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713ª Seduta pubblica

Mercoledì 2 novembre 2016 alle ore 16:30

Comunicato di seduta

In apertura di seduta il Presidente Grasso ha ricordato la figura di Tina Anselmi, scomparsa nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre scorso. Partigiana, sindacalista, protagonista della vita politica del secondo dopoguerra, Tina Anselmi è stata la prima donna ministro della storia italiana, si è occupata in modo particolare di sanità e di temi sociali, ha presieduto la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2.

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2233, nel testo proposto dalla Commissione, recante "misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato". Il ddl è collegato alla manovra di finanza pubblica.

Nella seduta pomeridiana del 26 ottobre il sen. Sacconi (AP) ha svolto la relazione introduttiva ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. Lucrezia Ricchiuti, Maria Spilabotte (PD), Barozzino (SI-Sel), Pagano (AP), Puglia (M5S) e Serafini (FI-PdL). La sen. Ricchiuti (PD), a titolo personale, ha annunciato voto contrario al provvedimento che, strettamente legato al Jobs act, è ispirato alla logica della frammentazione, anziché alla filosofia dell'universalità e dell'oggettività dei diritti, e non è in grado di promuovere occupazione. Il ddl non risolve il problema del compenso adeguato e reintroduce la collaborazione continuata nei contratti d'opera; le disposizioni sul lavoro agile aprono nuovi varchi nel mondo del precariato. Anche il sen. Barozzino (SI-Sel) ha fortemente criticato il provvedimento perché elude il problema del finto lavoro autonomo, che maschera rapporti di lavoro subordinato. Il sen. Puglia (M5S) ha espresso apprezzamento per la protezione delle invenzioni e per le semplificazioni, ma ha chiesto l'espunzione dal ddl delle norme sul lavoro agile che il sen. Serafini (FI-PdL) ha salutato, invece, come un'innovazione positiva.

In replica il relatore, sen. Sacconi (AP), ha evidenziato l'esigenza di una maggiore trasparenza nella gestione previdenziale delle professioni non ordinistiche e ha difeso le norme sul lavoro agile in quanto incoraggiano la diffusione della tecnologia digitale.

Secondo il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Nannicini dopo che il Jobs act ha stabilito un confine tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, il ddl n. 2233 prevede nuove tutele nella committenza (riconoscimento della creatività, clausole abusive, tutela della malattia e della maternità) e incentivi fiscali alla formazione e alla riqualificazione professionale. Dopo aver richiamato la riduzione dell'aliquota IVA per le professioni non ordinistiche, prevista dalla prossima legge di bilancio, il rappresentante del Governo ha affermato che le norme sul lavoro agile non mirano alla deregolazione del lavoro subordinato, ma accompagnano processi di innovazione tecnologica.

I primi 16 articoli sono stati approvati senza modifiche. All'articolo 17 è stato approvato l'emendamento 17.203 del sen. Ichino (PD). Gli articoli da 18 a 22 sono stati approvati senza modifiche. Le dichiarazioni e il voto finale sono stati rinviati alla seduta di domani.

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