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785ª Seduta pubblica

Mercoledì 15 marzo 2017 alle ore 09:32

Comunicato di seduta

Con 156 voti favorevoli, 121 contrari e un'astensione l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 2067, recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena. Il testo torna alla Camera dei deputati.

Nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione di un maxiemendamento sostitutivo dell'intero ddl, che recepisce il testo licenziato dalla Commissione e alcuni emendamenti dei relatori.

Il provvedimento di compone di 40 articoli, suddivisi conque titoli. Il Titolo I reca modifiche al codice penale: il capo I detta norme in materia di estinzione del reato per condotte riparatorie e aumenta i limiti di pena per i delitti di scambio elettorale politico-mafioso, furto e rapina; il capo II modifica la disciplina della prescrizione, prevedendo una sospensione di un anno e sei mesi dopo la sentenza di condanna; il capo III reca una delega al Governo per la riforma del regime di procedibilità per taluni reati, per il riordino di alcuni settori del codice penale e per la revisione della disciplina del casellario giudiziale. Il Titolo II reca modifiche al codice di procedura penale: il capo I prevede modifiche in materia di incapacità dell'imputato di partecipare al processo e fissa un termine di tre mesi per la conclusione delle indagini preliminari; il capo II prevede modifiche in materia di riti speciali, udienza preliminare, istruzione dibattimentale e struttura della sentenza di merito; il capo III riguarda la semplificazione delle impugnazioni. Il Titolo III reca modifiche alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e alla normativa di organizzazione dell'ufficio del pubblico ministero. Il Titolo IV, all'articolo 34, conferisce una delega al Governo per la riforma del processo penale e dell'ordinamento penitenziario e, in materia di intercettazioni, fissa principi e criteri per garantire la riservatezza delle comunicazioni e per ridefinire le spese per intercettazioni. Il Titolo V reca disposizioni finali (clausola di invarianza finanziaria ed entrata in vigore).

Hanno svolto dichiarazione di voto contraria i sen. Di Maggio (CoR), Mineo (SI-Sel), Patrizia Bisinella (Misto-Fare), Erika Stefani (LN), Giovanardi (GAL), Falanga (ALA), Maria Mussini (Misto), Giarrusso (M5S) e Caliendo (FI-PdL). Con diversi accenti hanno annunciato voto favorevole i sen. Lucrezia Ricchiuti (MDP), Buemi (Aut), D'Ascola (AP) e Rosa Filippin (PD).

Pur apprezzando le norme sull'ordinamento penitenziario tese a rendere più civile la condizione dei detenuti, SI-Sel ha criticato il provvedimento per ragioni di merito e di metodo: per superare le divergenze interne alla maggioranza, il Governo ha posto la fiducia su un testo che è frutto di una mediazione al ribasso e appare volto a garantire l'impunità ai colletti bianchi, rendendo più complicato il perseguimento dei reati contro la pubblica amministrazione. Secondo i GruppiALA, CoR, FI-PdL e GAL l'allungamento dei termini della prescrizione fino a trent'anni viola i principi costituzionali della ragionevole durata del processo e della presunzione di innocenza. LN ha criticato in particolare l'estinzione del reato per condotte riparatorie, la procedibilità a querela per i reati con pene inferiori a quattro anni, i benefici penitenziari che vanificano l'aumento della pena per rapina e furto in appartamento. M5S ha criticato la procedibilità a querela di parte, i termini per le indagini preliminari e la norma sulle intercettazioni che limita il potere investigativo della magistratura, imbavaglia l'informazione, ostacola la lotta alla corruzione. Il Gruppo MDP ha criticato la mancata estensione al processo penale delle notifiche informatiche, i limiti di durata delle indagini preliminari, il passo indietro rispetto al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Favorevole alle misure deflattive (fissazione di un termine per le indagini preliminari, semplificazione delle impugnazioni, norme sulla giustizia riparatoria), il Gruppo Aut ha espresso riserve sulla modifica della prescrizione ma ha votato la fiducia per senso di responsabilità. Secondo AP, invece, la norma che allunga i termini di prescrizione dopo la sentenza d'appello è equilibrata e conserva la natura garantista dell'istituto. Il PD ha rilevato che la norma sulle intercettazioni tutela la privacy dei soggetti occasionalmente coinvolti nell'indagine; ha inoltre posto l'accento sull'estinzione dei reati procedibili a querela mediante condotte riparatorie e sull'inasprimento delle sanzioni per il reato di scambio elettorale politico mafioso; ha ricordato infine che in questa legislatura sono stati realizzati interventi significativi in materia di giustizia penale (norme sull'autoriciclaggio, il falso in bilancio, la lotta alla corruzione e i reati contro la pubblica amministrazione).

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