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751ª Seduta pubblica

Martedì 31 gennaio 2017 alle ore 16:32

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl n. 1261-B, disposizioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Il testo torna alla Camera dei deputati.

Nella seduta antimeridiana del 26 gennaio si è concluso l'esame degli emendamenti e sono state approvate modifiche agli articoli 1 e 3 (v. comunicato n. 749). Il Senato ha espunto le norme penali e repressive introdotte dalla Camera per tornare all'impostazione originaria del provvedimento che è rivolto soltanto ai minori, verte in modo specifico sul cyberbullismo, mira a prevenire il fenomeno attraverso l'educazione e la sensibilizzazione.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Alessandra Bencini (Misto-IdV), Liuzzi (CoR), Erika Stefani (LN), Adele Gambaro (ALA), Orellana (Aut), Alessia Petraglia (SI-Sel), che ha auspicato lo stanziamento di adeguate risorse, Fabiola Anitori (AP), Daniela Donno (M5S), Anna Maria Bernini (FI-PdL), che ha richiamato la necessità di monitorare l'attuazione della legge, Elena Ferrara (PD), che ha posto l'accento sulla continuità degli interventi. Il sen. Giovanardi (GAL) ha annunciato l'astensione a causa del mancato accoglimento all'articolo 3 di un emendamento volto a sopprimere il riferimento alle tematiche di genere con riguardo alle associazioni di comprovata esperienza che partecipano al tavolo tecnico per la prevenzione del cyberbullismo.

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 2068, nel testo proposto dalle Commissioni, recante Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile, già approvato dalla Camera dei deputati.

I relatori, sen. Caleo e Collina (PD), hanno spiegato i motivi di ordine finanziario che hanno rallentato l'iter del ddl che mira a riordinare e semplificare il quadro normativo per rendere più chiare le procedure, i ruoli, le competenze, le responsabilità. Il ddl in particolare restituisce al Dipartimento della Protezione civile compiti di prevenzione strutturale a tutela del territorio; rivolge un'attenzione prioritaria al volontariato e alla collaborazione con università e enti di ricerca; snellisce e potenzia il coordinamento tra i diversi livelli di governo del territorio. Il provvedimento non interviene sulla ricostruzione: occorrerà approvare un ulteriore ddl per rendere le procedure più snelle e trasparenti.

Il ddl è composto da un solo articolo; il comma 1 stabilisce che la delega debba essere esercitata entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della legge e ne delinea gli ambiti, tra i quali la definizione delle attività di protezione civile; l'organizzazione di un sistema policentrico, che consenta la definizione dei livelli di coordinamento intermedi tra il livello comunale e regionale; la distinzione tra le funzioni di carattere politico e quelle di gestione amministrativa; la partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile; la disciplina dello stato di emergenza e la previsione del potere di ordinanza in deroga a norme vigenti; la previsione di modalità di intervento volte a garantire l'effettività delle misure adottate; la disciplina del finanziamento attraverso il Fondo della protezione civile, il Fondo per le emergenze nazionali e il Fondo regionale di protezione civile; la disciplina delle procedure finanziarie e contabili che devono rispettare i commissari delegati titolari di contabilità speciale. Il comma 2 definisce i principi e i criteri direttivi, tra i quali l'identificazione delle tipologie dei rischi per i quali si esplica l'azione di protezione civile; l'omogeneizzazione, su base nazionale, delle terminologie e dei codici adottati per classificare le diverse attività; l'introduzione di strumenti di semplificazione volti alla riduzione degli adempimenti amministrativi. Il comma 3 prevede che i decreti legislativi provvedano anche alla semplificazione normativa. Il comma 4 prevede che i decreti legislativi debbano definire i criteri da seguire al fine di adottare, entro due anni, iniziative per la ricognizione, la modifica e l'integrazione dei provvedimenti di attuazione. Il comma 5 disciplina le modalità di adozione dei decreti legislativi, mentre il comma 6 reca una clausola di invarianza finanziaria a saldo: qualora dall'attuazione della delega discendano nuovi o maggiori oneri, l'emanazione dei decreti delegati sarà condizionata all'entrata in vigore dei provvedimenti di copertura. Infine, il comma 7 prevede che il Governo possa adottare disposizioni integrative o correttive entro due anni dall'entrata in vigore dei decreti legislativi.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Arrigoni, Candiani (LN); Daniela Valentini, Elena Fissore (PD); Marinello (AP); Lucidi (M5S). La Lega Nord si è soffermata sulle criticità del provvedimento che è stato accelerato senza un'adeguata analisi dei problemi e, conferendo una delega, non può dare risposte immediate alle popolazioni colpite dal terremoto; per rafforzare la Protezione civile occorrerebbe migliorare il sistema di finanziamento, snellire la catena di comando e conferire poteri straordinari al capo della Protezione civile, ridurre di un terzo i termini amministrativi. M5S ha presentato emendamenti per estendere le competenze della Protezione civile ai disastri derivanti dall'inquinamento. Il seguito dell'esame è stato rinviato.

In apertura di seduta la sen. Montevecchi (M5S) ha lamentato il mancato inserimento in calendario dell'informativa del Ministro dell'economia sulla manovra correttiva: l'Assemblea aveva votato l'inserimento dell'informativa nella seduta del 26 gennaio, il calendario della settimana prevede invece un question time sull'argomento. Al termine della seduta il sen. Stefano (Misto) ha chiesto un'informativa del Governo sulla situazione dello stabilimento Ilva di Taranto.

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