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917ª Seduta pubblica

Giovedì 14 dicembre 2017 alle ore 09:38

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2801, recante norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento (Dat).

Il ddl disciplina il consenso informato del paziente ai trattamenti sanitari e agli accertamenti diagnostici, interviene in tema di terapia del dolore, divieto di ostinazione irragionevole nelle cure e dignità nella fase finale della vita, introduce l'istituto delle disposizioni anticipate di volontà e lo strumento della pianificazione condivisa delle cure. In particolare, l'articolo 1 prevede che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. Ognuno ha il diritto di conoscere le proprie condizioni di salute, di essere informato in modo completo, aggiornato e comprensibile, di rifiutare qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario, di revocare il consenso prestato. Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare o rinunciare al trattamento sanitario ed è esente da responsabilità civile o penale.

Nella seduta di ieri gli 8 articoli del provvedimento sono stati approvati senza modifiche.

Nelle dichiarazioni finali hanno espresso voto favorevole i sen. Manuela Repetti (Misto-IPI), Mazzoni (ALA), Nerina Dirindin (Art. 1-MDP), Palermo (Aut), Alessia Petraglia (SI-SEL), Paola Taverna (M5S) e Emilia De Biasi (PD). Il Parlamento, svolgendo il suo ruolo più peculiare, approva un provvedimento che risponde alle esigenze della società e qualifica la XVII legislatura sul piano dell'avanzamento dei diritti. Il testo è chiaro, equilibrato ed essenziale, non prevede alcun obbligo ma tutela la libertà di scelta rispetto ai trattamenti sanitari. Secondo Art.1-MDP l'unico problema è il mancato stanziamento di risorse: l'attuazione della legge richiede infatti personale con adeguate competenze professionali.

I Gruppi AP e FI-PdL hanno lasciato libertà di coscienza ai propri componenti; hanno espresso voto contrario i sen. Quagliariello (FL), Centinaio (LN), D'Ambrosio Lettieri (GAL), Aiello (AP) e Zuffada (FI-PdL) e, in dissenso dai rispettivi Gruppi, i sen. Romano (Aut) e Amoruso (ALA). La legge, definita da più parti "la via italiana all'eutanasia", contiene disposizioni ideologiche, ambigue, in taluni casi visibilmente errate, che, negando il principio dell'alleanza terapeutica, trasformano il medico in un burocrate, un mero esecutore delle DAT. Pur apprezzando il tentativo di colmare un vuoto normativo in una materia sulla quale esistono solo pronunciamenti dell'autorità giudiziaria, i Gruppi LN, AP e FI-PDL hanno lamentato il rifiuto, dettato da ragioni propagandistiche, di ogni contributo migliorativo. Hanno ricordato, in particolare, le proposte volte a riconoscere l'obiezione di coscienza, a istituire il registro nazionale delle DAT e a prevedere il rinnovo periodico delle disposizioni. Con motivazioni differenti, i sen. Carraro (FI-PdL) e Sacconi (AP) hanno annunciato la non partecipazione al voto.

In risposta alle richieste dei sen. Endrizzi (M5S) e Loredana De Petris (SI-Sel), che hanno sollecitato rispettivamente l'esame del ddl sui vitalizi e dello ius soli, il Presidente Grasso ha annunciato la convocazione della Conferenza dei Capigruppo martedì 17 dicembre.

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