Mercoledì 18 Gennaio 2017 - 743ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:33)

In apertura di seduta il Presidente di turno Calderoli ha espresso sincera vicinanza alle popolazioni del centro Italia colpite da nuove scosse sismiche, iniziate lo scorso 24 agosto, e ha ribadito l'impegno delle istituzioni affinché siano adottate le misure necessarie per affrontare l'emergenza e la ricostruzione.

L'Assemblea ha deliberato la dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 77 del Regolamento, in ordine al ddl costituzionale n. 2643, Modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol in materia di tutela della minoranza linguistica ladina, già approvato dalla Camera dei deputati. La richiesta è stata avanzata dal sen. Zeller (Aut).

L'Assemblea ha poi approvato il documento XXII, n. 34 per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.

L'articolo 1 prevede che la Commissione duri in carica un anno. L'articolo 2 fissa i compiti dell'organo, che è chiamato a svolgere indagini su dimensioni, qualità e cause del fenomeno; a monitorare la concreta attuazione della Convenzione europea sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne; ad analizzare gli episodi di femminicidio dal 2011 per accertare se vi siano condizioni o comportamenti ricorrenti allo scopo di orientare la prevenzione; a monitorare l'effettiva destinazione di risorse alle strutture che si occupano della violenza di genere; a proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo. L'articolo 3 prevede che la Commissione procede alle indagini con gli stessi poteri e limitazioni dell'autorità giudiziaria. Gli articoli 4, 5 e 6 riguardano la composizione della Commissione, l'obbligo del segreto e l'organizzazione interna.

All'articolo 4 è stato approvato l'emendamento 4.100 (testo 2) del sen. Malan (FI-PdL) che, con riferimento alla composizione della Commissione, sostituisce il richiamo dell'equilibrata rappresentanza dei generi con quella dei sessi. All'articolo 6 è stato approvato l'emendamento della relatrice 6.100 che, in ottemperanza a una condizione posta dalla Commissione bilancio, sopprime l'indicazione di spesa per il funzionamento della Commissione pari a 10.000 euro per l'anno 2016. Con diversi accenti, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Alessandra Bencini (Misto-IdV), Di Maggio (CoR), Erika Stefani (LN), Adele Gambaro (ALA), Palermo (Aut), Mineo (SI-Sel), Fabiola Anitori (AP), Maria Rizzotti (FI-PdL), Morra (M5S) e Maria Cecilia Guerra (PD).

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2542, Istituzione della giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo.

Nella seduta di ieri la relatrice ha illustrato il provvedimento che riconosce il 1° febbraio di ciascun anno quale giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo, al fine di conservare la memoria e promuovere la cultura della pace. Oggi è stato approvato l'articolato, senza modifiche. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Liuzzi (CoR), Barani (ALA), Gualdani (AP), Cotti (M5S), Daniela Valentini (PD).

Al termine della discussione di mozioni sulle pensioni minime, l'Assemblea ha approvato la mozione n. 690 del PD che impegna il Governo a introdurre un sistema di perequazione basato sugli scaglioni di importo, confermando a decorrere dal 2019 il ritorno al meccanismo già previsto dalla legge n. 388 del 2000; e a valutare la possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni e di recuperare, tenendo conto dei vincoli di bilancio, parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante nel 2019. Sono state invece respinte le mozioni dei Gruppi FI-PdL, CoR, SI-Sel, Misto, ALA e M5S.

Nella seduta antimeridiana del 15 novembre 2016 sono state illustrate le mozioni (v. comunicato n. 722). Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cassano ha espresso parere favorevole alla mozione n. 690 a prima firma della sen. Parente (PD), ha chiesto invece riformulazioni incisive delle mozioni n. 549 a prima firma del sen. Marin (FI-PdL), n. 591 a prima firma della sen. Bonfrisco (CoR), n. 686 a prima firma della sen. De Petris (SI-Sel), n. 687 a prima firma della sen. Munerato (Misto), n. 688 a prima firma del sen. Barani (ALA) e n. 691 a prima firma della sen. Catalfo (M5S).

Tutte le opposizioni non hanno accettato le modifiche proposte dal Governo: hanno ribadito la necessità di aumentare le pensioni minime e di prevedere il ristoro completo delle perequazioni, dando così piena attuazione alla sentenza n. 70 del 2015 della Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo, disposto dal decreto salva Italia per gli anni 2012 e 2013. Hanno, infine, criticato l'intervento del Governo, che ha previsto un rimborso parziale e in misura variabile, fissando, per gli anni futuri, limiti percentuali all'indicizzazione. I Gruppi di maggioranza, invece, ritengono legittimo tenere conto dei vincoli di finanza pubblica e legare la perequazione all'ammontare delle pensioni. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Zizza (CoR), Divina (LN), D'Anna (ALA), Uras (Misto), Fabiola Anitori (AP), Sara Paglini (M5S), Marin (FI-PdL) e Angioni (PD).

(La seduta è terminata alle ore 19:35 )



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