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646ª Seduta pubblica

Lunedì 27 giugno 2016 alle ore 11:02

Comunicato di seduta

A conclusione delle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, l'Assemblea ha approvato, oltre alla proposta di maggioranza n. 4, le proposte di risoluzione n. 1 (testo 4) del sen. Calderoli, n. 3 del sen. Barani (AL-A) e n. 10 (testo 2) del sen. Romani (FI-PdL).

La proposta del sen. Calderoli (LN) impegna il Governo a ridiscutere la proposta di riforma dei Trattati di Dublino e a perseguire risultati misurabili in termini di rimpatri degli immigrati irregolari; a sostenere che le sanzioni alla Russia non si rinnovano in modo automatico; a non contrastare iniziative per la libera espressione della volontà popolare su modalità e contenuti della partecipazione all'Unione; ad assicurare nei negoziati per l'ingresso nell'Unione massimi standard in termini di democrazia e diritti. La proposta del sen. Barani (AL-A) impegna il Governo ad ottenere risultati concreti in tema di immigrazione e spazi di flessibilità. La proposta di maggioranza impegna il Governo a sollecitare un rapido chiarimento delle implicazioni del referendum britannico, a concordare un Migration compact, a potenziare il ruolo dell'Italia nelle sedi europee, a promuovere una conferenza per una nuova governance, a sostenere una politica commerciale dell'Unione attenta alla crescita. La proposta del sen. Paolo Romani (FI-PdL) impegna il Governo a farsi portavoce della necessità di un'ampia riflessione sul futuro della UE; a dare attuazione ad un sistema integrato di gestione delle frontiere esterne e ad una politica comune dell'immigrazione; a promuovere una revisione del bilancio europeo; ad impegnarsi per l'inizio della fase 3 della missione Eunavfor Med; ad attivarsi per colmare il ritardo del fondo per gli investimenti strategici, per far pronunciare il Consiglio sul continuo sforamento dei margini di surplus commerciale da parte di alcuni Paesi, per riconsiderare le sanzioni contro la Federazione russa.

All'inizio della seduta il Presidente del Consiglio Renzi ha ricordato che l'incontro preliminare di oggi pomeriggio, con il premier francese Hollande e con la cancelliera tedesca Merkel, verterà sulla linea da seguire dopo la Brexit, l'esito positivo del referendum per l'uscita del Regno Unito dalla UE. Il voto inglese pesa come un macigno sulla storia europea e non va minimizzato: non si può temporeggiare in attesa di un nuovo referendum. E' significativo che il consenso maggiore alla Brexit sia venuto dalle zone manifatturiere, dove l'Europa catalizza lo scontento popolare. L'Italia chiede da tempo un'Europa più sociale, più solidale, più interessata al futuro dei giovani, un'Europa più politica e meno burocratica: il messaggio italiano esce rafforzato dal voto inglese. Il vertice di domani dovrà concentrarsi sul rilancio dell'Europa, non sulle trattative per la procedura di uscita della Gran Bretagna. Dopo un accenno all'esito incerto delle elezioni spagnole, il Presidente del Consiglio ha ricordato che la periferia europea è il fronte più esposto, e che la sua sicurezza può essere garantita solo a livello europeo; ha evidenziato, infine, l'importanza dell'accordo raggiunto tra Israele e la Turchia.

Alla conseguente discussione hanno preso parte i sen. Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Centinaio (LN), Tremonti (GAL), Mazzoni (AL-A), Loredana De Petris (SI-SEL), Sacconi (AP), Lucidi (M5S), Tronti, Latorre (PD), Panizza (Aut), Manuela Repetti (Misto), Paolo Romani (FI-PdL). Il sen. Tremonti (GAL) ha evidenziato che, in un quadro europeo molto incerto e turbolento, la riforma costituzionale voluta dal Governo aggrava i rischi di instabilità perché attribuisce a una Camera locale, formata da consiglieri regionali, competenze esclusive nella politica europea e internazionale. Per affrontare le attuali difficoltà europee, bisognerebbe puntare su una federazione di Stati sovrani. La sen. Bonfrisco (CoR) e il sen. Centinaio (LN) hanno espresso comprensione per le ragioni del voto inglese, che esprime scontento rispetto ad un'Europa che privilegia burocrazia e finanza, a scapito dei cittadini e delle imprese. Il sen. Centinaio (LN) ha ribadito inoltre la necessità di revocare le sanzioni contro la Russia. Secondo la sen. De Petris (SI-SEL), che si sarebbe aspettata indicazioni più chiare dal premier, il voto inglese esprime sfiducia nei confronti del rigore finanziario. Il richiamo retorico all'unità europea è insufficiente, anche perché la Germania continua a privilegiare i propri interessi; occorre anzitutto rivedere il bail in. Il sen. Mazzoni (AL-A) ha espresso preoccupazione per la politica della Germania, che non intende riequilibrare il surplus commerciale. Il sen. Sacconi (AP) ha colto l'occasione per auspicare una revisione della legge elettorale. Secondo il sen. Paolo Romani (FI-PdL), che ha chiesto un'informativa del Governo sugli esiti dell'incontro di Berlino, i prossimi vertici europei devono prendere misure straordinarie in tema di unione bancaria, investimenti, poteri della BCE, eurobond, immigrazione. Deflazione, surplus commerciale tedesco, prevalenza della tecnocrazia sul livello della decisione politica stanno disintegrando l'Europa: l'Italia deve essere motore di una nuova unione a trazione non più tedesca. Secondo il sen. Lucidi (M5S) il voto inglese va rispettato e sostenuto: è una lezione di democrazia rispetto all'attuale configurazione europea, una struttura burocratica sovraordinata agli Stati priva di legittimazione democratica. Il sen. Panizza (Aut) ha segnalato la necessità di smorzare le tensioni sul fronte ucraino e di mettere mano ad un meccanismo che scarica la crisi economica sui lavoratori.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gozi ha espresso parere favorevole sulle proposte di risoluzione n. 1 del sen. Calderoli (LN), n. 3 del sen. Barani (AL-A) e n. 4 dei sen. Zanda (PD), Schifani (AP) e Zeller (Aut). Ha accolto con riformulazioni la proposta di risoluzione n. 10 del sen. Romani (FI-PdL); ha chiesto una riformulazione della proposta n. 8 del sen. Candiani (LN), che non è stata accettata dal presentatore il quale ha insistito sulla necessità del coinvolgimento dei Parlamenti nell'approvazione dei trattati TTIP e CETA. Il Governo ha espresso parere contrario sulle proposte di risoluzione n. 2 del sen. Tosato (LN), n. 5 della sen. De Petris (SI-SEL), n. 6 del sen. Centinaio (LN), n. 7 della sen. Bonfrisco (CoR) e n. 9 del sen. Lucidi (M5S).

Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Alessandra Bencini (Misto), Tosato (LN), Langella (AL-A), Fravezzi (Aut), Loredana De Petris (SI-SEL), Schifani (AP), Elena Fattori (M5S), Gasparri (FI-PdL) e Zanda (PD).

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