Mercoledì 1 Febbraio 2017 - 753ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:43)

In apertura di seduta il Presidente Grasso ha comunicato il nuovo calendario dei lavori approvato dalla Conferenza dei Capigruppo fino al 2 marzo. Domani mattina inizierà la votazione degli emendamenti riferiti al ddl sulla protezione civile; nel pomeriggio è confermato il question time con il Ministro dell'economia. L'informativa sulla manovra correttiva potrà essere resa nell'ambito dell'audizione presso le Commissioni bilancio congiunte. I decreti-legge salva risparmio e proroga termini saranno esaminati la prossima settimana. Dal 14 al 16 febbraio saranno esaminati i ddl sui minori stranieri, sulla cittadinanza (ove concluso in Commissione), per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sul sistema bancario. Tra il 21 febbraio e il 2 marzo saranno esaminati il decreto-legge sul Mezzogiorno e, ove conclusi, i ddl sulla modifica del codice penale, sul delitto di tortura, sulla concorrenza. Sono inoltre previste sedute specifiche per l'esame di mozioni su diversi argomenti.

Le proposte di modifica del calendario sono state respinte. M5S aveva chiesto, tra l'altro, di inserire l'informativa del Ministro Padoan, la legge elettorale, la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro dell'economia.

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2068, nel testo proposto dalle Commissioni affari costituzionali e ambiente, recante Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile, già approvato dalla Camera dei deputati.

Nella seduta di ieri i relatori, sen. Caleo e Collina (PD), hanno illustrato il ddl che mira a riordinare e semplificare il quadro normativo per rendere più chiare le procedure, le competenze, le responsabilità. In particolare, restituisce al Sistema della Protezione civile compiti di prevenzione strutturale a tutela del territorio; snellisce e potenzia il coordinamento tra i diversi livelli di governo del territorio; rivolge un'attenzione speciale al volontariato e alla collaborazione con università e enti di ricerca.

Il ddl è composto da un solo articolo; il comma 1 stabilisce che la delega debba essere esercitata entro nove mesi e ne delinea gli ambiti, tra i quali la definizione delle attività di protezione civile; l'organizzazione di un sistema policentrico, che consenta la definizione dei livelli di coordinamento; la distinzione tra le funzioni di carattere politico e quelle di gestione amministrativa; la partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile; la disciplina dello stato di emergenza e la previsione del potere di ordinanza in deroga a norme vigenti; la previsione di modalità di intervento volte a garantire l'effettività delle misure adottate; la disciplina del finanziamento attraverso il Fondo della protezione civile, il Fondo per le emergenze nazionali e il Fondo regionale di protezione civile; la disciplina delle procedure finanziarie e contabili che devono rispettare i commissari delegati titolari di contabilità speciale. Il comma 2 definisce i principi e i criteri direttivi, tra i quali l'identificazione delle tipologie dei rischi per i quali si esplica l'azione di protezione civile; l'omogeneizzazione, su base nazionale, delle terminologie e dei codici adottati per classificare le diverse attività; l'introduzione di strumenti di semplificazione volti alla riduzione degli adempimenti amministrativi. Il comma 3 prevede che i decreti legislativi provvedano anche alla semplificazione normativa. Il comma 6 reca una clausola di invarianza finanziaria. Il comma 7 prevede che il Governo possa adottare disposizioni integrative o correttive entro due anni dall'entrata in vigore dei decreti legislativi.

La discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Stefania Pezzopane (PD), Liuzzi (CoR), Panizza (Aut), D'Alì (FI-PdL) e Mirabelli (PD).

In replica il relatore, sen. Caleo (PD), ha ribadito la scelta di un modello policentrico, con attività di pianificazione e gestione dell'emergenza, incentrato sulla collaborazione tra i diversi livelli di governo. Ha evidenziato inoltre la gestione sistemica delle risorse e lo svincolo dal pareggio di bilancio dei fondi destinati alla protezione civile.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Pizzetti ha ricordato che il ddl è d'iniziativa parlamentare e mira a rafforzare il sistema di protezione civile sia a livello piramidale sia a livello reticolare, integrando meglio i diversi attori (Stato, Regioni, Comuni, Forze di sicurezza, volontari, enti di ricerca).

Hanno poi illustrato gli emendamenti all'articolo 1 i sen. Lucidi, Wilma Moronese (M5S), Raffaela Bellot (Misto-Fare), Arrigoni (LN), D'Alì (FI-PdL), Loredana De Petris (SI-Sel), Palermo, Buemi (Aut). M5S ha presentato emendamenti per attribuire agli enti di ricerca un peso maggiore nel processo decisionale, per consentire ai cittadini di chiedere interventi della protezione civile sul territorio, per prevedere la rotazione dei dirigenti, per introdurre sanzioni a carico dei comuni inadempienti rispetto ai piani di protezione civile, per prevedere modelli formativi comuni, per limitare gli interventi in deroga alla normativa vigente. LN ha presentato emendamenti per prevedere interventi fiscali più robusti a favore delle attività produttive colpite da eventi calamitosi, per assegnare al capo della protezione civile poteri straordinari in deroga alla normativa vigente, per consentire alle amministrazioni pubbliche di aggiudicare gli appalti con procedura negoziata, per limitare le responsabilità amministrative connesse agli appalti, per ridurre i termini amministrativi per gli interventi di emergenza e ricostruzione. FI-PdL ha presentato emendamenti per sopprimere il riferimento al modello policentrico, in quanto fonte di confusione delle competenze; per reintrodurre il livello provinciale in luogo dell'unione dei comuni, per inquadrare i volontari attraverso corsi di qualificazione, per attribuire ai sindaci in casi individuati poteri di intervento immediato in deroga alle norme di contabilità ordinaria, per prevedere il potere sostitutivo dello Stato in caso di mancata presentazione da parte dei comuni dei piani di protezione civile, per chiarire meglio la competenza della protezione civile rispetto ai grandi eventi con criticità organizzative. SI-Sel ha presentato emendamenti per rendere più trasparente, attraverso una gestione separata, l'utilizzo delle risorse; per estendere ai fondi comunali lo svincolo dal patto di stabilità; per stabilizzare il personale; per introdurre il riferimento agli standard internazionali dei piani di protezione civile; per l'individuazione di standard e livelli minimi nelle prestazioni di assistenza; per diffondere modelli informativi comuni.

(La seduta è terminata alle ore 19:44 )



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