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808ª Seduta pubblica

Mercoledì 19 aprile 2017 alle ore 09:34

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 2784 di conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2017, n. 25, recante disposizioni urgenti per l'abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti (abrogazione voucher), già approvato dalla Camera dei deputati.

L'articolo 1 dispone l'abrogazione dell'istituto del lavoro accessorio, sul quale pende un referendum, prevedendo che i buoni per prestazioni di lavoro richiesti alla data di entrata in vigore del decreto possono essere impiegati fino al 31 dicembre 2017. L'articolo 2 modifica l'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo n. 276 del 2003, sopprimendo deroghe parziali al regime ordinario di responsabilità solidale del committente imprenditore o datore di lavoro con l'appaltatore e con gli eventuali subappaltatori nei confronti dei lavoratori.

La relatrice, sen. Parente (PD), ha ricostruito l'evoluzione normativa dei voucher che, introdotti dalla legge Biagi per prestazioni di natura occasionale di una limitata platea di soggetti, hanno avuto un'applicazione sempre più ampia con effetti distorsivi e contrari alla finalità originaria dell'istituto. L'abrogazione delle norme in esame potrà rappresentare l'occasione per affrontare il tema del lavoro discontinuo, con normative adeguate che diano tutele alle lavoratrici e ai lavoratori e non consentano abusi o elusioni. La relatrice ha invitato, infine, il Governo a valutare attentamente i possibili effetti della revisione della disciplina sulla responsabilità solidale nei confronti di chi ha adempiuto rispetto al coobbligato inadempiente.

Respinte le pregiudiziali di costituzionalità, avanzate dai sen. Erika Stefani (LN), Barani (ALA) e Malan (FI-PdL), è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Ichino, Angioni, Nicoletta Favero (PD), Puglia, Sara Paglini (M5S), Marin, Piccoli (FI-PdL), Alessandra Bencini (Misto-IdV), Consiglio (LN), Berger, Panizza (Aut), Pegorer (MDP), Mazzoni (ALA). Le opposizioni hanno accusato il Governo di abrogare il lavoro accessorio al solo scopo di evitare una sconfitta referendaria. Secondo FI-PdL, LN e ALA il provvedimento è privo dei requisiti costituzionali di necessità e urgenza e politicamente sbagliato perché restituisce alla CGIL un potere di veto in materia di rapporti di lavoro. Il lavoro accessorio, che ha facilitato l'incontro tra domanda e offerta di lavoro in specifici settori, non dovrebbe essere eliminato bensì disciplinato in modo da evitarne un uso improprio. Contrario alla battaglia della Cgil, che ha fatto del lavoro a chiamata un simbolo della precarietà, il Gruppo delle Autonomie condivide però l'opportunità di evitare una lacerante campagna referendaria. Anche i senatori del PD hanno espresso perplessità sulla semplice cancellazione di un istituto che non è alternativo al lavoro subordinato e non costituisce la fonte di reddito principale. MDP è invece favorevole al provvedimento che rappresenta un'occasione per ripensare le politiche del lavoro: la crescita e la competitività non si possono rilanciare con la precarizzazione, la compressione delle tutele e dei salari. M5S ha posto l'accento sulle contraddizioni di una maggioranza la quale ha approvato il Jobs act che ha esteso i voucher al fine di gonfiare i dati relativi all'occupazione.

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