Mercoledì 4 Giugno 2014 - 254ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:32)

Con 186 voti, è stato eletto segretario il senatore Volpi (LN-Aut).

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1465 di conversione del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale.

Noto come bonus Irpef, il decreto prevede, a sostegno della domanda interna, una riduzione del cuneo fiscale per il lavoratori dipendenti e misure per accelerare il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni. Sul versante delle entrate, sono previsti la riduzione delle aliquote Irap, l'aumento del prelievo sulle rendite finanziarie e impegni del Governo per la riduzione dell'evasione fiscale. Per contenere la spesa pubblica sono previsti tagli ai Ministeri, contributi alla finanza pubblica da parte di enti locali e organi costituzionali, la fissazione di un tetto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici.

L'articolo 1 riconosce un credito di 640 euro ai lavoratori dipendenti, se il reddito complessivo non supera 24.000 euro. La disposizione si applica solo nel 2014, in attesa di un intervento di carattere strutturale, da attuare con la prossima legge di stabilità. L'articolo 2 opera una riduzione di circa il 10 per cento delle aliquote IRAP. L'articolo 3 modifica la tassazione delle rendite finanziarie, fissando nella misura del 26 per cento, in luogo del 20 attualmente previsto, l'ammontare delle ritenute su dividendi, plusvalenze, interessi su depositi e conti correnti; sono esclusi titoli di Stato, buoni di risparmio postali, fondi pensione. L'articolo 5 differisce i termini relativi all'incremento del prelievo fiscale sui prodotti da fumo. Con l'articolo 6 il Governo si impegna a presentare alle Camere un rapporto sulle strategie di contrasto all'evasione fiscale per conseguire nel 2015 un incremento di entrate di almeno 2 miliardi di euro rispetto al 2013. Le maggiori entrate strutturali derivanti dalla lotta all'evasione (valutate, dal 2013, in 300 milioni) saranno poste a copertura del decreto, anziché essere destinate al fondo per la riduzione della pressione fiscale. L'articolo 11 prevede la riduzione dei costi di riscossione legati ai compensi agli intermediari del servizio F24 e un uso sempre più largo dei servizi telematici dell'Agenzia delle entrate. L'articolo 22 ridetermina il reddito derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L'articolo 8 prevede che le amministrazioni pubbliche riducano la spesa per acquisti di beni e servizi per un ammontare complessivo pari a 2.100 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015. L'articolo 10 disciplina i compiti di controllo sulle attività finalizzate all'acquisizione di beni e servizi, attribuendole all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. L'articolo 12 rimodula le provvigioni di collocamento in asta dei titoli di Stato, in funzione dell'andamento dei tassi di interesse e a tutela del risparmio. L'articolo 13 pone un limite massimo per il trattamento economico annuo onnicomprensivo per i pubblici dipendenti e per il personale della società partecipate. La soglia retributiva è quantificata in 240.000 euro, al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente. Il termine di decorrenza è il 1° maggio 2014. L'articolo 14 limita la possibilità per le amministrazioni pubbliche di conferire incarichi di consulenza. L'articolo 16 prescrive un obiettivo di risparmio pari a 240 milioni per i Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei ministri. La definizione delle voci di spesa da tagliare è demandata ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro 15 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge. L'articolo 17 prescrive che Presidenza della Repubblica, Senato della Repubblica, Camera dei deputati e Corte costituzionale riducano, per l'anno 2014, le proprie spese per un importo complessivo di 50 milioni. Riduce inoltre di 5,5 milioni di euro, per l'anno 2014, le spese di funzionamento del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e degli organi di autogoverno della magistratura ordinaria, amministrativa e contabile. L'articolo 18 sopprime i regimi tariffari postali agevolati previsti per i candidati alle elezioni politiche, regionali ed europee. L'articolo 19 prevede che le Province e le Città metropolitane, per effetto della loro riorganizzazione, assicurino un contributo alla finanza pubblica pari a 100 milioni di euro per l'anno 2014, a 60 milioni di euro per l'anno 2015 e a 69 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016. L'articolo 20 stabilisce che le società direttamente o indirettamente controllate dallo Stato realizzino, nel biennio 2014-2015, una riduzione dei costi operativi non inferiore al 2,5 per cento nel 2014 e al 4 per cento nel 2015. L'articolo 21 prevede che la società RAI S.p.A possa cedere sul mercato quote di società partecipate, garantendo la continuità del servizio erogato. Le somme destinate alla RAI sono ridotte, per l'anno 2014, di 150 milioni di euro. L'articolo 23 affida al Commissario per la razionalizzazione della spesa la predisposizione, entro il 31 ottobre 2014, di un programma di razionalizzazione e incremento di efficienza delle società municipalizzate. L'articolo 24 reca disposizioni in materia di contenimento della spesa per le locazioni passive e per la manutenzione degli immobili, nonché in tema di razionalizzazione degli spazi in uso alle amministrazioni pubbliche.

L'articolo 25 anticipa al 31 marzo 2015 l'obbligo di fatturazione elettronica per i pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni. L'articolo 27 detta nuove modalità di monitoraggio di debiti relativi pagamenti ed eventuali ritardi delle pubbliche amministrazioni che passano attraverso la Piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni. Gli articoli da 28 a 32 incrementano il fondo per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali. L'articolo 33 prevede un'anticipazione di liquidità per i comuni in dissesto finanziario. Gli articoli da 34 a 36 recano norme per assicurare l'effettività dei pagamenti dei debiti sanitari. L'articolo 37 introduce strumenti per favorire la cessione dei crediti certificati da parte di pubbliche amministrazioni diverse dallo Stato e istituisce il Fondo per la copertura della garanzia dello Stato, cui sono attribuiti 150 milioni di euro. L'articolo 38 stabilisce che la cessione dei crediti effettuata attraverso la piattaforma elettronica possa essere stipulata mediante scrittura privata. L'articolo 39 estende ai crediti maturati nei confronti di enti pubblici oltre il 31 dicembre 2012 la possibilità di effettuare compensazione con le somme dovute in diversi fasi del procedimento tributario. L'articolo 42 istituisce, presso ciascuna amministrazione pubblica, il registro unico delle fatture. L'articolo 45 autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze ad effettuare la ristrutturazione di parte del debito delle regioni. L'articolo 46 determina un contributo alla finanza pubblica da parte delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome. L'articolo 47 stabilisce che le province e le città metropolitane assicurino un contributo alla finanza pubblica pari a 444,5 milioni di euro per l'anno 2014, a 576,7 milioni per l'anno 2015 e a 585,7 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017. L'articolo 48 prevede che per gli anni 2014 e 2015, nel saldo rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, non siano considerate (nel limite massimo di 122 milioni di euro) le spese sostenute dai comuni per interventi di edilizia scolastica. L'articolo 49 prevede l'avvio di un programma straordinario di accertamento dei residui passivi.

L'articolo 50 prevede che le spese per l'acquisto di beni e servizi dei Ministeri siano ridotte di 200 milioni di euro annui per l'anno 2014 e di 300 milioni di euro a decorrere dal 2015; sono escluse le spese per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. In merito all'attuazione delle disposizioni concernenti il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, il comma 7 autorizza l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 40.000 milioni di euro per l'anno 2014. Il comma 9 incrementa i livelli massimi del saldo netto da finanziare (da 39,1 miliardi di euro a 59,1 miliardi) e del ricorso al mercato finanziario (da 300 miliardi di euro a 320 miliardi), per l'anno 2014. Il comma 11 prevede il monitoraggio sulle maggiori entrate IVA derivanti dalle misure concernenti il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni. Qualora emerga un andamento che non consente il raggiungimento dell'obiettivo di maggior gettito, pari a 650 milioni di euro per l'anno 2014, il Ministro dell'economia e delle finanze, entro il 30 settembre 2014, dovrà stabilire un aumento delle accise.

Le Commissioni riunite, in sede referente, hanno approvato emendamenti che prevedono: l'estensione alle società e enti partecipati da enti locali della previsione di pagamento dei debiti della pubblica amministrazione; lo slittamento della Tasi ad ottobre per i comuni che non abbiano ancora deliberato l'aliquota; la possibilità per i contribuenti la cui violazione sia antecedente al 22 giugno di chiedere fino a luglio la rateizzazione dei pagamenti dovuti a Equitalia; l'esclusione della Rai dal taglio dei costi operativi; la proroga al 15 settembre dei canoni delle concessioni demaniali marittime e lo slittamento al 15 ottobre del riordino della materia; la pubblicazione on line dei compensi percepiti dai membri dei consigli di amministrazione delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni; la possibilità per le pubbliche amministrazioni di recedere dai contratti di locazione.

La relatrice, sen. Guerra (PD), ha posto l'accento sulle finalità economico sociali del decreto, che mira a stimolare la crescita e a introdurre misure di equità, attraverso lo spostamento della tassazione dalle attività produttive alla rendita e l'accelerazione della spending review. Il relatore, sen. D'Alì (NCD), ha sottolineato che la riduzione del cuneo fiscale sarà completata in sede di legge di stabilità con l'estensione del bonus fiscale alle famiglie monoreddito con più figli a carico. Ha ricordato inoltre che il provvedimento incentiva la cessione dei crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, attraverso certificazioni e garanzie, ed è propedeutico ad una riforma del fisco e ad una revisione strutturale dei centri di spesa che semplifichi i livelli di governo.

Nella discussione generale, che proseguirà nella seduta pomeridiana, sono intervenuti i sen. Carraro, Mandelli, Gasparri, Malan (PdL-FI); Laura Cantini, Moscardelli, Lai, Fornaro, Mauro Marino (PD); Daniela Donno, Vacciano, Molinari, Ornella Bertorotta (M5S); Laura Bignami (Misto); Di Biagio (PI).

(La seduta è terminata alle ore 13:28 )



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