Giovedì 27 Aprile 2017 - 813ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2085, Legge annuale per il mercato e la concorrenza, già approvato dalla Camera dei deputati.

Nella seduta n. 810 i relatori, Luigi Marino (AP) e Tomaselli (PD), hanno illustrato il provvedimento che, nel testo proposto dalla Commissione, si compone di 74 articoli. Il seguito della discussione generale, nella quale sono intervenuti i sen. Cioffi, Castaldi, Michela Montevecchi (M5S), Scalia, Linda Lanzillotta (PD) e Serenella Fucksia (Misto), è stato rinviato ad altra seduta.

A conclusione del dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeo straordinario del 29 aprile, l'Assemblea ha approvato le risoluzioni di maggioranza e del Gruppo ALA nonché le risoluzioni, riformulate, di SI-SEL e FI-PdL.

Il Presidente del Consiglio Gentiloni ha ricordato che il vertice straordinario prevede, come unico punto all'ordine del giorno, l'avvio del negoziato per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. I dieci mesi trascorsi dal voto britannico e i risultati che si sono registrati in alcuni Paesi membri - in attesa anche del voto francese - hanno dimostrato che la Brexit non ha costituito una minaccia per l'Unione, come qualcuno temeva o sperava. Al contrario, nonostante le difficoltà dovute al contesto internazionale, alla gestione dei flussi migratori e alla crisi economica, si è registrata una spinta maggiore verso il progetto europeo. Le celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, con l'importante sottoscrizione di un documento da parte di tutti i 27 Paesi membri, hanno evidenziato per la prima volta come i diversi livelli di integrazione nel processo europeo costituiscano una potenzialità positiva dell'Unione. L'Italia affronterà questa fase negoziale con un atteggiamento di cooperazione, mirando innanzi tutto al mutuo riconoscimento dei diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito e dei cittadini del Regno Unito nella Ue. Il mercato unico europeo non potrà essere scelto dal Governo britannico "à la carte". Con l'uscita di Londra l'Italia giocherà un ruolo ancora più rilevante nel contesto europeo affinché si arrivi a risultati consistenti nelle politiche migratorie comuni. Il progetto di difesa comune è sempre più auspicabile per un ruolo strategico dell'Unione europea nel contesto geopolitico internazionale e per un'ottimizzazione delle risorse economiche.

Alla conseguente discussione hanno preso parte i sen. Monti, Serenella Fucksia, Manuela Repetti (Misto), Sangalli, Emma Fattorini, Martini (PD), Lucidi (M5S), Centinaio (LN), Compagna (GAL), Barani (ALA) e Loredana de Petris (SI-SEL).

Il Governo ha accolto integralmente le proposte di risoluzione n. 1 della maggioranza e n. 4 di ALA. La prima impegna il Governo ad attivarsi affinché il processo negoziale sulla Brexit sia improntato al principio della sincera cooperazione; a lavorare per preservare gli accordi di pace del 1998 tra Regno Unito e Irlanda; a garantire ai cittadini europei che vivono nel Regno Unito un trattamento soggetto ai principi di reciprocità ed equità, non diverso da quello dei cittadini britannici che risiedono nell'Unione, tutelando al contempo i diritti acquisiti dai nostri connazionali operativi in territorio britannico; ad attivarsi per minimizzare le conseguenze negative dell'uscita del Regno Unito su cittadini, imprese e settore pubblico; a sostenere la necessità di nuovi accordi di cooperazione tra UK e UE; ad operare per un negoziato in cui Londra non esca dal mercato finanziario europeo; a rivedere la direttiva sul bail-in; a sostenere la candidatura di Milano come sede dell'EMA. La seconda proposta impegna il Governo a difendere gli interessi italiani nel corso dei negoziati e ad adoperarsi attivamente per una revisione delle regole del fiscal compact.

Il Governo ha respinto le proposte di risoluzione della Lega Nord mentre ha accettato, con riformulazione, le proposte n. 6 della sen De Petris (SI-SEL) e n. 7 del sen Romani (FI-PdL). La prima impegna il Governo a informare periodicamente il Parlamento dello svolgimento dei negoziati; a proporre l'istituzione di un bilancio interno dell'Eurozona finalizzato a politiche di contrasto a diseguaglianze e povertà. La seconda impegna il Governo ad adoperarsi per garantire le frontiere esterne dell'UE; a farsi portavoce del problema legato alla gestione dei flussi; a sostenere la volontà di mantenere il partenariato con il Regno Unito nel reciproco vantaggio. Entrambe le proposte impegnano il Governo a tutelare i cittadini italiani ed europei residenti nel Regno Unito. L'Assemblea ha respinto la proposta di risoluzione n. 5 del sen. Martelli (M5S)nonavendo quest'ultimo accettato l'espunzione di alcuni impegni del dispositivo richiesta dal Governo

Nelle dichiarazioni di voto il sen. Fornaro (Art.1-MDP) ha sottolineato la necessità di un approccio europeo unitario nella trattativa e la contrarietà ad accordi bilaterali. Il sen. Barani (ALA) ha invocato un aiuto concreto dell'Europa nella gestione dei flussi migratori. Il sen. Panizza (Aut) ha evidenziato un contesto europeo più favorevole rispetto al passato anche per affrontare sfide antieuropeiste. Il sen. Casini (AP) ha condiviso le parole del Premier che ha ribadito l'amicizia storica con il Regno Unito. Secondo il sen. Martelli (M5S) l'Unione europea altro non è che una copia del WTO e si basa su false promesse di creazione di maggior benessere e di annullamento delle disuguaglianze. Il sen. Mineo (SI-SEL) ha rimarcato che la vera Unione si raggiungerà rilanciando un'Europa solidale, che combatte le diseguaglianze, in direzione opposta a quella dell'America di Trump. Secondo il sen. Alicata (FI-PdL) la Brexit dovrà essere soprattutto l'occasione per rivedere i rapporti tra l'Unione europea e i propri cittadini. Il sen. Cociancich (PD) ha infine ribadito la necessità di cogliere questa opportunità per realizzare un progetto fino ad oggi solo parzialmente compiuto.

(La seduta è terminata alle ore 13:41 )



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