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673ª Seduta pubblica

Martedì 2 agosto 2016 alle ore 09:32

Comunicato di seduta

Con 165 voti favorevoli e 96 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 2495 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio.

Nella seduta di ieri la relatrice, sen. Zanoni (PD), ha ricordato le principali misure contenute nel decreto: per quanto riguarda le regioni, il ddl dstina 74,5 milioni al fondo per il trasporto pubblico locale, assegna alle regioni che hanno rispettato il vincolo del pareggio di bilancio le risorse provenienti dalle sanzioni a carico delle regioni che non lo hanno rispettato; dà attuazione agli accordi tra lo Stato e le Regioni Sicilia e Valle d'Aosta. Per quanto riguarda le città metropolitane e le province, il decreto disapplica le sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilità nel 2015; stanzia 48 milioni per le funzioni fondamentali e 100 milioni per la manutenzione delle strade. Per quanto riguarda i comuni, prevede un nuova modalità perequativa di ripartizione del fondo di solidarietà; stanzia 80 milioni per quelli colpiti da calamità natuali; prevede un piano triennale per la stabilizzazione del personale delle scuole dell'infanzia e degli asili nido. Altre misure riguardano l'Agenzia del farmaco e la spesa sanitaria, la bonifica delle discariche abusive e la depurazione delle acque reflue, il contributo ai produttori di latte, alle imprese viticole e al settore cerealicolo. Infine, alcune disposizioni riguardano i minori stranieri non accompagnati, il nuovo piano di rateizzazione dei debiti fiscali, il sostegno alle fondazioni lirico-sinfoniche, la proroga delle concessioni demaniali, lo stanziamento di 10 milioni per i familiari delle vittime del disatro ferroviario di Andria.

Nelle dichiarazioni di voto finale hanno negato la fiducia i sen. Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Silvana Comaroli (LN), Giovanni Mauro (GAL), Uras (Misto), Giovanna Mangili (M5S), D'Alì (FI-PdL). Hanno invece annunciato la fiducia i sen. Langella (AL-A), Laniece (Aut), Gualdani (AP), Santini (PD).

I Gruppi di opposizione hanno criticato il provvedimento per ragioni di metodo e di merito. Il decreto, che si configura come una minifinanziaria estiva, piena di misure clientelari e microsettoriali, è privo dei requisiti di omogeneità, necessità e urgenza e non affronta i nodi della finanza locale. Le norme che privano la Sicilia di introiti fiscali violano, inoltre, le norme statutarie della Regione. Dopo aver spogliato gli enti territoriali di competenze e di risorse proprie, e dopo aver imposto vincoli troppo stringenti e tagli indiscriminati, il Governo tampona le emergenze con mance, deroghe e sanatorie, che non danno certezze, penalizzano le amministrazioni virtuose e premiano gli amministratori che non hanno rispettato le regole. Sono stati particolarmente criticate le disposizioni discriminatorie sulle calamità naturali, le norme emergenziali sull'accoglienza, l'erogazione di 120 milioni a fondazioni lirico-sinfonico male gestite.

I Gruppi di maggioranza hanno ricordato che il ddl, unitamente al decreto sull'armonizzzione dei bilanci e alla legge di stabilità 2016, attenua i vincoli del Patto di stabilità e concorre al miglioramento delle condizioni degli enti territoriali, che riacquistano la possibilità di programmare la spesa.

Alle ore 10,25 il Presidente Grasso ha ricordato la strage di Bologna del 2 agosto 1980.

L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 2290, recante disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi.

La relatrice, sen. Bertuzzi (PD), dopo essersi soffermata sulle contraddizioni dell'attuale modello di produzione e di consumo, ha illustrato il provvedimento che mira a semplificare, agevolare e incentivare la donazione di eccedenze. Il testo, d'iniziativa parlamentare, si compone di 18 articoli, suddivisi in tre capi. Il capo I (articoli 1 e 2) delinea finalità e definizioni del ddl, che mira alla riduzione degli sprechi alimentari e farmaceutici, al recupero e alla donazione delle eccedenze, alla limitazione degli impatti negativi sull'ambiente, al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, alla promozione di attività di ricerca e informazione dei consumatori. Il capo II, comprendente gli articoli da 3 a 12, prevede misure di semplificazione per la cessione gratuita degli alimenti a fini di solidarietà sociale. In particolare, l'articolo 3 detta le modalità di cessione delle eccedenze alimentari, da parte degli operatori del settore alimentare, ai soggetti donatari, direttamente o mediante incarico ad altro soggetto. La cessione delle eccedenze alimentari destinate al consumo umano deve essere gratuita e rivolta prioritariamente alle persone indigenti. L'articolo 5 dispone circa i requisiti e la conservazione delle eccedenze alimentari in cessione gratuita. L'articolo 8 prevede l'integrazione delle funzioni e della composizione del tavolo istituito in relazione al Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti. L'articolo 10 demanda al Ministero della salute la definizione di linee di indirizzo per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità. L'articolo 11 rifinanzia con due milioni di euro il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, e istituisce un Fondo, con una dotazione di un milione di euro, per il finanziamento di progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi. L'articolo 12 riguarda il finanziamento degli interventi per la riduzione dei rifiuti alimentari. Il capo III, comprendente gli articoli da 13 a 18, reca ulteriori misure per la cessione gratuita di abiti e farmaci. In particolare, l'articolo 15 modifica la disciplina sui sistemi di raccolta e impiego di medicinali inutilizzati o scaduti. Gli articoli 16 e 17 dettano disposizioni di carattere tributario e finanziario.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Campanella (SI-SEL), Nerina Dirindin, Laura Puppato, Laura Fasiolo (PD); Mandelli, Scoma (FI-PdL); Liuzzi (CoR); Candiani (LN); Cristina De Pietro (Misto); Gaetti (M5S). In replica il Ministro per le politiche agricole Martina ha affermato che la lotta allo spreco alimentare consentirà di recuperare un milione di tonnellate di cibo e ha manifestato orgoglio per il modello italiano, che ha carattere promozionale, partecipativo e premiale.

Il testo è stato approvato senza emendamenti, ma sono stati accolti diversi ordini del giorno (vedi Allegato A del Resoconto stenografico). I sen. Mandelli (FI-PdL) e Candiani (LN) hanno dichiarato voto contrario all'articolo 15, in ragione del mancato accoglimento di emendamenti volti a recepire il parere della Commissione sanità: in relazione alla raccolta di medicinali, il testo avrebbe dovuto specificare che l'attività di distribuzione deve avvenire a cura di personale abilitato alla professione di farmacista.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Mazzoni (AL-A), Panizza (Aut), Formigoni (AP), Daniela Donno (M5S), Vaccari (PD) e Amidei (FI-PdL), che ha però criticato la chiusura del Governo sugli emendamenti relativi alla distribuzione dei farmaci. Pur annunciando voto favorevole, la sen. Petraglia (SI-SEL) ha messo in luce i limiti di un testo - ispirato a una filosofia caritatevole anziché ecologista - che non interviene sul consumo consapevole e non prevede obblighi di cessione delle eccedenze per la grande distribuzione e gli operatori del settore alimentare. Pur condividendo la lotta allo spreco alimentare, il sen. Candiani (LN) ha posto l'accento sull'importanza dell'educazione, ha criticato l'insufficiente dotazione finanziaria del ddl e la presenza di norme sulla raccolta di medicinali. Il sen. D'Ambrosio Lettieri (CoR) ha annunciato l'astensione: per ragioni incompensibili il provvedimento è stato blindato.

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 2500 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico, già approvato dalla Camera dei deputati.

L'articolo 1 posticipa di sei mesi (dal 1° luglio 2016 al 1° gennaio 2017) il termine a decorrere dal quale tutti gli atti del processo amministrativo dovranno essere sottoscritti con modalità digitali. La Camera dei deputati ha introdotto disposizioni che autorizzano il Ministro della giustizia a procedere ad assunzioni straordinarie di personale amministrativo, attingendo a graduatorie ancora valide e al personale delle province o bandendo nuovi concorsi. L'articolo 2 precisa che il processo amministrativo telematico sarà avviato a partire dal 1° gennaio 2017 e per i primi tre mesi sarà possibile sottoscrivere gli atti sia in modo tradizionale sia in forma digitale.

I sen. Loredana De Petris (SI-SeL), Anna Maria Bernini (FI-PdL) e Calderoli (LN) hanno presentato pregiudiziali di costituzionalità: il decreto dispone la quarta proroga del processo telematico; le norme sulle assunzioni sono estranee alla materia, violano il principio di accesso per concorso alla pubblica amministrazione e sono prive di copertura finanziaria. Respinte con unica votazione le pregiudiziali, è iniziata la discussione generale, nella quale è intervenuto il sen. Galimberti (FI-PdL).

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