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538ª Seduta pubblica

Martedì 17 novembre 2015 alle ore 17:10

Comunicato di seduta

Il Governo ha reso un'informativa sugli attentati di Parigi.

Il Ministro degli affari esteri Gentiloni ha affermato che responsabile dell'attacco senza precedenti - preceduto dalla distruzione del jet russo e dalla strage di Beirut- è il terrorismo fondamentalista islamico, diventato più pericoloso con la sfida di Daesh, che va fronteggiata, a livello internazionale, distruggendone la capacità di controllo del territorio e di attrazione di combattenti stranieri. Recentemente Daesh è stato indebolito da operazioni che hanno tagliato la principale arteria tra la capitale irachena e quella siriana, mentre proseguono i bombardamenti di forze statunitensi, turche e francesi. A settembre in Siria si è aggiunto l'intervento militare russo, che ha avuto un limitato impatto militare ma un rilevante impatto politico. L'Italia fa parte della coalizione anti Daesh ed è responsabile dell'addestramento delle forze curde, che stanno svolgendo un ruolo militare fondamentale, e delle forze di polizia irachena. Occorre fare di più, evitando di ripetere gli errori già commessi in Iraq e in Libia: in Siria serve una transizione politica per allontanare Assad, evitando che il vuoto di potere sia riempito da Daesh, e la Russia può dare un contributo fondamentale a questa soluzione. Gli incontri di Vienna hanno aperto spiragli e vanno nella direzione auspicata dall'Italia. In conclusione, il Ministro ha dichiarato che non si tratta di combattere l'Islam, ma di difendere la sicurezza, senza rinunciare alla libertà e senza fare confusione tra criminali e profughi.

Il Ministro dell'interno Alfano ha dato conto delle misure di prevenzione adottate subito dopo gli attentati di Parigi: sebbene non vi siano segnali di iniziative terroristiche specifiche in Italia, il livello di allerta è stato innalzato al grado due (rischio elevato). La vigilanza è stata intensificata negli snodi di traffico, nelle stazioni, negli scali portuali e aeroportuali, valichi di frontiera. Sono stati convocati il Comitato di analisi strategica antiterrorismo e il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, che ha deciso di anticipare l'utilizzo di uomini delle Forze armate, da impiegare per il Giubileo, con lo scopo circoscritto di presidiare gli obiettivi sensibili. A Roma sono state assegnate circa 1.200 unità aggiuntive di Forze di polizia; è stato rinforzato il presidio nei centri del turismo religioso; saranno intensificati i controlli in relazione ad eventi di massa. In vista del Giubileo, il Governo ha dedicato particolare attenzione al controllo dello spazio aereo. Il Ministro ha fornito dati sulle indagini, perquisizioni e arresti eseguiti nel corso dell'anno; ha evidenziato la necessità di aumentare le risorse per la sicurezza nella legge di stabilità e ha fatto appello a sentimenti di coesione nazionale.

Secondo la sen. Bonfrisco (CR) l'attentato di Parigi deve far riflettere sugli errori commessi nelle politiche dell'immigrazione e nelle politiche educative, che hanno arretrato nella difesa dell'identità cristiana. La Capogruppo di Conservatori e Riformisti ha offerto coesione rispetto ad un'azione potente e lungimirante, ma ha dichiarato contrarietà allo ius soli e all'integrazione di persone che rifiutano valori liberali.

Secondo il sen. Mario Mauro (GAL) la solidarietà alla Francia è dovuta, ma occorre evitare le ambiguità che si sono verificate in Libia. La coalizione internazionale contro il terrorismo è necessaria, ma Turchia, Arabia Saudita e Iran devono chiarire la loro posizione nella guerra per procura che si combatte in Siria. Infine, la coesione nazionale implica lo stanziamento di risorse cospicue per la sicurezza.

Secondo il sen. Centinaio (LN) è in corso la terza guerra mondiale e la comunità islamica italiana dovrebbe condannare l'Isis. Il Capogruppo della Lega Nord ha rilevato alcune contraddizioni a livello internazionale: Obama incontra Putin per la situazione mediorientale, ma pretende dall'Europa sanzioni contro la Russia.

Secondo il sen. Amoruso (AL) di fronte al terrorismo la politica ha il dovere di superare le divisioni. La guerra va combattuta anche con l'intelligence, colpendo chi finanzia e fornisce armi all'Isis.

Secondo il sen. Buemi (Aut) il contrasto del terrorismo richiede rigore nei controlli, ma non deve comportare una restrizione delle garanzie. Le primavere arabe fallite devono far riflettere: in Medio Oriente occorrono chiarezza di obiettivi e realismo sui tempi di maturazione della democrazia.

Secondo il sen. De Cristofaro (SEL) fare di più contro il terrorismo significa interrompere i flussi finanziari e il traffico di armi che sostengono il Califfato, superare le ambiguità, presenti anche nella coalizione, trattare i curdi del Pkk come interlocutori fondamentali e non come nemici, favorire il dialogo tra USA e Russia, interloquire con il mondo sciita per evitare la tripartizione della Siria. Non piegarsi all'orrore significa, infine, rifiutare l'equazione terrorismo Islam e non rinunciare alla democrazia.

Secondo il sen. Casini (AP) per intensificare la lotta al terrorismo non servono proclami roboanti, occorrono serietà e ragionevolezza, anche nella coalizione internazionale, all'interno della quale ogni soggetto persegue un proprio interesse. In Siria la priorità deve essere combattere Isis, poi ci si occuperà dell'exit strategy di Assad, rispetto alla quale la Russia è fondamentale.

Anche il sen. Giarrusso (M5S) ha invocato scelte serie e responsabili, denunciando il traffico di petrolio e di armi che sostiene Isis e auspicando la pace. Ha invocato, inoltre, misure sociali per alleviare il disagio provocato dalla crisi economica e investimenti nella sicurezza e nell'intelligence.

Il sen. Romani (FI-PdL) ha evidenziato che, mentre la comunità sunnita irachena è con Isis, la comunità sunnita siriana è con Assad: bene ha fatto dunque la Russia a difendere quella linea del fronte. Il Governo italiano deve scegliere se la priorità è battere Isis e deve decidere quali mezzi mettere in campo. La solidarietà alla Francia si esprime assumendosi responsabilità e correndo rischi.

Secondo il sen. Sangalli (PD) il conflitto interno all'Islam è la conseguenza della decisione scellerata di esportare la democrazia con guerre che hanno esasperato le divisioni etniche e destabilizzato il Medio Oriente. Più che bombardare subito, occorre promuovere una soluzione politica, che passa per un maggior coordinamento tra USA e Russia. La Francia è rimasta sola perché è mancata un'iniziativa politica europea.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il nuovo calendario dei lavori: preso atto della richiesta della 5a Commissione di proseguire i lavori in sede referente, la discussione in Assemblea dei documenti di bilancio inizierà giovedì 19 novembre alle ore 9,30 e si concluderà venerdì 20. La prossima settimana saranno esaminati il decreto in materia economico-sociale e ratifiche di accordi internazionali. Le proposte di modifica del calendario sono state respinte: CR e FI-PdL avevano chiesto di rinviare l'esame della legge di stabilità alla prossima settimana per sciogliere i nodi relativi alle risorse per la sicurezza e al pacchetto per il Sud. SEL aveva proposto la calendarizzazione del ddl sulle unioni civili, mentre M5S aveva chiesto la trattazione del reddito di cittadinanza e di documenti definiti dalla Giunta delle immunità.

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