusivismo di necessità. Bisognerebbe avviare una sorta di green new deal, per dare risposte efficaci in materia di casa, scuola e dissesto idrogeologico.

Forza Italia ha sottolineato la violazione del principio di sussidiarietà, l'inadeguatezza delle risorse e l'incertezza delle coperture. Il provvedimento non estende le agevolazioni a tutti i canoni di locazione e favorisce la mediazione pubblica anziché il mercato immobiliare. GAL ha lamentato la mancanza di una strategia di riqualificazione degli edifici dei centri storici e ha criticato l'inserimento nel dl casa delle norme su Expo 2015 e la sottrazione di risorse alla legge obiettivo che penalizzerà soprattutto le infrastrutture del Mezzogiorno. Secondo LN-Aut il provvedimento non affronta la reale emergenza immobiliare di cittadini e aziende vessati da un'imposizione fiscale che è triplicata negli ultimi due anni. I fondi per il sostegno all'affitto non rappresentano una novità e hanno dotazioni scarse rispetto al passato. Il decreto non accoglie le richieste della regione Lombardia rispetto a Expo e non modifica criteri di riparto che penalizzano le famiglie italiane. Grazie all'intervento del Gruppo, i relatori hanno ritirato due emendamenti che riducevano il fondo anti-Tasi e finanziavano gli enti lirici attingendo a risorse per il pagamento dei crediti alle imprese.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Dalla Zuanna (SC), Di Biagio (PI), Laniece (Aut-PSI), Mancuso (NCD) e Filippi (PD) i quali hanno espresso soddisfazione per il programma di ristrutturazione e riqualificazione di aree urbane degradate e per i fondi assegnati ad Expo 2015, ribadendo però che la gestione dell'evento necessita di controlli più rigorosi. In particolare, Nuovo Centrodestra e PD hanno sottolineato l'individuazione di politiche pubbliche innovative che coinvolgono i privati e combattono l'occupazione abusiva. Scelta Civica ha evidenziato positivamente gli emendamenti sugli sconti fiscali per anziani residenti nelle case di riposo e per pensionati residenti all'estero. Popolari per l'Italia hanno espresso rammarico per il mancato accoglimento di proposte di rimodulazione dell'IMU su abitazioni a canone concordato. Il Gruppo per le Autonomie ha apprezzato l'accoglimento di emendamenti che tutelano le regioni speciali e le province autonome.

Con 155 voti favorevoli e 105 contrari l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 1470 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti.

I relatori, sen. Bianco (PD) e Giovanardi (NCD), hanno riferito sui contenuti del provvedimento che è volto a fronteggiare gli effetti della sentenza della Corte costituzionale n. 32 del 2014. La pronuncia di illegittimità, per mancanza di omogeneità, di alcune modifiche apportate nel 2006 al testo unico in materia di stupefacenti, ha comportato la reviviscenza di disposizioni della legge Iervolino-Vassalli che differenziava le droghe leggere dalle droghe pesanti. L'articolo 1 del decreto prevede che le sostanze stupefacenti o psicotrope, sottoposte a vigilanza, siano raggruppate in cinque tabelle (le prime quattro riguardanti sostanze psicotrope sottoposte a controllo internazionale e nazionale, la quinta comprendente i medicinali di impiego terapeutico) e che il completamento e l'aggiornamento delle tabelle siano operati con decreto del Ministro della salute, sentiti il Consiglio superiore e l'Istituto superiore di sanità. La prescrizione di medicinali per il trattamento degli stati di tossicodipendenza da oppiacei è effettuata all'interno di un piano terapeutico individualizzato. E' soppresso l'obbligo di comunicare alle autorità competenti le violazioni commesse dalla persona sottoposta a programma terapeutico alternativo a sanzioni amministrative. L'autorizzazione del Ministero della salute per la coltivazione, l'impiego o la detenzione di sostanze stupefacenti non può essere rilasciata a soggetti che abbiano avuto condanne o sanzioni L'articolo 2 detta una disposizione transitoria che fa salvi gli atti amministrativi adottati fino alla sentenza della Corte. L'articolo 3 reca disposizioni in materia di impiego di medicinali per indicazioni terapeutiche diverse da quelle contemplate nell'autorizzazione all'immissione in commercio.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Michela Montevecchi, Cotti, Daniela Donno, Cappelletti, Ciampolillo (M5S); Paola De Pin (Misto-GAPp); Floris, Maria Rizzotti, Gasparri (FI-PdL); Donella Mattesini, Nerina Dirindin, Lumia (PD); Maurizio Romani (Misto); Erika Stefani (LN-Aut); Alessia Petraglia (Misto-SEL); Caliendo (FI-PdL).

In replica, i relatori hanno sottolineato l'equilibrio del provvedimento, mentre il Sottosegretario di Stato alla salute ha posto l'accento sulla necessità e urgenza dell'intervento normativo; ha ricordato inoltre che l'uso personale è sanzionato con misura amministrativa, mentre il piccolo spaccio è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Dopo che la proposta di non passaggio all'esame degli articoli avanzata dal sen. Malan (FI-PdL) è stata respinta, il Ministro delle riforme istituzionali e dei rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del testo licenziato dalla Camera.

Nella discussione sulla fiducia sono intervenuti i sen. Gasparri (FI-PdL) e Buccarella (M5S). Nelle dichiarazioni di voto finali, hanno negato la fiducia la sen. Erika Stefani (LN-Aut) e i sen. De Cristofaro (Misto-SEL), Barani (GAL), Airola (M5S), Palma (FI-PdL).

Le opposizioni hanno criticato l'ennesimo ricorso alla fiducia, che impedisce di modificare il testo del decreto. Secondo la Lega Nord, che è contraria a misure di depenalizzazione, obiettivo non dichiarato del provvedimento è la riduzione della popolazione carceraria. Secondo SEL è mancato il coraggio per cambiare verso rispetto all'impostazione proibizionista della Fini-Giovanardi. Restano così irrisolti i nodi delle sanzioni amministrative, che non sono misure di prevenzione. USA, Paesi sudamericani e Paesi europei hanno ormai compreso che la penalizzazione è controproducente nel contrasto del narcotraffico. Secondo GAL una riforma seria dovrebbe distinguere tra cannabis naturale e sintetica e prevedere la possibilità di acquistare sostanze sicure, sotto il controllo dello Stato. Secondo Movimento 5 Stelle il decreto-legge è confuso, contraddittorio, paradossale. La scelta più lucida sarebbe stata la legalizzazione della cannabis per uso personale e terapeutico. Forza Italia ha criticato in particolare il mancato inserimento della cannabis nella tabella delle sostanze dannose, la depenalizzazione dello spaccio e le disposizioni sulla ripetibilità delle ricette.

Hanno annunciato la fiducia i sen. Romano (PI), Della Zuanna (SCpI), D'Ascola (NCD), Emilia De Biasi (PD). I Gruppi di maggioranza hanno sottolineato la complessità del testo, frutto di una delicata mediazione politica. Scelta Civica ha ricordato che la legge Fini-Giovanardi ha fallito i suoi obiettivi, ingolfando le carceri e non favorendo il recupero dei tossicodipendenti. Per l'Italia ha posto l'accento sulla prevenzione e cura, quale aspetto chiave del decreto. Il decreto, secondo Nuovo Centrodestra, conferma l'impianto fondamentale della Fini-Giovanardi. Il decreto, secondo il PD, prende atto del duplice fallimento degli approcci proibizionista e liberista, non fa cedimenti sulla lieve entità, conferma sanzioni dure per il grande spaccio.

All'inizio della seduta il sen. Buccarella (M5S) ha chiesto spiegazioni alla Presidenza sull'incidente occorso ieri al sistema informatico del Senato, a seguito della richiesta di informazioni sull'accesso di Primo Greganti.

(La seduta è terminata alle ore 19:51 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina